Come vi abbiamo, purtroppo, spesso raccontato, nel corso degli ultimi mesi i licenziamenti sono fioccati all’interno dell’industria videoludica. Embracer Group, che alla fine è diventato uno dei capostipiti del settore, è stato per primo al centro di questi tagli e riduzioni.
In un recente aggiornamento finanziario, è stato infatti rivelato che nell’ultimo anno Embracer ha licenziato oltre 4.500 dipendenti e chiuso 80 progetti. Il rapporto fiscale pubblicato ha quasi involontariamente rivelato che il 27% della forza lavoro globale è stata sollevata dall’incarico, segno evidente dei vasti cambiamenti apportati dall’azienda dall’inizio del 2023.
Ebbene, avvicinandosi molto a questo aspetto, nelle ultime ore Lars Wingefors, CEO di Embracer Group, ha rilasciato un’intervista atta a dipingere una situazione gravosa dell’industria, che a suo modo di vedere può essere sanata alzando il prezzo dei videogiochi. Secondo il dirigente, i costi di sviluppo si sono impennati negli ultimi tempi, ed una delle soluzioni possibili (se non l’unica) è rappresentata dal rincaro del prodotto finito (che come ben sappiamo di recente è arrivato ad 80 euro per i AAA).
Ecco le sue parole:
Se creassimo un enorme gioco di ruolo, ad esempio, con 100 o 150 ore di gameplay, molto curato e con un’esperienza unica, i consumatori sarebbero disposti a pagare di più? Se lo fossero, potenzialmente arriverebbero sul mercato più prodotti di questo tipo. Ma nessuno ci ha provato. Credo che il settore dei videogiochi stia affrontando lo stesso problema di tutte le altre industrie, con l’inflazione e l’aumento dei costi di sviluppo.
Wingefors prosegue poi dicendo:
È stato difficile aumentare i prezzi dei prodotti premium per PC e console. Il prezzo di questi prodotti è rimasto lo stesso per molti anni, il che significa che il margine di guadagno è inferiore, e in aggiunta c’è un costo del capitale più alto. I consumatori hanno a disposizione più contenuti che mai oggigiorno.
Cercando di riassumere il concetto del CEO, sembrerebbe quindi che Embracer sia volenterosa di incrementare i listini dei giochi, ma pare in attesa che qualcun altro faccia la prima mossa, così da non essere additata come artefice, probabilmente (magari Take-Two con GTA 6?).
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