Home Videogiochi Speciali Far Cry: per tornare ai vecchi fasti serve un antagonista degno di questo nome

Far Cry: per tornare ai vecchi fasti serve un antagonista degno di questo nome

Sebbene i dati esatti sulle vendite non siano noti per il capitolo più recente, il franchise di Far Cry è stato uno dei franchise più redditizi di Ubisoft nell’ultima decade. Sebbene Far Cry 2 abbia venduto “solamente” 2,9 milioni di copie, Far Cry 3 è riuscito nell’impresa di far esplodere completamente i numeri della serie nel lontano 2012, totalizzando l’invidiabile record di oltre 10 milioni di unità in tutto il suo arco di disponibilità. Per quanto gli spin-off non siano affatto riusciti a raggiungere lo stesso livello di successo, ogni capitolo principale dell’IP dal 2012 in avanti ha avuto risultati altrettanto buoni, se non migliori, di Far Cry 3.

Tuttavia, per quanto il franchise sia attualmente in una buona collocazione dal punto di vista commerciale, questa sta registrando dei numeri tutt’altro che lusinghieri, soprattutto se rapportati agli anni d’oro appena descritti. Dall’uscita di Far Cry 3, ogni capitolo della serie ha visto un graduale calo del punteggio Metacritic, passando dall’88 di Far Cry 3, all’85 di Far Cry 4, all’81 di Far Cry 5, fino al ben più contenuto 73 di Far Cry 6. Sembra quindi che la formula decennale della serie stia mano a mano perdendo di efficacia, e questo pone un interrogativo non da poco per il prossimo gioco in arrivo.

Volendo quindi fare una rapida analisi su ciò che di bello hanno avuto i capitoli iniziali rispetto agli ultimi, non si può fare a meno di notare che un punto da cui iniziare a riflettere riguarda la nemesi da affrontare.

Farla fuori dal Vaas

Come dicevamo poco sopra, Far Cry 3 è stato un punto di svolta importante per il franchise, in quanto è stato capace di forgiare definitivamente il concept attuale, ancora impiegato nel medesimo modo da oltre dieci anni (e non solo per quanto riguarda la serie in esame, ma anche per altre produzioni Ubisoft).

Una delle inclusioni più influenti di Far Cry 3 è stata il senza troppi dubbi il suo accattivante antagonista, Vaas Montenegro. Punto focale del marketing pre-rilascio e fulcro della copertina del gioco, Vaas è ancora ampiamente considerato uno dei più grandi villain dell’industria, grazie naturalmente anche alla prestazione brillante di Michael Mando, rimasta impressa nelle menti dei fan durante tutti questi anni.

Ciononostante, proprio come altri pilastri del titolo, Ubisoft ha focalizzato la propria attenzione sull’aspetto sbagliato del personaggio in esame. Piuttosto infatti che rendersi conto del fatto che Vaas era così amato a causa principalmente della sua eccellente scrittura, performance e implementazione, la casa francese ha creduto che il motivo vincente del successo fosse semplicemente la creazione di un personaggio “schizzato” e sopra le righe. Questo ha portato alla nascita di Pagan Min in Far Cry 4 che, per quanto sufficientemente caratterizzato, era ben lungi dall’essere un vero antagonista. Discorso similare anche per Joseph Seed di Far Cry 5 e Anton Castillo di Far Cry 6, nonostante la pregevole interpretazione dell’intramontabile Giancarlo Esposito.

Un villain deve rompere gli schemi

Gran parte del franchise di Far Cry ruota quindi attorno ai suoi antagonisti, che spesso appaiono come l’elemento centrale del marketing del gioco e agiscono come unica forza trainante per la narrativa e l’azione del titolo. Sebbene gli antagonisti siano qualcosa con cui l’industria dei videogiochi spesso lotta, Ubisoft ha deciso di renderli parte integrante dell’esperienza del brand, e ciò ha contribuito a rendere le esperienze fortemente dipendenti dalla nemesi, che nelle ultime produzioni si sono visti caricare sulle spalle il peso dell’intero progetto, con risultati abbastanza discutibili, come abbiamo analizzato poco sopra. Proprio per questo, qualora le recenti fughe di notizie si rivelassero vere, Far Cry 7 non farà altro che esacerbare ulteriormente le cose.

Stando ai recenti rapporti di Tom Henderson di Insider Gaming infatti, Far Cry 7 farà affidamento sul suo antagonista più di qualsiasi altro capitolo precedente del franchise. Secondo la descrizione trapelata della trama, il nuovo episodio dovrebbe vedere come incipit il rapimento della famiglia del giocatore, che sarà quindi poi chiamato a salvare ogni membro prima che sopraggiunga il peggio.

Sempre dando per scontato che tali indiscrezioni siano fondate, anche Far Cry 7 vedrà il proprio sistema ludo narrativo girare attorno all’enigmatico antagonista, con tutte le difficoltà che ciò comporta. L’operazione richiederà difatti un nemico carismatico e con un’ottima presenza a schermo, così da rappresentare una vera e propria minaccia per i giocatori, instillando loro la giusta e sana dose di ansia per gli eventi di salvataggio da completare (che probabilmente dovrebbero addirittura essere a tempo, stando alle voci).

Per raggiungere quindi i vecchi fasti di un tempo, la casa francese deve tornare sui propri passi con una scrittura approfondita e convincente, in modo da riuscire a catalizzare nuovamente l’attenzione del pubblico su di un villain profondo e coerente, che riesca a sopportare il peso di un gameplay che difficilmente muterà anche in questa occasione la propria strada.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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