Durante il recente State of Play tutto dedicato a Final Fantasy 7 Rebirth, è stata rilasciata su PlayStation 5 una demo del nuovo atteso titolo Square Enix: si tratta di un paio d’ore abbondanti di contenuti, una bella occasione per iniziare a mettere le mani su Rebirth a meno di un mese dalla release date ufficiale.
Ci sono diversi motivi validi per scaricare la corposa demo (sono 48,6 gb): come spiegato dal Creative Director Tetsuya Nomura durante lo State of Play, in questa prima parte della versione di prova, che rappresenta l’incipit del gioco, potremo vivere insieme a Cloud e compagni il celeberrimo flashback ambientato a Nibelheim. Oltre ad affrontare un boss, avremo modo di esplorare alcuni ambienti e vivere una parte iconica della trama di Final Fantasy 7.
All’uscita del gioco completo inoltre, chi possiede i dati di salvataggio della demo avrà a disposizione:
- Il portafortuna moguri, un accessorio che aumenta il numero di risorse estratte a un ritmo prestabilito
- Un kit sopravvivenza, con alcuni oggetti utili come pozioni ed eteri.
Non sarà necessario rigiocare questa prima parte del titolo una volta scaricata la versione completa, sarà come aver cominciato l’avventura con qualche giorno di anticipo.
Prima della data di lancio, la demo verrà aggiornata con una nuova sezione di gioco più avanzata durante la quale Cloud e compagni si ritrovano in viaggio per Junon, sulle tracce dei mantelli neri. Si tratterà quindi di una sezione più ampia da esplorare in sella ai chocobo montani per raggiungere la città-fortezza. Il titolo completo sarà leggermente diverso da questa versione, pensata appositamente per far sperimentare i giocatori con l’esplorazione.
Dovremo aspettare ancora qualche giorno per provare la sezione più avanzata. Per adesso dunque scopriamo insieme cosa offre questa prima, succosissima demo di Final Fantasy 7 Rebirth!
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Il flashback di Nibelheim, la nascita di un mostro: Sephiroth, i ricordi, le fiamme
Cercheremo di non fare spoiler di trama, dato che oltre agli appassionati dell’originale titolo del 1997 potrebbero esserci tanti altri nuovi videogiocatori che si approcciano all’universo della settima Fantasia Finale proprio grazie a questa triade di rifacimenti. Ricordiamo tuttavia che, anche se in questa prima demo tutto scorre bene o male come previsto, Final Fantasy 7 Rebirth non si limiterà a riproporre fedelmente gli avvenimenti dell’originale, ma creerà una nuova avventura, una sorta di linea temporale alternativa nella quale non bisogna dare nulla per scontato.
La demo è un lungo flashback (vi dicevamo che servono un paio d’ore per completare il tutto) raccontato da Cloud, durante il quale riviviamo avvenimenti passati strettamente legati a Sephiroth. Questo personaggio ammirato e rispettato subisce, nel giro di poco tempo, una metamorfosi che cambia completamente il suo modo di vedere le cose e di approcciarsi al mondo.
Cloud, in questa sezione di gioco, è per lo più un personaggio che fa da spettatore ai macro eventi che si svolgono attorno a lui. Anche dal punto di vista del gameplay il cuore della demo è Sephiroth, che avremo modo di controllare in battaglia durante la seconda metà della prova.
Dalle nostre prime impressioni traspare come Final Fantasy 7 Rebirth sia un gioco da vivere con calma, un’esperienza immersiva nel mondo della settima Fantasia Finale. Tra minigiochi, esplorazione e side quests, non sarà necessario procedere dritti per dritti con la trama principale. Probabilmente il valore aggiunto di questo gioco saranno proprio tutte le attività di contorno, delle chicche a metà tra la nostalgia e la giocosità più pura. Se cercate un JRPG veloce e dal ritmo sostenuto, probabilmente questo Final Fantasy potrebbe non fare al caso vostro. La demo inizia con una sezione più esplorativa dove ci muoviamo al villaggio. Abbiamo l’opportunità di esplorare alcuni piccoli ambienti come la casa di Tifa (e vi consigliamo caldamente di farlo, in quanto i personaggi parlano tra loro mentre ci muoviamo creando siparietti interessanti). All’interno, possiamo cimentarci in un primo minigioco, suonando il Tifa’s theme al piano (in realtà possiamo divertirci a suonare ciò che vogliamo, il rischio di rimanere già parecchi minuti seduti con le dita sui tasti è molto alto).
