Bentornati al quarto appuntamento della rubrica “TOP serie videoludiche: l’evoluzione nel tempo“. Oggi parleremo di uno dei giochi action più sanguinolenti e violenti di sempre, God of War, saga ideata e sviluppata da Santa Monica Studios ed esclusiva delle console Sony (PS2, PS3, PSP).
I CAPITOLI DELLA SERIE
Il primo titoli rilasciato dalla software house statunitense risale al 2005 con il semplice nome di God of War. Già da allora si iniziarono ad intravedere le potenzialità di questa serie, destinata ad essere una delle più apprezzate del genere. Oltre all’ambientazione mitologica dell’antica Grecia e alle meccaniche di combattimento, il vero punto di forza del titolo fu senza dubbio Kratos, il protagonista, che riuscì a far appassionare gli utenti al gioco grazie alla sua storia drammatica e alla sua sete di vendetta, pronta a riversarsi sugli Dei dell’ Olimpo. Grazie a questi elementi e soprattutto grazie al nostro eroe, il titolo si rivelò un vero successo.
In seguito furono poi rilasciati:
- God of War 2 (2007)
- God of War: Chains of Olympus (2008)
- God of War 3 (2010)
- God of War: Ghost of Sparta (2010)
- God of War: Ascension (2013)
A questi dobbiamo aggiungere God of War: Betrayal, che però fu rilasciato in versione mobile e che si differenziava molto dallo stile della saga, anche a causa della limitata potenza di uno smartphone rispetto ad una console.
STORYLINE DI GOD OF WAR
Per rendere più comprensibile la storia, questa verrà spiegata in ordine cronologico e non a seconda delle date d’uscita di ogni capitolo.
La storia di Kratos ha inizio con God of War: Ascension. Il tutto si apre con Kratos che si trova imprigionato e in balia delle tre Furie, dopo che aveva sciolto il patto con Ares. Tale patto era stato stipulato durante una battaglia contro un esercito di barbari, in cui Kratos invocò l’aiuto di Ares per poter vincere la battaglia. Ares accettò in cambio dell’anima del guerriero spartano, a cui affidò le lame del Caos, attaccate attraverso delle catene alle sue braccia. Kratos iniziò quindi ad uccidere e a saccheggiare in nome del Dio della guerra fino a quando un giorno, accecato dalla rabbia, uccise a sua insaputa, sua moglie e sua figlia. Questo avvenimento segnò la fine del patto e fu l’inizio della vendetta di Kratos nei confronti di Ares. Inoltre la sua pelle si coprì delle ceneri dei suoi cari e del loro sangue (prendendo il soprannome di “Fantasma di Sparta“).
Dopo aver ucciso Megera, una delle Furie, il nostro eroe vive il flashback di quando si era recato dall’Oracolo di Delfi sotto consiglio di un’ombre misteriosa, in modo da potersi liberare dalle visioni che lo tormentavano. L’Oracolo gli rivelò di raggiungere la Lanterna di Delo e che quell’ombra misteriosa era la Furia Orkos, figlia di Ares e della regina delle Furie, Aletto che però decide comunque di aiutare Kratos.
Sempre durante il flashback, Kratos raggiunge la Lanterna e, dopo esserci entrato dentro, riceve gli Occhi della Verità, che gli permettono di non cadere nelle illusioni create dalle Furie ma purtroppo viene imprigionato (come abbiamo scritto poco sopra). Tornatinel presente quindi, Kratos riesce a sconfiggere Aletto e Tisifone (la terza Furia) e purtroppo è costretto ad uccidere anche Orkos, poiché è stato testimone del patto tra lo spartano e Ares.
Il continuo della storia viene raccontanto da God of War: Chains of Olympus. Kratos, tormentato ancora dall’uccisione della famiglia per sua mano, decide di servire gli Dei dell’Olimpo, in cambio della liberazione da questo suo terribile ricordo.
Improvvisamente Eos, avverte Kratos che il Dio del Sole, Elio, è precipitato nell’Ade, lasciando così il mondo in uno stato di notte perenne. Di questa situazione ne approfittò Morfeo, il Dio dei sogni, mentre gli altri Dei iniziavano a perdere i propri poteri. Kratos quindi, sotto comando degli Dei, viene inviato nell’Ade per trovare Elio. Durante il cammino, lo spartano si imbatte nel tempio di Persefone che conduce nei Campi Elisi. Dopo essersi purificato, Kratos entra nei Campi Elisi dove ritrova anche il fantasma di sua figlia. Purtroppo però il guerriero scopre che Elio è stato rapito da Persefone per distruggere la Terra, in modo da potersi vendicare degli Dei, poiché non è mai stata aiutata dopo che Ade l’aveva rapita. Kratos a malincuore, è costretto a lasciare la figlia per salvare l’umanità intera e, dopo una lunga battaglia con Persefone, riesce ad ucciderla. Il Mondo è salvo. Lo spartano però, sofferente e stufo delle continue guerre, decide di buttarsi dal carro di Elio ma lo stesso Dio del Sole, insieme ad Atena, lo traggono in salvo.
