Grand Theft Auto significa videogioco. La serie di Rockstar Games ha scritto pagine indelebili nella storia del medium, ponendosi in ogni sua uscita come un’opera monumentale e significativa, tando da imprimere regole che i sandbox open world, a oltre 25 anni dalla nascita del franchise, continuano a seguire.
Tutti stiamo ovviamente aspettando con gran trepidazione GTA 6, atteso per il 2025, ma osservare il passato è sempre cosa buona e giusta. E il passato ci dice che, sebbene i capitoli principali pubblicati fino a oggi siano solo cinque, la saga di Grand Theft Auto comprende molti altri videogiochi, molti dei quali entrati nella leggenda. Da anni Rockstar non riesce più a garantire il ritmo di pubblicazione di un tempo, e questo, sotto sotto, dispiace, visto quanti capolavori lo studio americano è riuscito a sfornare.
Ma quali meritano davvero di essere elevati? Per scaldare ancor di più un’estate torrida, ecco la nostra classifica della serie GTA, dal peggiore al miglior gioco secondo i nostri criteri. Come sempre per queste classifiche, abbiamo cercato di guardare alle opere nel loro insieme, anche se in alcuni casi i sentimenti potrebbero aver prevalso. Prima di proseguire, vi anticipiamo che non abbiamo incluso riedizioni dei vari giochi della serie, come quella GTA The Trilogy: The Definitive Edition che altrimenti avrebbe meritato l’ultimo posto in classifica visto il disastroso stato nel quale versava al lancio.
11. GTA Advance
Anno di uscita | 2004 |
Piattaforme | Game Boy Advance |
Punteggio Metacritic | 68 |
Nel pieno dell’esplosione della terza dimensione, quando GTA era già diventato un fenomeno di culto in tutto il mondo, Rockstar Games inizia a portare la serie anche sulle console portatili. Si comincia dal Game Boy Advance, il quale, però, porta inevitabilmente a un passo indietro che non ha certo dato grandi frutti.
Grand Theft Auto Advance riprendeva infatti lo stile dei primi due capitoli della serie, con una visuale dall’alto che accompagna i giocatori verso un’esperienza sì ben confezionata, ma chiaramente estremamente limitata a causa della console di riferimento. A dire il vero, non ci si poteva aspettare di più da GTA Advance, ma a conti fatti la scarsa originalità unita a un concept che ormai era già stato ampiamente superato dall’era del 3D, ne fanno l’esperienza più debole dell’intero franchise. Curiosamente, è anche l’unico gioco del franchise a non essere stato sviluppato internamente da Rockstar.
Se siete curiosi di saperlo, GTA Advance era ambientato nella stessa Liberty City di GTA 3, essendone un prequel che riprendeva anche alcuni personaggi. Cronologicamente, è posizionato tra Liberty City Stories e il suddetto GTA 3.
10. GTA
Anno di uscita | 1997 |
Piattaforme | PlayStation, PC, Game Boy Color |
Punteggio Metacritic | — |
È vero che senza il primo Grand Theft Auto, oggi ovviamente la serie non esisterebbe, e non saremmo qui a fare una classifica di questo tipo. Occorre quindi considerare anche l’elemento legacy di questa produzione, anche se la verità è che GTA, nelle sue prime uscite, era sì un gioco sperimentale e molto appassionato, ma anche poco carismatico.
Guidare in modo spericolato attraverso gli incroci e scontrarsi con altri veicoli ha fornito un’esperienza esaltante diversa da qualsiasi altra fino a quel momento, con i giocatori che venivano chiamati a girovagare per le strade di Anywhere City per evitare i poliziotti in inseguimenti a rotta di collo. Questo gioco con prospettiva dall’alto ha gettato le basi per quello che sarebbe poi diventato uno dei franchise di videogiochi più venduti di tutti i tempi.