Una volta bighellonato, ci riuniamo a Sephiroth e a Tifa per intraprendere la vera e propria missione che ci porta a esplorare un corridoio costellato da qualche nemico di poco conto. Si tratta di un tutorial per prendere familiarità con il combat system. Poco più avanti, ci ritroveremo faccia a faccia con un boss in una battaglia suddivisa in diverse fasi.
Inutile girarci intorno, combattere nei panni di Sephiroth è una vera goduria. In generale, questo incipit ci porta passo per passo a scoprire le meccaniche base del combattimento, trovando ed equipaggiando anche qualche Materia. Martoriare i nemici sotto l’effetto “Stremo” resta molto soddisfacente, tuttavia già da queste prime fasi il giocatore è obbligato a mettere in atto un minimo di strategia: gettarsi contro i nemici tramite button smashing, senza parare o schivare e senza mirare alle vulnerabilità del mostro che abbiamo davanti è il modo migliore per perire malamente, nonostante il gran numero di cure in nostro possesso. Combattere in sinergia con i propri compagni è fondamentale in Rebirth, la demo dà la possibilità di approcciarsi anche a queste mosse particolarmente efficaci. Non c’è molto da fare nel menù al momento, ma dare una bella occhiata anche agli aspetti che potremo manipolare e costruire durante il viaggio non fa mai male.
Se il combattimento resta convincente pad alla mano, non possiamo dire la stessa cosa del comparto tecnico, che in questa demo mostra il fianco soprattutto per quanto riguarda alcune texture, alcune zone dall’illuminazione ballerina e il cosiddetto “movimento acrobatico” che permette a Cloud di muoversi oltre vari tipi di ostacoli durante l’esplorazione. Il personaggio infatti non ci è sembrato così agile come previsto, ci siamo incastrati diverse volte su rocce varie. Inoltre, certe parti della demo risultano lente (non avremmo ripetuto due volte l’operazione di ripulire l’area dal gas mako con appositi macchinari, si tratta di un’attività tediosa da proporre al giocatore durante un primo breve approccio a Rebirth). Anche la telecamera non fa sempre il suo dovere, soprattutto negli spazi angusti o nel momento in cui i nemici si muovono rapidamente avvicinandosi a una parete.
Per quanto riguarda invece le ambientazioni, l’illuminazione, le musiche e l’atmosfera in generale, queste due ore di gioco ci hanno lasciati semplicemente senza parole: siamo davanti a un lavoro curatissimo, a un’esperienza fortemente cinematografica che saprà dare soddisfazioni. Il doppiaggio inglese rende bene l’espressività dei personaggi, solo alcune scelte di regia non ci sono sembrate proprio eccelse, ma nel complesso l’effetto wow è assicurato.
La demo termina con la discesa definitiva agli inferi di Sephiroth, una scena iconica che i fan dell’originale (e non solo) conosceranno sicuramente. Al termine di questa prima versione di prova viene riproposto anche il trailer mostrato durante lo State of Play. Bell’idea quella di inserire già qui il video riassuntivo dei fatti più salienti avvenuti in Final Fantasy 7 Remake, per rinfrescare a tutti la memoria.
In conclusione, non c’è motivo per non scaricare questa corposa demo e iniziare con qualche giorno di anticipo l’avventura in Final Fantasy 7 Rebirth. Vi ricordiamo che il titolo è in uscita il 29 febbraio 2024.
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