Tra pochi giorni, precisamente dal 29 novembre, potremo finalmente mettere le mani su uno dei titoli più attesi di questo decennio. Final Fantasy XV, dopo infatti quasi 10 anni di sviluppo (o forse anche più, chissà) è pronto ad approdare su PlayStation 4 e Xbox One, dopo che Square-Enix ha preparato negli ultimi mesi il terreno con tante iniziative. App mobile, anime dedicati, e persino un film, Kingsglaive: Final Fantasy XV, che fornisce un gustoso prologo alle vicende che vivremo nel gioco. La rubrica Final Fantasy XV Universe inizia dunque da qui, da dove tutto è cominciato: Kingsglaive, o “La guerra tra Lucis e Niflheim”.
[ATTENZIONE] Spoiler sulla trama del film Kingsglaive: Final Fantasy XV.
Il prologo di Kingsglaive, ambientato 12 anni prima degli eventi del film, ci offre un quadro chiaro sulla situazione bellicosa di Lucis, regno sotto il controllo di Re Regis. Lucis è in lotta, una feroce guerra, contro Niflheim, impero nemico che a poco a poco sta annettendo sotto il suo controllo sempre più territori. Regis, per fare di tutto per proteggere suo figlio Noctis, è costretto a ritirarsi sempre di più, situazione ormai inaccettabile nel presente e che porta ai fatti del film. Il cancelliere dell’Impero Niflheim, nazione ormai conscia del suo potere e della debolezza di Regis, propone un trattato di resa a Lucis in cambio di due cose: il matrimonio tra Lunafreya e Noctis, e la donazione spontanea, da parte di Lucis di tutti i suoi territori, ad eccezione della capitale Insomnia. Una questione etica, oltre che politica, perché significherebbe la fine di tutta la guerra, ormai solamente nelle mani degli Angoni del Re.
Non tutti, specialmente tra gli Angoni, sono d’accordo sul trattato, visto come una resa senza dignità da parte di Regis e che rende vano il sacrificio di tutti coloro che sono morti per difendere Lucis e Insomnia. Saranno gli stessi Angoni (lo squadrone, in inglese, è chiamato Kingsglaive), ironia della sorte, a rappresentare l’unica speranza di Lucis. L’imperatore di Niflheim ha infatti organizzato un finto trattato di pace per riuscire a infiltrarsi all’interno della inespugnabile capitale del regno, protetta grazie ad una barriera magica sotto il controllo di Regis e del suo anello, vera fonte del potere e che passa di sovrano in sovrano.
La trama del film, con l’intreccio narrativo legato a Regis, Lunafreya e all’impero di Niflheim, non rappresenta solo un prologo di Final Fantasy XV, ma anche un esperimento che procede parallelamente a parte degli eventi del gioco, tanto che Noctis, che sarà il protagonista principale, è già in viaggio con la sua compagnia, lontano da Insomnia. Regis, per proteggere Lunafreya e Nyx (in sostanza il protagonista del film e membro degli Angoni, anche se a dirla tutta non comparirà più di altri personaggi), decide di sacrificarsi durante la lotta contro il traditore Glauca, ex capitano proprio di Nyx e degli Angoni. Stupisce, in questa storia, come Square-Enix abbia deciso di raccontare per vie esterne al gioco la morte di un personaggio importantissimo per la vita di Noctis, appunto suo padre, che però ci viene perfettamente dipinto come un uomo al termine del proprio ciclo. Stanco, stremato da una guerra che sembra infinita, disposto ad un ultimo sacrificio per dare speranza a Lucis e soprattutto all’amato figlio.
La non eccellente prova di Sakaguchi, regista di Kingsglaive, è perlomeno quanto basta a immergere lo spettatore in un primo scorcio dell’universo di Final Fantasy XV, e a porre grosse domande sul futuro e su ciò che indagheremo nel gioco. Regis è morto, Lucis è senza il suo re, e Insomnia rischia di cadere da un momento all’altro, ora che l’anello magico è in pericolo. I destini di Lunafreya e Noctis sono pronti a incrociarsi nuovamente, ma quale sarà il prezzo che il giovane dovrà pagare per ritrovare la sua futura sposa? Per concludere, non possiamo fare altro se non dirvi di dare una chance al film. Confuso sotto certi aspetti, con sottotrame aperte e mai concluse, e personaggi che sono stati sfruttati poco e male, in vista probabilmente del gioco. Ma, perlomeno visivamente, il film è uno spettacolo per gli occhi.
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