Diciamocelo chiaro e tondo: si potrà dire quel che si vuole sulla sua (controversa) natura esclusiva di multiplayer, ma Fallout 76 ha dato uno scossone al mercato, oltre che al cuore dei fan della celebre saga GDR post-apocalittica made in Bethesda. Manca davvero pochissimo all’uscita del nuovo capitolo, che vedrà la luce più precisamente il prossimo 14 Novembre, a seguito di una fase di beta che andrà in onda a partire dal 23 Ottobre.
Noi di Uagna ovviamente stiamo attendendo con grande hype e soprattutto curiosità questo nuovo importante capitolo di Fallout, ma nel frattempo abbiamo deciso di ripercorrere la storia dei Fallout, in ordine dal peggiore al migliore. Dopo aver portato lo stesso format per la saga di Call of Duty, è tempo di scansionare le tappe di questa magnifica serie parallela a The Elder Scrolls. Qualsiasi nostra valutazione prescinde dalle opinioni decretate dalla massa, e si basa solo ed esclusivamente sulle nostre esperienze in merito. Ci teniamo a sottolineare preventivamente l’esclusione di Fallout Shelter, in quanto si tratta di un titolo con diversità ovvie e talmente profonde da non essere paragonabile a tutti gli altri.
Non ci resta che augurarvi buona lettura e, se lo vorrete, saremo pienamente aperti al confronto: diteci la vostra!
5. FALLOUT 4
Una partenza col “botto”, ovviamente in senso negativo per tutti coloro i quali ritengono Fallout 4 il miglior capitolo della saga. Lo ammettiamo: abbiamo fatto parecchia fatica anche noi a decretare Fallout 4 come il peggior capitolo dell’intera serie, anzi: sotto sotto non ce la sentiamo di decretarlo come il peggiore in assoluto, ma alcuni particolari difetti ci costringono a relegarlo nell’ultima posizione.
In buona sostanza, potremmo dire che Fallout 4 ci è piaciuto soprattutto per la sua natura next-gen, donatrice di nuova linfa per una serie proveniente dagli evidentissimi limiti tecnici di Fallout: New Vegas. Oltre quello, purtroppo, nulla di così positivo da convincere al 100%. Il gioco si è presentato con una trama decisamente sottotono, che non ingrana mai e non lascia quasi mai il segno se non in alcuni precisi frangenti; a questo va unita una serie di bug e glitch che hanno accompagnato il titolo fin dal lancio, alcuni di essi fra l’altro mai risolti.
Tra gli altri problemi, una meccanica di costruzione delle basi interessantissima, ma sfruttata solo in parte, e lo stesso vale per il sistema di crafting. Insomma, se dovessimo riassumere con una frase, la sensazione di sopravvivenza che si dovrebbe vivere in un titolo post-apocalittico non la si vive quasi mai: sembra piuttosto che tutta la produzione sia basata sulla ricerca di equipaggiamento più potente.
4. FALLOUT 1
Trattare di Fallout 1, o per rispettare il titolo originale Fallout: A Post Nuclear Role Playing Game, significa per lo più parlare di un titolo rivoluzionario per l’epoca. Temporalmente ci collochiamo su PC nel 1997, l’età d’oro dei GDR e degli action isometrici che focalizzavano tutta la propria attenzione sulla creazione di un’atmosfera rara, se non unica.
E’ proprio ciò che è riuscito a fare Fallout 1: proporre una tematica piuttosto nuova nel mondo dei videogiochi al tempo, con un’enfasi particolare per i piccoli dettagli di atmosfera attorno al giocatore. Quella sensazione di essere sperduti nella più totale desolazione di una guerra atomica appena conclusa, i suoni della desertificazione del mondo moderno, la perenne necessità di trovare un modo per sopravvivere: sono tutte emozioni che Fallout 1 riusciva a far vivere soltanto mediante quel comparto tecnico vetusto, ad oggi decisamente improponibile, ma dal taglio positivamente amarcord.
