La polemica contro FIFA 21 non si ferma, neppure dopo la seconda nota diffusa ieri da Electronic Arts che sembrava aver placato gli animi. E invece, non solo Ibrahimovic non è convinto, ma ora la protesta si allarga a macchia d’olio.
Ancora una volta, facciamo un rapido riepilogo della situazione degli ultimi giorni, anche se vi invitiamo a leggere le più approfondite notizie che trovate di seguito.
Nella serata di lunedì, Zlatan Ibrahimovic ha sganciato una bomba su EA Sports, colpevole, a suo dire, di aver utilizzato il suo volto e il suo nome in FIFA 21 senza permesso traendone profitto.
Alla polemica si è aggregato anche Mino Raiola, procuratore dell’attaccante svedese del Milan, che su Twitter ha chiesto chiarimenti a EA Sports.
Chiarimenti che, a onor del vero, sono arrivati ben due volte. Martedì EA Sports ha diffuso una nota ufficiale per rispondere a Ibrahimovic e Raiola, e a questa ne è seguita un’altra pubblicata nella giornata di ieri, che esterna l’estraneità alle accuse mosse dall’attaccante e che dimostra l’innocenza di Electronic Arts in quanto sotto accordi con FIFPro (Fédération Internationale des Associations de Footballeurs Professionnels) per lo sfruttamento dell’immagine dei calciatori. Potete rileggere la nota cliccando qui.
La proverbiale pezza che EA Sports ha cercato di mettere alla questione non ha avuto gli effetti sperati, e anzi la protesta è cresciuta sempre più nelle ultime ore e sta coinvolgendo molti più giocatori.
Mino Raiola ha oggi raccontato al The Telegraph che circa 300 calciatori professionisti si stanno muovendo per chiedere informazioni sullo sfruttamento della loro immagine all’interno di FIFA 21, dichiarando che, a quanto pare, FIFPro non garantisce agli sviluppatori la possibilità di sfruttare i loro nomi e volti.
Tra i vari calciatori interessati c’è anche Gareth Bale, l’attaccante del Tottenham arrivato in estate dal Real Madrid, che insieme agli altri giocatori sta addirittura pensando di portare in tribunale Electronic Arts per fare chiarezza e avere giustizia:
Non stiamo attaccando la qualità di EA Sports; stiamo attaccando il sistema. Questo sistema è sbagliato e questa è una lotta che Zlatan vuole intraprendere per tutti i giocatori. Cosa accadrà? Combatteremo fino a che non ci sarà chiarezza, porteremo la battaglia in tribunale se dovesse essere necessario.
Raiola insiste poi sugli accordi sbandierati da EA Sports, che a quanto sembra non sono accettabili: i diritti d’immagine dei calciatori non sono di proprietà di FIFPro, e questo significa che EA Sports non ha la possibilità di inserire Ibrahimovic, Bale e gli altri calciatori all’interno del gioco:
Le dichiarazioni di EA Sports dicono che hanno fatto accordi con persone che hanno i diritti, ma è da persone che dicono di avere qualcosa che non hanno. […] Quello che mi irrita è che EA Sports lo sapeva da molto tempo e hanno bisogno di smettere di mettere la testa sotto la sabbia.
E ancora:
La domanda è molto semplice: FIFA e FIFPro stanno approfittando dei diritti che EA Sports acquista felicemente da loro ma acquistano diritti che non hanno. I diritti di immagine individuale del giocatore non sono di FIFA, FIFPro o AC Milan. Appartengono al giocatore stesso.
La polemica continua. Ci vediamo alla prossima puntata.
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