Il 19 luglio 2001 usciva in Giappone Final Fantasy X, il primo titolo del franchise su PlayStation 2 (e primo per tante altre cose, che illustreremo in questo articolo). Ancora oggi, a distanza di ben vent’anni, i videogiocatori di tutto il mondo ricordano il decimo capitolo della saga Square Enix con amore, nostalgia e affetto.
Final Fantasy X è indubbiamente tra i più riusciti del franchise, una vera rivoluzione per il mercato videoludico. Il titolo si è distinto per il gameplay, ancora godibilissimo tutt’oggi, per la veste grafica di tutto rispetto e per una sceneggiatura profonda, coinvolgente, ispirata.
“Ascolta la mia storia. Questa potrebbe essere l’ultima occasione”
Tidus
Lasciate che chi scrive si prenda un piccolo spazio per un aneddoto personale: prima di Final Fantasy X non avevo ancora avuto modo di comprendere a pieno la potenza di un videogioco. Ero una bambina e comprai questo titolo fondamentalmente attratta dal retro copertina, che rappresentava una ragazza bellissima, dai capelli corti, che danzava sull’acqua. Credevo che sarebbe stata lei la protagonista, dunque all’inizio rimasi un po’ seccata ritrovandomi invece a comandare uno strano biondino.
Per fortuna ho continuato a giocare, incuriosita dal mondo di Spira e dalle avventurose vicende che mi si paravano davanti.
Final Fantasy X è per me un videogioco speciale e non lo nego, è molto probabilmente il titolo che mi ha trasformata, dalla bambina curiosa che ero, in una videogiocatrice appassionata. Un viaggio così intenso, dolce e crudele allo stesso tempo, non l’avevo mai incontrato prima in un videogioco. Quel finale struggente, quelle musiche, quell’esperienza non me li sono più dimenticata.
Final Fantasy X: un viaggio dal sapore antico, sofferto e romantico
Ci sono diversi motivi per i quali Final Fantasy X ha rappresentato un capitolo rivoluzionario nel franchise, godibile anche oggi grazie a una grafica di tutto rispetto e a meccaniche di gioco divertenti, soprattutto per gli amanti del genere.
Nella terra malata di Spira i protagonisti riflettono su concetti profondi quali l’aldilà, il peccato, l’amicizia, la dedizione, il sacrificio, la politica, l’amore. Il pellegrinaggio di Tidus, Yuna e co. li cambia profondamente, fino a quel fatidico falò che rappresenta la quiete prima della tempesta finale.
Il JRPG è un titolo “fortunato”, frutto dell’ispirazione e del lavoro di pietre miliari del medium quali Yoshiroi Kitase, Yusuke Naora, Kazushige Nojima e Nobuo Uematsu.
“Ora! questo è il momento di scegliere se vivere fuggendo dal dolore o morire affrontandolo. Plasmate la vostra storia con le vostre mani.”
Auron
Final Fantasy X è il primo capitolo della serie ad aver avuto un sequel diretto, a grande richiesta dei fan, che continuasse la trama lì dove l’avevamo lasciata (anche se il titolo può considerarsi perfettamente autoconclusivo). È inoltre il primo ad esordire su PlayStation 2, un’innovazione considerevole anche dal punto di vista tecnico quindi: per la prima volta abbiamo infatti nel franchise un doppiaggio integrale dei personaggi e l’utilizzo del Facial Motion System, che è riuscito a rendere ancor più espressivi i protagonisti. Inoltre, l’esplorazione e il senso del “viaggio” attraverso Spira sono resi unici grazie alla scelta di realizzare il gioco interamente in 3D. Di certo, senza questi elementi le famose scene del bacio presso il Lago di Macalania o del rito del Trapasso davanti Kilika non sarebbero state le stesse.
Un altro primato è rappresentato da un sistema di gioco all’epoca inedito, che abbandona il classico Active Time Battle per abbracciare una godibilissima modalità a turni ispirata al Conditional Turn Based System.
Lo storico compositore e musicista Nobuo Uematsu ha composto l’intera colonna sonora del gioco: dei brani che sanno trasportare lontano, che avvolgono i protagonisti così come il giocatore, indimenticabili anche a distanza di 20 anni.
Curiosità da Spira
Forse non tutti sanno che la spietata piattaforma di review Metacritic presenta al momento Final Fantasy X come un “must play”, con votazione pari a 92/100. In un sondaggio dello scorso anno inoltre, la decima fantasia finale è stata riconosciuta come la più amata dal pubblico giapponese.