3. FALLOUT 2
In terza posizione, Fallout 2 segue il suo diretto predecessore. Ancora una volta, per l’epoca (1998) si trattò di una pubblicazione notevole per il mondo dei videogiochi: riprendendo la stessa struttura di un GDR isometrico, il team di sviluppo riuscì a riprendere quanto di buono era stato fatto con Fallout 1, espandendo a dismisura le possibilità offerte ai giocatori.
Su tutte, spicca in particolare la possibilità di esplorare un mondo molto più vasto, esplorabile in ogni sua parte, e una personalizzazione dei personaggi più dettagliata e ricca di contenuti. Per il resto, i miglioramenti erano piovuti sotto qualsiasi aspetto: il sistema di karma, nuove armi, armature, possibilità di dialogo, abilità e via dicendo. Si potrebbe dire senza alcun dubbio che Fallout 2 è stato il trampolino di lancio perfetto per quella che è la saga ai nostri giorni, essendo stato capace di indicare (seppur con i mezzi tecnici limitatissimi) la giusta direzione da intraprendere per un buon GDR. Un consiglio che sembra essere stato colto in pieno dalle software house moderne.
2. FALLOUT: NEW VEGAS
Un primo posto sfiorato per un nulla. Fallout: New Vegas è ancora oggi, secondo molti, il miglior capitolo dell’intera saga, e in generale il migliore da quando il brand è passato sotto l’egida di Bethesda.
Il titolo riprende il medesimo comparto tecnico di Fallout 3, aggiungendo alcune caratteristiche uniche. Dettagli piccoli, ma che fanno la differenza: mirino metallico e modifiche per le armi, modalità Duro, l’introduzione dei giochi d’azzardo, un sistema di reputazione e le mosse speciali per armi da mischia nello S.P.A.V.
Per il resto, la stessa atmosfera di assoluta desolazione ripresa dai precedenti Fallout, inserita in un contesto al contempo bizzarro e dannatamente azzeccato, vale a dire la zona del Mojave. Per tutto il gioco si ha quella sensazione di ritrovarsi immischiati di volta in volta in situazioni al confine tra la disperazione e la sana follia, dettate dal decadimento della società e dal lentissimo ritorno alle regole della civiltà prebellica, nel tentativo di distrarsi dalla nuova condizione dell’umanità.
Un titolo che, nonostante i numerosissimi bug, merita di essere giocato da qualsiasi appassionato di giochi di ruolo e non solo.
1. FALLOUT 3
No, non siamo dei semplici nostalgici. Inserire Fallout 3 nel podio più alto di tutta la serie potrebbe sembrare in effetti una mossa abbastanza “banale” e dettata solo dall’enorme impatto che il titolo ebbe al tempo. Al contrario, crediamo che Fallout 3 meriti senza dubbio il premio come miglior Fallout mai creato finora.
Le caratteristiche di gameplay sono le stesse di New Vegas, private di quelle innovazioni che ha portato il successore. Ma esaltare Fallout 3 soltanto per il gameplay sarebbe riduttivo, e comunque non renderebbe onore alla sua caratteristica più importante: il perfetto connubio tra la storia e l’atmosfera che pervade costantemente la produzione di Bethesda.
Quello che ci ha convinti ad inserire Fallout 3 in cima alla classifica è proprio la storia, ad oggi la più matura e toccante se paragonata a quanto visto nei successivi Fallout. L’evoluzione della storia, a partire dal rapporto tra il padre e il protagonista, raggiunge dei picchi narrativi che difficilmente si possono trovare in altri giochi di ruolo. A questo uniamo quell’eterna sensazione di ritrovarsi in mezzo ad un’autentica devastazione, i cui effetti gravano pesantemente sulla nostra condizione di fuggitivi in un mondo radicalmente cambiato, e decaduto dei suoi princìpi non più immortali.
Fallout 3 è una produzione sontuosa, tecnicamente per nulla eccelsa, ma che non trova motivi per non essere giocata. Di sicuro resterà per sempre negli annali dei migliori videogiochi, e nei cuori di chi lo avrà giocato.
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