Ender Magnolia: Bloom in the Mist è il diretto seguito di Ender Lilies: Quietus of the Knights, il metroidvania di Binary Haze che aveva appassionato tanti videogiocatori. Negli ultimi giorni abbiamo spolpato per bene questo secondo capitolo, consumandoci i pollici senza sosta: ne è valsa la pena?
Scopriamolo insieme in questa recensione priva di spoiler di Ender Magnolia: Bloom in the Mist.
Versione provata: PC
Ringraziamo Stride PR per il codice review.
Vaporterra e Finisterra
Iniziamo dalla trama: è vero che la storia non è un elemento essenziale, in un gioco basato sull’esplorazione e sul combattimento, tuttavia l’ambientazione e le atmosfere che il team di Binary Haze riesce a creare sono così coinvolgenti che sarebbe un peccato non prestare attenzione alla “lore”.
Come accadeva in Ender Lilies, ci troviamo in un mondo decadente, distrutto dalla Necropioggia. Vaporterra è lo specchio di Finisterra, il luogo in cui era ambientato il primo titolo. La situazione è molto simile a quanto vissuto in passato, anche se il tutto è ambientato decenni dopo gli avvenimenti di Ender Lilies.
Lily per Ender Lilies, Liliac per Ender Magnolia: gli stessi nomi delle protagoniste si richiamano e riecheggiano. Liliac è una Accordatrice in grado di purificare gli Homunculi, creature umanoidi dalle diverse funzionalità e fogge. L’impurità li ha corrotti rendendoli un pericolo per gli umani e ora necessitano di una aggiustatina. Liliac deve prima stordirli abbastanza per placare i loro impulsi impazziti, per poi, tramite le sue particolari capacità magiche, “riaccordarli”, ridando loro il senno e la calma perduti.
Come accadeva in Ender Lilies, la ragazzina acquisisce così nuovi “companion”, in grado di proteggerla, combattere al suo fianco e aprirle la strada. Per esplorare Vaporterra in lungo e in largo, tra laboratori robotici, foreste labirintiche, magiche accademie e misteri subacquei, ci vorranno parecchie ore, almeno una ventina. Nel gioco sono presenti due differenti finali, nonché molti personaggi e creature con cui interagire. Purtroppo, le loro linee di dialogo sono brevi e non avanzano più di tanto, rimanendo delle macchiette statiche una volta raggiunti nei loro luoghi di appartenenza.
Immergersi nel mondo decadente e malinconico di Ender Magnolia è un viaggio sfidante ma, a nostro avviso, affascinante. Alcune creature non lottano più, altre combattono per la loro sopravvivenza e per riottenere il proprio diritto alla vita.
Squadra che vince non si cambia
Sia nella trama che nel gameplay, Ender Magnolia non offre particolari innovazioni rispetto al primo capitolo, che comunque funzionava a meraviglia. La stessa formula viene riproposta in questo diretto sequel: Liliac, oltre ai suoi poteri da Accordatrice, resta una piccola bambina in un mondo denso di pericoli di ogni genere. Per proseguire è essenziale la presenza al suo fianco dei companion, gli homunculi che è riuscita a salvare e che le offrono i loro servigi. Si parte da Nola, ideale per l’attacco base (veloce, tramite una spada, pesante, con il martello), arrivano poi tante altre creature ognuna con le sue caratteristiche. Il bello è che potremo alternare a nostro piacimento queste abilità, assegnando ogni mossa al tasto del pad che preferiamo, creando combinazioni uniche e adatte a ogni tipo di situazione. Ad esempio, per certi boss potrebbe essere utile dotarsi di attacchi potenti e ad area, per altri invece potremmo voler adottare una tattica più difensiva, equipaggiandoci di companion che attaccano da lontano o causano alterazioni di stato.
Allo stesso modo, possiamo utilizzare i Cimeli e altre tipologie di equipaggiamento per rafforzare le statistiche di Liliac e aggiungere vari bonus utili al contesto in cui ci troviamo: alcuni di questi preziosi oggetti, indicati con delle scintille viola nei vari scenari, ci consentiranno di aumentare la forza degli attacchi subacquei o in aria, altri ci forniranno più esperienza, più difesa, delle cure più rapide e chi più ne ha più ne metta. Contate inoltre che tutte queste Abilità e oggetti possono essere potenziati nel corso dell’avventura.
