Questa volta Square Enix non ha fatto aspettare troppo i giocatori PC per un porting di Final Fantasy VII Rebirth. Il gioco debutta direttamente su Steam meno di un anno dopo l’uscita della versione PlayStation 5, senza i sei mesi di esclusività su Epic Store che smorzarono l’interesse verso la prima parte della trilogia, Final Fantasy 7 Remake. Possiamo quindi apprezzare il fatto che le promesse di cambiamento del nuovo CEO Takashi Kiryu non erano una chimera e gli sviluppatori non solo hanno tirato dritto, ma hanno anche realizzato un buon porting che sfrutta le possibilità offerte dal PC. Anche se, come vedremo nella nostra recensione, alcuni aspetti sono stati trascurati.
La versione migliore
Quando sono stati confermati i piani per l’uscita di Final Fantasy VII Rebirth, è stato annunciato allo stesso tempo che non si sarebbe trattato di un porting ordinario eseguito in modo approssimativo. Innanzitutto sono stati annunciati il supporto per risoluzioni elevate e framerate superiori a 60 fotogrammi al secondo. Oltre a questo, l’aspetto visivo è stato migliorato con texture ad alta risoluzione e un’illuminazione rielaborata e potenziata, consentendoci di ammirare ancora di più la già fantastica grafica. Inoltre confermiamo che è presente il supporto per la tecnologia di scaling DLSS, ma non al FSR o allo XESS di Intel.
La nuova illuminazione migliora notevolmente il modo in cui Final Fantasy VII Rebirth si presenta in molti punti. Ovviamente non è al livello di un path tracing, ma almeno ciò significa che il gioco non ha bisogno di un hardware troppo potente. Gli effetti dei miglioramenti si vedono anche nei modelli dei personaggi, che hanno assunto un aspetto leggermente più realistico grazie a shader perfezionati.
Non c’è rosa senza spine
Abbiamo invece qualche riserva riguardo alle prestazioni di Fantasy VII Rebirth su PC. Sulla nostra configurazione che monta un processore Ryzen 7 1700, 32gb di ram, una 3070ti e un NVME l’ultimo porting di Square Enix oscilla tra i 65 e i 45fps. Inoltre abbiamo notato qualche problema di frame pacing, soprattutto durante le transizioni tra le cutscene e le fasi giocabili. Con nostra grande sorpresa, una volta superato il prologo e iniziata l’avventura open-world, questi problemi sono stati ridotti al minimo.
Detto questo, per quanto questo port sia ben fatto, è sconcertante vedere l’omissione del supporto alla risoluzione ultrawide. Noi abbiamo provato Final Fantasy VII Rebirth su un monitor con una risoluzione di 2560×1080 e la mancanza del supporto ci ha fortemente sorpreso, in negativo. Se questo poteva essere comprensibile nel caso di Final Fantasy VII Remake, dove Square aveva rilasciato un porting pc in fretta e furia, non capiamo affatto il diverso approccio rispetto alla versione PC di Final Fantasy XV, che quando uscì su PC nel marzo del 2018 si presentò con il supporto ai 21:9. Certo, i fan sono già all’opera ed è già stata rilasciata una prima mod per abilitare le risoluzioni ultrawide, ma è un peccato che questo lavoro non sia stato fatto dal team di Square.
Se si considerano gli altri aspetti tecnici, possiamo affermare che non ci sia molto di cui lamentarsi, cosa non così scontata di questi tempi, soprattutto da parte degli sviluppatori giapponesi.
Fantasia abbastanza portatile
Final Fantasy VII Rebirth si presenta come un gioco verificato su Steam Deck, ma come sono le prestazioni sul device portatile di Valve? Possiamo dire che effettivamente sia giocabile, ma abbiamo delle riserve: dobbiamo fare dei grossi sacrifici affinché il gioco riesca a mantenere i 30fps, che è comunque un risultato eccellente per una produzione simile. Innanzitutto va abilitata la risoluzione dinamica, il che significa che le sequenze che prevedono molti personaggi su schermo saranno molto sfocate. Inoltre il mancato supporto a FRS e a XESS anche su Deck è un grosso punto negativo, perché le prestazioni ne avrebbero certamente giovato. Per di più, abbiamo riscontrato molti pop up durante l’esplorazione del mondo, con tanti oggetti che apparivano dal nulla.