Tra le curiosità inerenti al gioco, vi è ad esempio il fatto che il nome del protagonista, Tidus, non viene in realtà mai pronunciato per tutta l’avventura. Inizialmente Final Fantasy X doveva essere il primo gioco della saga giocabile online al posto di di Final Fantasy XI, inoltre la sceneggiatura originale era un tantino diversa: Spira doveva essere una terra devastata da una malattia misteriosa, in grado di uccidere tutti i giovani appena compiuti i diciassette anni di età. Il progetto iniziale infatti era soprannominato “Seventeen”. Il tema dello scorrere del tempo e dell’ineluttabile morte è rimasto nel gioco definitivo nel personaggio di Yuna, che doveva essere in origine una infermiera o comunque una religiosa dedita alla cura degli ammalati. Tidus doveva essere invece un teppistello, ma non un atleta, bensì… un idraulico. O qualcosa del genere.
“Poi, staremo svegli fino all’alba e vedremo sorgere il sole, mentre i fuochi si spengono e le cose si tingono di rosso.”
Tidus
Molte delle curiosità inerenti a Final Fantasy X sono legate al blitzball, una sorta di calcio acrobatico che si pratica sott’acqua e che tutti i fan del titolo ricorderanno sicuramente. Il fatto che i giocatori come Tidus e Wakka riescano a respirare sott’acqua è dovuto al fatto che su Spira i luminosissimi lunioli sono ampiamente diffusi nelle sferopiscine e contengono una buona concentrazione di aria al loro interno: questo rende possibile il blitzball, ma anche consente anche agli evocatori di camminare sull’acqua. Durante il rito del Trapasso infatti, essi controllano i lunioli in modo che si radunino e creino per loro una superficie solida sulla quale camminare.
Così come il calcio in Italia, il blitzball è importantissimo su Spira e rappresenta uno sport e uno svago molto seguito: perfino la città santa di Yevon, Bevelle, avrebbe infatti dovuto avere la propria squadra nelle bozze originali legate al mondo di gioco.
Proseguendo con le curiosità, non tutti sanno che, esaminando il codice, si ottiene la certezza che la Turbotecnica “Sunshine” di Kimahri è la più forte in assoluto, almeno nelle versioni NTSC e PAL del titolo. Nella versione originale giapponese la Turbotecnica di Auron è invece la più efficace.
Qualche dettaglio sulla nascita dell’iconico outfit di Yuna: l’evocatrice ha un character design memorabile, dal viso grazioso e dall’abbigliamento che ricorda un kimono o comunque un abito da sacerdotessa, come giusto che sia. Nel dialetto dell’isola giapponese di Okinawa, “Yuna” significa “ibisco marino”, per questo Tetsuya Nomura aveva pensato a un vestito che potesse ricordare questo elemento. Durante la scena del rito del Trapasso però, l’outfit non risultava abbastanza d’effetto, non era abbastanza svolazzante. Per questo alla fine si optò per un particolare kimono, il “furisode”.
Yuna e Rikku sono gli unici personaggi a cambiarsi d’abito nell’universo di Final Fantasy X: In FFX-2 inoltre, il concept originale dell’outfit di Yuna torna nell’abito della looksfera speciale Floralia.
Parlando del rito del Trapasso, due parole sull’iconico “Inno dell’intercessore”: scritto da Nojima, è composto da sillabe giapponesi che assumono il loro significato se lette dall’alto verso il basso. La preghiera quindi rimanda alla fede, al sogno e a Yu Yevon, in una solenne richiesta di prosperità.
Final Fantasy X-3: cosa sappiamo
Secondo delle recenti dichiarazioni di Tetsuya Nomura, le possibilità di ottenere in futuro un terzo capitolo legato a Final Fantasy X “non sono 0”: la sceneggiatura di base di Final Fantasy X-3 sarebbe infatti addirittura già scritta, grazie a una sinossi ad opera di Kazushige Nojima stesso.
Attualmente però Square Enix e i suoi pezzi grossi sono totalmente assorbiti da altro, primo fra tutti il progetto Final Fantasy VII Remake che vede attualmente in sviluppo il secondo titolo della serie.
Non è da escludere categoricamente quindi che in futuro sentiremo ancora parlare di Spira e dei suoi abitanti, ma ci vorranno diversi anni prima che ciò accada.
“La strada ci aspetta. Iniziamo a percorrerla da oggi. Un’ ultima cosa: i compagni persi… I sogni svaniti… Non dimentichiamoli mai.”
Yuna
Nel frattempo, Final Fantasy X e X-2 sono disponibili nella versione HD su Playstation 4, Steam, Xbox One e Nintendo Switch: ai nostalgici quindi, e ai nuovi giocatori che decideranno di recuperarlo… buon ventesimo anniversario!
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