L’open beta di Ghost Recon: Breakpoint è finalmente disponibile su PS4, Xbox One e PC. Ovviamente anche noi l’abbiamo provata e testata profondamente. Ecco quindi tutti i dettagli e le impressioni su Ghost Recon: Breakpoint, il nuovo titolo della serie targata Ubisoft.
Come anticipato nella nostra anteprima, Breakpoint è ambientato sull’isola di Aurora. Dopo aver avviato l’open beta un breve filmato ci ha spiegato la trama di gioco. In particolare, l’isola di Aurora è il centro logistico della Skill Technology, società con lo scopo di studiare soluzioni innovative per le città del futuro. L’affondamento di una nave e l’impossibilità di raggiungere la Skell Tech convince però la CIA ad inviare una squadra speciale formata da 32 Ghost, tra cui si trova il nostro personaggio. Durante una perlustrazione, gli elicotteri dei Ghost, tra cui il nostro, vengono abbattuti. E’ a questo punto che ha avuto ufficialmente inizio la nostra avventura con Breakpoint. Non prima però di aver creato e personalizzato il nostro alter-ego. Proprio come in Wildlands, possiamo scegliere volto, sesso, capelli, barba e segni particolari anche se la scelta e la varietà dell’editor risulta piuttosto limitata (almeno per ora). In ogni caso, pad alla mano abbiamo notato subito che Breakpoint è un gioco molto più maturo e profondo di Wildlands. Ciò risulta evindente non solo dalle scene di intermezzo e dalla trama, ma anche dal gameplay vero e proprio, caratterizzato da una componente survival.
Nei primi momenti di gioco abbiamo infatti dovuto curare il nostro alter-ego il quale, senza medicazione, non sarebbe riuscito a correre. La componente survival è marcata anche dal fatto che non sempre saremo in grado di affrontare il nemico. In molti casi dovremo ricorrere allo stealth o, addirittura a strisciare e mimetizzarsi per evitare lo scontro, da cui probabilmente usciremmo sconfitti. Il tutto diventa più immersivo disattivando l’interfaccia di gioco, completamente personalizzabile accedendo alle impostazioni. Impostazioni che, da quanto abbiamo visto, non permettono di modificare la posizione della telecamera. La visuale risulta infatti troppo vicina e, a dirla tutta, non ci ha convinto a pieno. Tutt’altro discorso su movimenti e mira, decisamente migliorati rispetto a Wildlands. Mentre i primi risultano più fluidi, il sistema di mira è ora più preciso e meno legnoso, oltre a darci la libertà di decidere se mirare in prima persona o meno. Ovviamente, anche in Breakpoint tornano i veicoli. Tra i tanti, abbiamo trovato suv, dune buggy ed elicotteri. Lo stile di guida rimane molto simile a quello di Wildlands, mantenendo un approccio arcade. A livello di contenuti l’open beta ci ha anticipato quello che troveremo nel gioco finale. Oltre alle missioni pricipali, che avanzano i progressi della campagna, possiamo eseguire missioni fazione o obiettivo. In particolare quest’ultime ci permettono di ottenere armi ed accessori per poteniziare il nostro soldato ed il suo equipaggiamento. Disponibile fin da subito, al contrario del predecessore, il PvP, in cui poter affrontare altri giocatori online in 4 vs 4. Purtroppo, nonostante i molteplici, tentativi, non siamo riusciti a provarlo a fondo.
Molto interessante l’Hub centrale, chiamato Caverna, che funziona da punto d’incontro con gli altri giocatori online. Se dovessimo fare una similitudine, la Caverna svolge l’esatta funzione del Crogiolo in Destiny. Qui, oltre a trovare compagni con cui giocare, abbiamo a disposizione un negozio per acqusitare nuove armi ed equipaggiamenti o, ancora una sezione dedicata al Pvp. Presente anche il “bivacco“, luogo in cui poter cambiare la classe del nostro personaggio. L’open beta ci ha infatti dato un assaggio di quelle che saranno le classi di Breakpoint, ora molto più profonde e ramificate rispetto a quanto visto su Wildlands. Fondamentalmente, le classi a disposizioni sono 4: medico da campo, assalto, pantera e tiratore. Ogni classe dona al giocatore alcune skill passive ed una speciale mentre altre si sbloccheranno accedendo ad un albero attività piuttosto strutturato e che ci ha convinto. Ogni classe potrà essere potenziata fino al livello 10 e, per farlo, dovremo portare a termine determinate sfide. Ovviamente, giocando in 4, sarà preferibile assegnare ad ogni giocatore una classe diversa. In effetti, avere quattro tiratori in squadra non sarebbe efficiente e rovinerebbe, in parte, l’esperienza di gioco e lo spirito cooperativo. Tornando al bivacco, oltre a cambiare classe, potremo accedere al negozio di armi ed equipaggiamento, oltre a poter comprare veicoli e craftare armi o cibo. Muovendoci per la mappa, infatti, troveremo piante da raccogliere o animali da cacciare. Tra l’altro per raccogliere oggetti e consumabili vari, ci basterà semplicemente passarci sopra, senza premere alcun tasto. Una meccanica che abbiamo apprezzato e che non spezza il ritmo di gioco. A livello grafico l’open beta ci ha mostrato un’ambientazione decisamente ispirata e con tanti dettagli e particolari. Purtroppo risultano evidenti alcuni problemi che, probabilmente, non incontreremo nella versione finale del gioco. Ad esempio, abbiamo notato texture sgranate, problemi di sincronizzazione labiale e qualche bug sulle animazioni. A livello di matchmaking, non abbiamo incontrato molti problemi, almeno per quanto riguarda le sessioni co-op. Per il Pvp invece, come accennato poco sopra, ci è risultato impossibile accedere.
Queste dunque le nostre impressioni sull’open beta di Ghost Recon: Breakpoint. Non ci resta che attendere la versione finale del gioco, in arrivo il prossimo 4 ottobre, per capire se i buoni propositi della beta saranno confermati.
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