Gli avvenimenti successivi vengono narrati nel primo God of War.
Dopo essere stato tratto in salvo, Atena avverte Kratos che Ares sta attaccando la città di Atene. Lo scopo dello spartano è quindi quello di uccidere Ares stesso. Per riuscire nel suo intento, Kratos si reca nel Tempio di Pandora per impossessarsi del Vaso di Pandora. Una volta raggiunto il tempio però, egli deve prima superare tre diverse sfide (di Atlantide, di Poseidone e di Ade). Purtroppo però, proprio quando Kratos sta per aprire il Vaso, Ares lo uccide e la sua anima viene inviata nell’Ade. Fortunatamente il nostro guerriero riesce a fuggire e, dopo essersi impossessato del Vaso, che era stato preso dalle Arpie, lo apre. La sua stazza cresce, e diventa un gigante come del resto è già Ares. Dopo uno scontro tra i due Kratos lo uccide.
Gli Dei però non mantengono la parola data e non cancellano dalla mente di Kratos, i suoi brutti ricordi. Per questo motivo, ancora una volta, lo spartano cerca di uccidersi buttandosi da una scogliera, ma Atena lo salva nuovamente e gli affida il posto di Ares. Kratos diventa così il nuovo Dio della Guerra.
In God of War: Ghost of Sparta, Kratos, divenuto ormai un Dio, decide di recarsi ad Atlantide a causa delle sue visioni, sulla morte dei suoi cari e di suo fratello Deimos, anche lui deceduto. Una volta aver raggiunto la città, egli si reca nel tempio di Poseidone dove trova sua madre, la quale gli rivela che Deimos è ancora vivo ed è tenuto prigioniero nell’Ade.
Kratos si reca così a Sparta, la sua città d’origine, dirigendosi nel tempio di Ares per ricevere nuove risposte. Prima di raggiungere la meta prefissata però, egli si ritrova di fronte a Erinni, figlia del Dio della Morte, Tanato. Kratos riesce a scoprire che suo fratello è tenuto prigioniero proprio da Tanato, dopo aver ucciso Erinni. Una volta giunto al tempio, lo spartano scopre che l’entrata al regno di Tanato si trova ad Atlantide, ormai affondata, dopo che Kratos ne era fuggito.
Egli torna di nuovo nella città e, una volta entrato nel regno, libera suo fratello. Quest’ultimo però attacca Kratos poiché non lo aveva protetto e, durante lo scontro tra i due, interviene Tanato, il quale vuole uccidere Deimos per vendicarsi della morte di Erinni. Kratos interviene e salva il fratello che decide così di perdonarlo. I due quindi, si uniscono per sconfiggere il Dio della Morte che però uccide Deimos. Kratos, accecato dalla rabbia, uccide il Dio e torna nell’Olimpo, rifiutando l’offerta fattagli da Atena di cancellare i suoi ricordi. Al termine di questo capitolo si scopre che Kratos è figlio di Zeus e di conseguenza, fratello di Atena.
In God of War 2, Kratos, dopo aver fronteggiato il Colosso di Rodi, viene privato di tutti i suoi poteri da Dio, divenendo nuovamente un uomo comune. A questo punto appare Zeus, rivelatosi il responsabile della perdita dei poteri del figlio, che lo uccide definitivamente.
Kratos viene così spedito nell’ Ade ma viene miracolosamente salvato da Gaia, un titano, che consiglia all’ex Dio di recarsi dalle Parche, le quali gli permetteranno di tornare al momento dello scontro con suo padre. Dopo aver affrontato diversi ostacoli, Kratos riesce finalmente a raggiungere il palazzo delle Parche, che riesce a sconfiggere, anche se con qualche difficoltà. Lo spartano recupera così il suo filo della vita e può così tornare indietro nel tempo, cioè al momento del duello con suo padre. Mentre Kratos sta per sconfiggere Zeus però, Atena si interpone tra i due e viene trafitta dalla spada di Kratos. Prima di esalare l’ultimo respiro però, Atena confessa al fratello che Zeus ha da sempre voluto ucciderlo, per evitare che succedesse il contrario, come lui aveva fatto con suo padre Crono.
Il fantasma di Sparta, in cerca di vendetta, con l’aiuto dei Titani, si appresta quindi a scalare il monte Olimpo.
E’ proprio a questo punto che ha inizio l’ultimo capitolo della serie. Purtroppo però Kratos, cade ancora una volta nell’Ade da cui riesce nuovamente a fuggire. Dopo aver ucciso Elio, Ermes e Ercole, egli scopre però che il Vaso di Pandora è ancora intatto e decide così di andare in cerca della chiave per aprirlo. La chiave si rivela essere proprio Pandora, che si trova nel “Labirinto“. Il Vaso viene così aperto ma questo, si rivela essere totalmente vuoto e senza alcun potere al suo interno. Tuttavia Kratos riesce finalmente ad uccidere suo padre dopo molti scontri. Al termine della storia viene spiegato che nel Vaso erano contenuti i mali del mondo, oltre che la speranza, inserita da Atena. Quando Kratos aprì il Vaso per la prima volta (per sconfiggere Ares), tutti i mali corruppero gli Dei, mentre la speranza entrò in Kratos stesso. Il fantasma di Sparta decide così di uccidersi per liberare la speranza e regalarla all’umanità intera.
