Lo sappiamo, lo sappiamo tutti. Final Fantasy XV non è stato certamente un gioco caratterizzato da un semplice e rilassante processo produttivo, iniziato nel 2006 (per quanto ne sappiamo) e che ha subito modifiche e reboot per oltre un decennio. Il suo arrivo nel novembre dello scorso anno ha confermato il perché della grande attenzione mediatica e del pubblico riservata al gioco: Final Fantasy XV è un validissimo action-RPG, una netta evoluzione della saga di Square-Enix che punta forse ad abbandonare per sempre i classici combattimenti a turni.
Tanti pregi, ma anche tanti difetti, su tutti una seconda parte della storia che, come abbiamo raccontato nella nostra recensione, è a tratti estenuante ed evidentemente priva di blocchi narrativi che sono stati omessi per un ignoto problema. L’aggiornamento arrivato nella giornata di ieri cerca di mettere una pezza proprio lì dove serviva, in particolare nel famigerato Capitolo 13 ambientato a Gralea, la capitale dell’Impero Niflheim. Il controverso capitolo, oltre a grossi problemi dal punto di vista del game design e del combat system (che sono forse stati aggiustati con il potenziamento dell’Anello di Lucis nel recente update) e caratterizzato da fasi stealth poco inerenti allo spirito del gioco, è forse quello dove la scure sul copione si è fatta più sentire. Per farsi perdonare, e per darci anche un piccolo contentino, Square-Enix non solo cerca di fornire una più corposa spiegazione agli avvenimenti ma anche di farci saggiare le potenzialità di Gladio.
LA STRANA COPPIA
La Prospettiva Gladio, questo il nome del contenuto speciale legato al capitolo in questione, serve proprio a questo: intrattenere il giocatore insieme a Gladio e spiegare un retroscena del famoso blocco narrativo, quello in particolare dove la possente guardia del corpo e Ignis si ritrovano separati da Noctis fino a quando non si riuniranno sull’aerofortezza Zegnautus. Quello che i circa 30 minuti di gioco (guardando con attenzione tutte le cutscene) ci restituiscono è un quadro quantomeno più chiaro di quello che è accaduto nel Capitolo 13, e senza entrare nel dettaglio per evitare spoiler vi diciamo che finalmente viene dato un po’ di spazio all’Imperatore Iedolas Aldercapt e a Ravus, quasi due comparse nella versione base del gioco quando si pensava (e sperava) che il loro contributo sarebbe stato molto più ampio.
A tirare i fili di questo mini-DLC della storia è Ardyn, l’enigmatico Cancelliere di Niflheim che aiuta più volte Gladio e Ignis prima donandogli delle armi e successivamente guidandoli all’interno dell’aerofortezza fino a farli ricongiungere col principe. Nei pochi minuti extra che Prospettiva Gladio inserisce, le cose da fare, a conti fatti, sono davvero pochissime. Gladio, unico personaggio giocabile, e Ignis, del quale non ci dovremo preoccupare neanche lontanamente nonostante la sua cecità, si ritrovano a percorrere buona parte degli scenari già percorsi con Noctis all’interno della corazzata imperiale, dove i labirintici corridoi di Zegnautus vi faranno tornare alla mente gli incubi delle fasi stealth. Fortunatamente in questo caso la parola stealth non viene neanche lontanamente considerata. Anche se, a dire il vero, neanche i combattimenti vengono curati a dovere.
L’unica cosa che possiamo fare alla guida di Gladio è proseguire in avanti. Il livello del personaggio è infatti bloccato al 24, senza la possibilità di accumulare punti exp dai combattimenti e dunque di aumentare le proprie statistiche. In aggiunta, l’inventario è intoccabile: gli unici oggetti che possiamo raccogliere nel nostro percorso sono curativi, in previsione di una boss fight dal sapore amaro in rapporto alla spettacolarità preannunciata e all’effettiva realizzazione, abbastanza spenta e senza pathos. Non potendo progredire in alcun modo, e senza vie extra da esplorare (vi ricordo che ci troviamo nel momento di linearità più totale della narrazione), risulta naturale dopo pochi istanti avanzare velocemente di stanza in stanza senza badare ai pericoli e ai Daemon che ivi albergano. Inutili da sconfiggere, se non per provare a testare il gameplay di Gladio, e che fanno solamente perdere tempo a chi vuole gustarsi le comunque buone cutscene che fanno da tappo ai buchi narrativi riscontrati durante la campagna principale.
