Sony non è l’unica grande azienda che vuole vederci chiaro nell’acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft. I giapponesi hanno infatti trovato una nuova alleata in Google, che si è detta preoccupata per le possibili conseguenze dell’affare.
Laddove Microsoft ha trovato un improbabile alleato nella società madre di Facebook, Meta, la nuova alleanza in senso opposto è quella tra Sony e Google. Non è chiaro quali siano le preoccupazioni specifiche di Google, che ha recentemente annunciato la chiusura di Stadia.
Tuttavia, il gigante dei motori di ricerca ha stretto da tempo una partnership strategica pluriennale con Activision Blizzard, e probabilmente vuole ottenere sicurezze nel caso in cui l’editore dovesse essere acquisito – un po’ come nel caso di Sony per quanto riguarda il franchise di Call of Duty.
Activision Blizzard e Google avevano annunciato nel gennaio 2020 di aver stretto una partnership pluriennale, nell’ambito della quale Activision Blizzard ha utilizzato i servizi cloud di Google. Un anno dopo, Microsoft è entrata in scena con la propria soluzione cloud in Azure, e naturalmente il gigante di Mountain View teme di ritrovarsi in una situazione di indecisione.
Microsoft è legalmente obbligata a onorare i contratti di Activision Blizzard se l’acquisizione dovesse andare avanti, ma è altamente improbabile che estenda le attuali partnership dell’editore. Questa è una preoccupazione condivisa anche da Sony, soprattutto quando si tratta del già citato brand di Call of Duty. Il presidente di PlayStation Jim Ryan, discutendo di questo, ha parlato con l’antitrust dell’Unione Europea proprio pochi giorni fa.
Secondo un nuovo rapporto di Dealreporter, Google si è unito a Sony nell’esprimere le sue riserve sul consolidamento alle autorità di regolamentazione dell’Unione Europea. Il gigante dei motori di ricerca aveva precedentemente espresso le sue preoccupazioni al regolatore antitrust brasiliano CADE.
L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è stata finora approvata solo dall’Arabia Saudita, ed è attualmente al vaglio di numerose agenzie in tutto il mondo.
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