L’ex CEO di Sony Computer Entertainment America, Shawn Layden, ha avuto molto da dire sullo stato del settore da quando ha lasciato Sony nel 2019. In una recente intervista Layden ha approfondito alcuni di questi punti, in particolare riferendosi alla massiccia acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft finalmente avvenuta.
In un’intervista con il podcast Lan Parties della scorsa settimana, riportata da Kotaku, Layden ha ribadito alcuni dei maggiori problemi che vede nell’industria dei giochi di oggi, tra i quali il fatto che troppe aziende stanno acquisendo studi, diventando grandi complessi.
“La mia preoccupazione riguardo al consolidamento è che spesso influisce sulla creatività”, ha spiegato Layden. “Per esempio, ci vogliono dei piccoli studi indipendenti e selvaggi e li si porta in un conglomerato più grande e sostanzialmente il tempo rallenta quanto più sei grande, il tempo rallenta.”
Sebbene Layden affermi che la pratica può essere positiva nei casi in cui uno studio più piccolo che altrimenti avrebbe chiuso i battenti, è comunque preoccupato per l’impatto del consolidamento sull’industria nel suo insieme. “Sono solo preoccupato di ciò che influisce sulla spinta creativa all’interno degli studi, e possono mantenere vivo quel tipo di creatività indipendente o vengono semplicemente assorbiti in un tutto più ampio?” ha detto Layden. “Il tempo lo dirà, ma è un po’ preoccupante. Quando passi da centinaia a dozzine di voci, perdi alcune voci.”
Ma non è tutto. Layden è anche preoccupato per la mancanza di varietà nei giochi di oggi, con molti grandi studi AAA che tendono verso gli stessi generi e formati. “Se continuiamo a concentrarci attorno ai quattro o cinque generi, non otterremo nuovi giocatori perché quelle persone hanno già detto che non sono interessate ai vostri generi”, ha detto Layden. “Non illuderti che qualcuno che ha detto ‘no’ a Call of Duty negli ultimi 15 anni inizi improvvisamente a dire ‘sì’ a Call of Duty.”
L’ex capo di PlayStation ha parlato anche del tema della conservazione dei giochi, dicendo che gli piacerebbe vedere più persone nel settore pensare a preservare i vecchi giochi per le generazioni future. “Questa non è roba da buttare via quella che stiamo facendo”, ha detto. “Questa è roba che dovrebbe esistere per molto tempo perché le generazioni future ne potranno godere nello stesso modo in cui l’abbiamo goduta noi ed è criminale che non stiamo facendo di più per proteggerla.”
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