Detto ciò, il gioco che ha dato inizio al mito era poco più che un primo esperimento, e oggi questa cosa la si nota. I controlli sono goffi, che rendevano la guida molto difficile da digerire seppur non terribile. La possibilità di salire a bordo di qualsiasi auto trovata in giro per la città ha reso comunque Grand Theft Auto un successo, e ha gettato le basi per questo franchise che avrebbe dominato l’industria dei videogiochi nel giro di pochi anni. Vennero anche pubblicate due espasioni, GTA: London 1969 e GTA: London 1961, che ancora oggi sono gli unici giochi della serie ambientati in città reali.
9. GTA 2
Anno di uscita | 1999 |
Piattaforme | PlayStation, PC, Sega Dreamcast, Nintendo Game Boy |
Punteggio Metacritic | 70 |
La serie non era ancora pronta a fare il grande balzo verso la terza dimensione, ma GTA 2 fu comunque un passo avanti importante per Rockstar Games. Ancora oggi gli utenti ricordano con affetto Grand Theft Auto 2 per i suoi miglioramenti agli inseguimenti della polizia, alle armi, alla guida, alle location e alla telecamera, iniziando a far emergere sempre di più una formula interessante per il titolo. Il sequel rappresentava un enorme miglioramento rispetto all’originale in ogni modo, forma e aspetto.
La nuova Anywhere City guadagnava in design e proposte per costruire un mondo più vivo e variegato, mentre la polizia, che poi sarebbe diventata un elemento fondamentale per la serie, muoveva i suoi primi passi in tal senso. A livello concettuale, GTA 2 era un notevole step evolutivo per il franchise, e molti suoi elementi sono poi stati ripresi da Rockstar Games per GTA 3. Questo è un gioco classico che i giocatori non possono perdersi.
La sanguinosa lotta tra le gang criminali di Anywhere City funzionava, anche se era ancora tangibile la sensazione che mancasse qualcosa. Questa cosa, come ben sappiamo, era la terza dimensione…
8. GTA: Vice City Stories
Anno di uscita | 2006 |
Piattaforme | PSP, PS2 |
Punteggio Metacritic | 86 |
Ne parleremo più approfonditamente tra poco, ma le varie incursioni della serie Grand Theft Auto su PSP hanno proposto ottime esperienze ai fan del franchise. Giochi più contenuti, ovviamente, ma che riuscivano a restituire in tutta la sua grandezza, o quasi, l’amore e le infinite possibilità dei fratelli maggiori per PlayStation 2 console casalinghe in generale.
Vice City Stories, lanciato nel 2006, ripeteva l’operazione di Liberty City Stories (sì, è poco più avanti), ma stavolta si tornava a Vice City. La città del vizio, amatissima location delle vicende di Tommy Vercetti, era stavolta teatro del ritorno a casa di Victor “Vic” Vance, fratello di Lance, tornato a Vice City dopo aver prestato servizio come marine nelle Filippine. La divisa significa forse che Vic ha un codice morale molto più saldo e deciso rispetto a Lance e Tommy? No, del resto questo è sempre un GTA. Anche se le differenze rispetto all’opera originale erano tangibili, e la storia aveva i suoi ottimi spunti.
In definitiva, il gameplay non cambiava di una virgola da quanto visto in precedenza, ma resta comunque, e giustamente, uno dei più indimenticabili capolavori della piccola console portatile di casa Sony.
7. GTA Chinatown Wars
Anno di uscita | 2009 |
Piattaforme | Nintendo DS, PSP, Android, iOS |
Punteggio Metacritic | 93 |
Grand Theft Auto: Chinatown Wars è uno spin-off eccezionale del franchise, secondo solo a Liberty City Stories più che altro per motivi tecnici. Pubblicato per Android, Nintendo DS, PSP, iOS e Fire OS, il gameplay di Chinatown Wars diventa più divertente man mano che i giocatori ci si immergono, proponendo un’esperienza che risulta una sorta di mix tra le origini della saga e il 3D.