Si tratta di un sistema semplice e intuitivo, abbastanza vario da permettere al giocatore di sperimentare e adattarsi al meglio alle sfide che si trova davanti.
A proposito di sfide…
Una questione d’intelligenza e di skills
Ender Magnolia: Bloom in te Mist presenta diversi livelli di difficoltà, ma anche giocato a “facile” questo metroidvania è in grado di dare parecchio filo da torcere.
Gli obiettivi da seguire sono sempre molto vaghi (“esplora il settore inferiore”, “raggiungi il settore superiore”…) e vi richiederanno ore di botte per essere completati. Ma sta proprio qui il bello, perché è il giocatore a dover ragionare per capire che strada intraprendere. La mappa è essenziale ma efficace, segnala infatti gli ostacoli insuperabili, gli oggetti, i collegamenti tra un’area e l’altra, le leve da sbloccare. Alcune zone, badate bene, sono dei veri labirinti o delle sfide a livello di densità dei nemici e di platforming. Più si sale, più Vaporterra diventa un incubo pensato appositamente per incastrarvi. Non lasciatevi quindi ingannare dai bellissimi scenari e dal design se vogliamo “puccioso” di alcuni nemici. Il gioco non è affatto semplice.
Il level design, tuttavia, è sempre intuitivo (anche i numerosi muri invisibili, dopo un po’, sono facilmente intuibili facendo attenzione). La mappa segnala le aree completate colorandole in blu, così da non lasciare dubbi al giocatore. Anche dove ci sono teletrasporti, leve e altri ostacoli, il segreto è esplorare a fondo e ragionare. E se proprio non ci si riesce, significa che Liliac non ha ancora le giuste skill per proseguire: basta cambiare totalmente area, riprendere un percorso abbandonato in precedenza, aprire nuove strade con delle abilità sbloccate che prima non avevamo. Spesso e volentieri ci è risultato difficile staccarci dalla partita in corso, da quante idee, possibilità e nuovi passaggi si aprivano all’orizzonte uno dietro l’altro.
Anche dal punto di vista dei combattimenti, Ender Magnolia non è affatto una passeggiata. Il design dei nemici e dei boss è delizioso, per non parlare della bellezza degli scenari e delle musiche. Tuttavia, serviranno un bel po’ di try per imparare bene a contrastare il moveset dei nemici e avere la meglio sui boss, nonostante le ampie risorse a nostra disposizione. I colpi inferti a Liliac fanno davvero male, soprattutto nelle fasi avanzate dell’avventura, e sarà sempre più importante considerare le finestre di attacco e sfruttare al meglio schivate e difese. La pazienza è la nostra arma migliore.
Purtroppo tutti i nemici hanno pochi attacchi che si ripetono in loop, il che rende certi combattimenti un po’ noiosi alla lunga, ma in generale l’avventura è davvero pregevole per gli amanti del genere.
Riassunto
Ender Magnolia: Bloom in the Mist è il diretto seguito di Ender Lilies: Quietus of the Knights. Il gioco non offre particolari novità, ma garantisce una seconda avventura sfidante, adrenalinica e affascinante. Musiche e scenari sono meravigliosi, così come il design curato di personaggi e nemici. Per completare il metroidvania di Binary Haze servono ragionamento e skills in egual misura. Il livello di difficoltà generale potrebbe risultare frustrante per i meno determinati, per tutti gli altri si tratta di un’esperienza coinvolgente dalla quale è difficile staccarsi prima di aver raggiunto i titoli di coda.
Pro
Se avete apprezzato Ender Lilies, qui c’è pane per i vostri denti Sfidante e coinvolgente Artisticamente è davvero belloContro
Non ci sono grosse novità rispetto al predecessore Moveset dei nemici limitato L’alto livello di sfida potrebbe risultare frustrante per alcuni giocatori frettolosi- Concept & Trama7
- Gameplay9
- Comparto Artistico9
- Comparto Tecnico8
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