STILE DI GIOCO
God of War è un gioco che ha creato il suo successo grazie ad un gameplay solido e ben struttrato. Infatti utilizzare Kratos non è mai frustrante da utilizzare e le mosse a sua disposizione sono varie e bilanciate tra di loro, grazie anche alle diverse armi e magie che lo spartano può impugnare. Il sistema di comandi è accessibile ma, per imparare a gestire al meglio le diverse mosse, servirà del tempo. Inoltre per ricaricare la vita, dovremo trovare dei bauli che, una volta aperti ci doneranno nuova energia. Tuttavia potremo trovare anche dei forzieri che ci consegneranno delle sfere rosse, fondamentali per il potenziamento delle nostre armi, o forzieri che ci doneranno sfere blu, che ci torneranno utili per eseguire le magie.
Un altra meccanica presente nel gameplay dell’intera saga è l’utilizzo dei Quick Time Events per sconfiggere un nemico stordito o durante gli scontri con i Boss. Forse i ragazzi di Santa Monica hanno abusato troppo dei QTE ma questi a ogni modo, risultano essere sempre piacevoli e ben realizzati.
Non pensiate però che God of War sia un gioco che, dopo alcune fasi, vi annoierà a causa della ripetitività nell’uccidere i diversi avversari che vi ritroverete di fronte. Infatti in ogni titolo del brand, gli sviluppatori hanno inserito anche delle fasi di scalata e di esplorazione (grazie alle quali potremo trovare anche zone segrete), oltre all’introduzione di diversi enigmi necessari per poter proseguire nel gioco.
I diversi titoli sono da sempre stati basati sul single player ma, con il rilascio di God of War: Ascension, gli sviluppatori, hanno deciso di inserire anche il multiplayer. Ci è quindi concesso di creare un proprio personaggio che, a seconda del Dio a cui sarà fedele, otterrà poteri differenti e dopo aver fatto ciò, potremo confrontarci con altri giocatori in delle arene dinamiche.
GRAFICA
Fin dal primo capitolo rilasciato su PS2, God of War è stato da sempre caratterizzato da una grafica strabiliante. Il vero salto di qualità si è avuto con God of War 3, considerato da molti il miglior gioco dal punto di vista grafico, rilasciato su PS3 (insieme ad Uncharted 3 e al più recente The Last Of Us) che, per ovvi motivi non può essere paragonato ai due capitoli precedenti.
Infatti sia Kratos che i suoi avversari sono realizzati perfettamente così come le ambientazioni, che hanno sempre un grandissimo impatto visivo grazie alla loro maestosità e all’accuratezza dei particolari. Il gioco rimane, nonostante tale qualità grafica, sempre fluido e senza cali di frame rate. Il tutto è notevolmente migliorato con il rilascio di God of War: Ascension che, oltre ad aumentare la quantità di poligoni, è andato ad affinare anche le texture e a migliorare il sistema di illuminazione, rendendo il tutto molto più suggestivo. Anche i capitoli rilasciati su PSP hanno una grafica di buona fattura. Vi ricordiamo però che questi due giochi sono anche stati rimasterizzati in HD e rilasciati su PS3 tramite la God of War Collection.
God of War è una saga che deve essere giocata assolutamente da tutti gli amanti dei giochi action e non. Già dal primo capitolo infatti, non potrete più fare a meno di uccidere e squartare i diversi nemici che vi ritroverete di fronte. Inoltre avrete la possibilità di utilizzare Kratos, uno dei personaggi più riusciti nel mondo videoludico, grazie al suo carisma e alla sua voglia di vendetta che non lo abbandonerà mai. Grazie ad un gameplay solido, ad un comparto grafico ben realizzato e ad una storia che lascia senza fiato, God of War è una delle serie videoludiche che è andata migliorarsi capitolo dopo capitolo senza mai compiere passi falsi.
Complimenti per l’accurata recensione di una serie videoludica che è entrata nella leggenda :)
Beliiiin che ricordi, la trilogia l’ho giocata TUTTA, TUTTA FINO ALLA NAUSEA…ho persino dimenticato quante volte li ho rigiocati, BELLISSIMO un gioco SPETTACOLARE, EPICO soprattutto il terzo e poi Kratos è un personaggio spettacolare, stra carismatico, incazzato fino alle punte dei piedi; poi che storia ragazzi non bisogna dire nient’altro apparte che è un capolavoro di gioco dalla prima fino all’ultima scena.
Cioè all’inizio del primo che massacri l’idra, l’inizio del secondo una battaglia con il colosso di rodi e l’inizio del terzo che asfalti di botte poseidone e gli cavi gli occhi…MAMMA MIA RAGAZZI, MAMMA MIA, MAMMA MIA, MAMMA MIA che giocoooo!!!
OVVIAMENTE ESCLUSICA SONY ;)