Ambientato in una Liberty City moderna, la stessa di GTA IV, in Chinatown Wars la trama si concentra sul sindacato del crimine della Triade, fino a quel momento sempre in secondo piano sebbene presente in vari capitoli del brand. Il protagonista, Huang Lee, si ritrovava nel mezzo di una lotta per il controllo della Triade, arrivando a diventare addirittura un triplogiochista che nel frattempo vuole vendicare la morte del padre a Kowloon.
Con la sua prospettiva quasi isometrica, GTA: Chinatown Wars non aveva nulla da invidiare ad altri spin-off della serie, e anzi era caratterizzato da un comparto narrativo eccellente e soprattutto alcune dinamiche di gameplay nuove di zecca che davano maggiore interattività. Un esempio è la necessità di utilizzare il defibrillatore durante le missioni paramedico, che su DS ad esempio era gestito attraverso il pennino e il touchscreen inferiore della console. Insomma, un gioco d’azione open world davvero intenso e appassionato, che peraltro non sembra essere invecchiato di un giorno.
6. GTA: Liberty City Stories
Anno di uscita | 2005 |
Piattaforme | PSP, PS2, PC, PS Vita, Android, iOS |
Punteggio Metacritic | 88 |
Restiamo ancora su PSP, ma torniamo indietro nel tempo. La location è sempre Liberty City, ma stavolta è la prima versione 3D, quella di GTA 3 per intenderci. Nel 2005, nel periodo di piena maturità della prima console portatile di casa Sony, Rockstar decide di sfruttare questo gioiellino tecnologico per cercare di portare l’esperienza di Grand Theft Auto alla portata di tutti, cosa che anni prima di GTA Advance era fallita per favi motivi come vi abbiamo già raccontato.
Detto, fatto: ecco che in quell’anno uscì GTA: Liberty City Stories, un prequel di GTA 3 che mirava non solo a fare tanti soldi (spoiler: tutte le aziende fanno giochi per soldi!), ma anche a riportare i giocatori nell’amatissima Liberty City della Mafia, della Yazuka e di tutti gli altri cartelli e sindacati criminali che dominavano la città. Stavolta il protagonista era però Toni Cipriani, che i giocatori avevano già imparato a conoscere come villain ai tempi di GTA 3. Certo, LCS era la storia dell’ascesa di Toni per diventare quello che conoscevamo.
Il risultato fu fenomenale, un successo strepitoso. Liberty City Stories non solo proponeva la stessa e fedele esperienza della serie principale, e stavolta su PSP, ma sapeva anche stupire i giocatori con qualche novità interessante come modifiche estetiche alla città, qualche interno visitabile e curato, e soprattutto l’implementazione delle moto.
5. GTA 3
Anno di uscita | 2001 |
Piattaforme | PS2, Xbox, PC, macOS, Android, iOS |
Punteggio Metacritic | 97 |
Probabilmente da qui in avanti le classifiche di molti entreranno in conflitto, ma è facile capire il perché: le prime cinque posizioni sono tutte occupate da capitoli della serie che di base sono capolavori, e diventa quindi davvero complesso se non addirittura impossibile trovare un compromesso che accontenti tutti. Cerchiamo quindi di capire le motivazioni che ci hanno spinto a questa posizione per GTA 3.
Lanciato nel 2001 e capace di diventare istantaneamente un fenomeno di culto, in GTA 3 i giocatori sperimentavano per la prima volta nella storia la libertà totale di spostarsi in una vasta mappa, quella di Liberty City ispirata a New York, senza essere vincolati a corridoi o sentieri da seguire. Claude Speed, questo il nome del silenzioso protagonista, viene tradito dalla sua fidanzata Catalina, ritrovandosi nel mezzo della criminalità organizzata di una città nella quale la corruzione e l’illegalità sono ovunque. Mafia, Yakuza, Sindacco, tutte le fazioni sono sempre in guerra, e i poveri abitanti di Liberty City, così come i politici e le personalità di spicco, sono solo pedine nelle mani di poteri più grandi.