Va anche detto che giocare a Final Fantasy VII Rebirth su Steam Deck vuol dire mettere a dura prova la batteria della portatile, quindi preparatevi a delle sessioni molto brevi.
Due capitoli ad un ottimo prezzo
Vale la pena menzionare anche il prezzo ragionevole di questa produzione. Dopo le enormi critiche mosse a Square Enix durante l’uscita della versione PC di Final Fantasy VII Remake, che fu presentato con un prezzo assurdamente alto, qui abbiamo uno sconto del 30% sui pre-ordini e un prezzo interessante per un two-pack di FF VII Remake e Rebirth, se qualcuno non avesse mai avuto modo di provare il precedente capitolo. Vorremmo sottolineare che vale la pena di acquistare prima il Remake, non solo per la storia, ma anche per i bonus che otteniamo quando FF VII Rebirth rileva lo stato di salvataggio del suo predecessore e il DLC con protagonista Yuffie. Certo, si tratta solo di due evocazioni, ma ci aiutano molto all’inizio del gioco.
Sulle ali della nostalgia
Per quello che riguarda la valutazione complessiva della produzione vi rimandiamo alla recensione della versione PlayStation 5, che era uscita ormai una decina di mesi fa. L’originale Final Fantasy VII è stato un Jrpg che ha inevitabilmente segnato i giocatori di allora, ed è una di quelle produzioni che è riuscita a colpire le note della nostalgia direttamente al cuore. Quando fu annunciato il remake, abbiamo gioito immensamente, ma quando il gioco ha debuttato, sono nate delle perplessità circa la gestione della trilogia e le variazioni sull’opera originale. Ma Final Fantasy VII Rebirth sembrava un progetto in cui gli sviluppatori avevano scelto una direzione ben precisa. Ed è esattamente quello che è.
È un gioco gigantesco, che combina abilmente accenni di nostalgia con uno stile contemporaneo e cattura nuovi giocatori con la sua grafica fenomenale e la spettacolarità delle cutscene. Abbiamo sentito ancora una volta la magia della nostalgia e ci siamo lasciati coinvolgere dalla magia di questa produzione. Dopo un po’, però, ha cominciato a farsi strada nella nostra mente il pensiero che in Final Fantasy VII Rebirth questo open world, certe attività e certi minigiochi siano semplicemente esagerati. Certo, si possono saltare, ma così si perde un po’ della storia che li accompagna. Paradossalmente, abbiamo gradito di più le ambientazioni più piccole di Final Fantasy VII Remake.
Comprare o non comprare?
In ultima analisi, non possiamo che rassicurare i giocatori pc interessati a Final Fantasy VII Rebirth: i problemi tecnici sono davvero pochi, e si tratta di un buon porting. Gli unici che avranno qualcosa da ridire per un po’ sono i possessori di monitor ultrawide, che ancora una volta hanno dovuto attendere le mod della community per godere del gioco senza le bande nere laterali. Il resto dei PC può prepararsi all’arrivo di questa produzione senza controindicazioni.
Ringraziamo Plaion per il codice fornitoci.
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Riassunto
Riassunto
Final Fantasy VII Rebirth sbarca su pc dopo poco meno di un anno dal suo rilascio su PlayStation 5, e la notizia è che è davvero un buon porting. Certo, non siamo di fronte ad un lavoro privo di difetti, ma neanche alla situazione disdicevole del precedente capitolo della trilogia.
Pro
Un porting decisamente migliore rispetto al Remake Ottimo prezzo di lancio Una produzione di livello altissimoContro
Talvolta troppo dispersivo Mancanza del supporto alle risoluzioni ultrawide Qualche problema di frame pacing- Concept & Trama8
- Gameplay9
- Comparto Artistico10
- Comparto Tecnico8
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