UN ASSAGGIO DI GLADIOLUS
In occasione della release del primo DLC, Episode Gladiolus, gli sviluppatori decidono di non inserire semplicemente delle cutscene ma degli interi spezzoni di gioco facendoci impersonare Gladio, donando anche una ventata di novità. La possente guardia del corpo possiede particolari abilità di combattimento a partire dalla sua arma, uno spadone a due mani che dall’alto della sua possenza è dotato di una notevole potenza distruttiva ma anche di una inevitabile lentezza rispetto alle più maneggevoli spade di Noctis. Il combat system non viene purtroppo approfondito a dovere, e speriamo che si tratti solo di un assaggio di quello che vedremo nel DLC.
In Prospettiva Gladio, oltre alle varie limitazioni imposte dal puzzle nel quale la storia deve essere collocata, il protagonista ha tre tipi di mosse principali: un attacco normale, una schivata/parata, e un attacco speciale azionabile con Triangolo (o Y, su Xbox One) la cui potenza viene determinata da una barra caricata con gli attacchi fisici. È un sistema molto simile alla barra degli attacchi che Noctis poteva richiedere ai suoi compagni, la quale stavolta a seconda del numero di porzioni riempite permette un attacco differente e di potenza via via maggiore. L’interfaccia è stata modificata e resa concentrata esclusivamente su Gladio, in quanto appunto Ignis risulta quasi un corpo estraneo al gruppo. Insieme alla barra della vita e a quella per azionare gli attacchi speciali, troviamo sulla destra anche un moltiplicatore di danni, che aumenta quando riusciamo a schivare un attacco e che torna allo status iniziale di x1.0 nel momento in cui veniamo colpiti.
Senza osare alcunché, questo speciale contenuto termina esattamente come doveva, ricollegandosi cioè alla storia principale e agli avvenimenti conclusivi del Capitolo 13 con Noctis e successivamente Prompto. Non lascia l’amaro in bocca, anzi: il fatto di poter apprendere meglio la storia e di giocare allo stesso tempo è una bella intuizione da parte degli sviluppatori. Ma la Prospettiva Gladio ha comunque il sapore di qualcosa che poteva essere implementato ancora meglio, un contentino acerbo che non è stato fatto maturare abbastanza. Prima di chiudere questa breve analisi sul Capitolo 13.2, una doverosa precisazione sull’aspetto tecnico del gioco: invariato totalmente rispetto alla versione base, e questo comprende anche gli ancora fastidiosi movimenti della telecamera specialmente in presenza di nemici dalle grandi dimensioni.
Square-Enix e il buon Tabata-san possono raccontarci quello che vogliono: che la seconda parte del gioco è stata pensata così sin dall’inizio, che il contenuto è stato fatto solo per i fan, e così via. Io, a dire la verità, purtroppo non crederò mai a queste parole, sempre più convinto del fatto che il secondo blocco narrativo di Final Fantasy XV sia figlio di una problematica situazione in termini di tempo a disposizione per consegnare un gioco ormai leggendario. Poco male, perché con Prospettiva Gladio finalmente abbiamo un quadro più preciso (ma non ancora completo) di quello che abbiamo vissuto per le strade di Gralea e a bordo dell’aerofortezza imperiale, prima offuscato da una narrazione abbondantemente inadatta. Non ci stupiremmo se, in occasione dei prossimi DLC dedicati agli altri co-protagonisti, gli sviluppatori non decidessero di ripetere lo stesso esperimento di Prospettiva Gladio, rimediando ad alcune pecche della storia e allo stesso tempo facendo testare le abilità dei vari comprimari. Ecco, proprio questa sarebbe una buona idea: più spiegazioni con più Prospettive. Con un pizzico di passione in più rispetto a questa prima idea.
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