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GTA 3 era un trionfo senza pari fino a quel momento. Un videogioco che scriveva indelebilmente il nome di Rockstar Games nella storia del medium, grazie alla sua sporca e grigia città sinonimo, come il nome stesso, di libertà d’azione. Oggi non esisterebbe GTA se appunto il terzo capitolo non fosse stato quello che è ancora oggi, e cioè un’opera intramontabile e che non sembra invecchiato di un giorno, se non forse in alcune limitazioni tecniche totalmente perdonabili. Il concetto di sandbox veniva esaltato dalla sensazione estrema di velocità che alcuni veicoli come Banshee e Infernus sapevano dare, preda di tutti i giocatori non appena venivano avvistate in strada o in un parcheggio.
4. GTA 4
Anno di uscita | 2008 |
Piattaforme | PS3, Xbox 360, PC |
Punteggio Metacritic | 98 |
Per certi versi, amare GTA 4 non era facile. L’incredibile avanzamento tecnico per il franchise, che passò ad ambientazioni ancora più grandi con un gameplay sul filo del realismo e un comparto grafico da urlo, cozzava forse un po’ troppo con quella che era stata una certa leggerezza di fondo fino a quel momento, Detto ciò, GTA 4 è comunque uno dei migliori giochi di sempre, e a pieno diritto.
Grand Theft Auto 4 tornava in una Liberty City completamente rinnovata, tanto da diventare una perfetta replica di New York. Questa volta, i giocatori sono messi nei panni di Niko Bellic, immigrato dalla Jugoslavia che si mette in viaggio per vendicarsi di due uomini che lo hanno tradito durante la guerra. Insieme a lui, per guidarlo in questa nuova fase della sua vita, c’è il cugino Roman, appassionatissimo di bowling – chi ha giocato a GTA 4, sa. A parte questo celebre elemento degli NPC che assillano eccessivamente Niko durante la storia, divenuto con gli anni un meme, GTA 4 proponeva un’esperienza fuori scala, straordinaria, anche se inferiore a quella potenza di fuoco che avevano saputo sprigionare alcuni capitoli precedenti. Mancavano alcune meccaniche molto amate di San Andreas, ad esempio, che forse Rockstar non riuscì a implementare nel nuovo e scintillante engine di gioco. La guida era poi molto più realistica anziché arcade, andando a cambiare il modo di interfacciarsi alle strade di Liberty City.
Insomma, i difetti c’erano e si notano ancora oggi, mala storia cruda condita da cupi momenti lo rendono una delle avventure più tragiche che Rockstar abbia mai raccontato. Paradossalmente, però, sono state molto più amate le sue due espansioni, vale a dire The Lost and the Damned e The Ballad of Gay Tony, DLC a pagamento dalla qualità altissima che i giocatori, semplicemente, amavano. Rockstar sperimentò anche con una modalità online abbastanza tradizionale fatta di modalità come deathmatch o tutti contro tutti, che poi userà come terreno di prova per il futuro.
3. GTA: Vice City
Anno di uscita | 2002 |
Piattaforme | PS2, Xbox, PC, iOS, Android, macOS |
Punteggio Metacritic | 95 |
In Grand Theft Auto: Vice City, i giocatori passano dall’essere un semplice e silenzioso uomo che asseconda tutte le richieste dei suoi datori di lavoro, alle ricchezze, la grande città e i vizi degli anni ’80. Includendo un aeroporto, alcuni porti turistici, la maestosa spiaggia e persino la possibilità di entrare nel business dei gelati (o quasi), Grand Theft Auto: Vice City catturava pienamente l’essenza di Miami, gettando i fan in una storia degna di una serie tv.
Al centro di tutto c’era Tommy Vercetti, il quale, a differenza di Claude da GTA 3, aveva piani ben precisi: diventare il re di Vice City. Il dominatore incontrastato, il signore del crimine e della droga di questa città assediata dall’esagerazione e dalla follia, in un’epoca nella quale ancora si poteva fare di tutto e di più senza pensare troppo alle conseguenze. Ma in GTA, in effetti, nessuno ci ha mai pensato troppo. La mappa diventava ancora più grande ma soprattutto variegata rispetto a Liberty City, proponendo quartieri a tema e aree ben caratterizzate in contrasto con il grigiume di GTA 3.
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Una fantastica novità di Vice City, oltre a una colonna sonora davvero clamorosa, era lo stacco netto tra la prima e la seconda metà della storia. Se all’inizio il gioco sembra ricalcare abbastanza fedelmente la formula del suo predecessore, nel secondo atto le cose cambiano radicalmente, perché ora siamo noi (Tommy) a dettare le regole a Vice City. È così che il neo-dominatore della città, una volte eliminato il pericoloso Ricardo Diaz nella sua villa al termine di una missione memorabile almeno quanto quella delle bombe da consegnare con l’elicottero radiocomandato, inizia a costruire il suo impero con società di taxi, tipografie, locali notturni e persino studi cinematografici. Le aspettative dei giocatori venivano così ribaltate tutto d’un tratto, dando vita a un nuovo corso per le scorribande in città.
2. GTA 5
Anno di uscita | 2013 |
Piattaforme | PS5, PS4, PS3, Xbox Series X|S, Xbox One, Xbox 360, PC |
Punteggio Metacritic | 97 |
In Grand Theft Auto 5, i giocatori vengono riportati a San Andreas. Uno stato ancora più grande e ricco di possibilità, anche grazie alla più grande novità di questo capitolo: tre protagonisti giocabili, ognuno con abilità ed esperienze proprie ma le cui storie vengono intrecciate in un’unica narrazione completa tra rapine, scandali e omicidi all’ordine del giorno. È un gioco dalle proporzioni gargantuesche, pieno di numerose attività come golf, freccette, visitare un parco divertimenti, tennis e altro ancora.
Oltre ad aver affinato la tecnica e l’esperienza di GTA 4, tornando a un contesto più arcade e meno improntato sul realismo che forse ha frenato leggermente la serie a quel tempo, il titolo con protagonisti Michael, Franklin e Trevor aggiungeva anche chicche e novità come la visuale in prima persona (arrivata solo con la prima riedizione del gioco), proponendo poi una storia davvero appassionante e con limitati ma molto apprezzati elementi da gioco di ruolo. È facile innamorarsene, è facilissimo restarne rapiti. Ad oggi, GTA 5 ha venduto più di 200 milioni di copie, un risultato davvero incredibile.
E chiaramente, non si può parlare di GTA 5 e della sua infinita mole di denaro e interesse generati senza parlare di GTA Online, la vera rivoluzione apportata dal gioco del 2013 al franchise. A differenza di quanto fatto in modo più tradizionale con GTA 4, nel quinto capitolo la modalità multiplayer diventa una sorta di vero e proprio MMO open world, con i giocatori liberi di vivere una storia insieme agli amici a Los Santos e impegnarsi in rapine, correre in giro e semplicemente uccidere giocatori senza preoccuparsi del mondo se lo desiderano. C’è qualcosa di infinitamente divertente in questa modalità di gioco, che ancora oggi è così popolare da continuare ad attrarre un gran numero di fan fino ad oggi. Trionfo totale.
1. GTA San Andreas
Anno di uscita | 2004 |
Piattaforme | PS2, PS3, Xbox, Xbox 360, PC, macOS, iOS, Android |
Punteggio Metacritic | 95 |
Siamo di fronte a un videogioco che fa parte della cultura pop, un titolo capace di sovvertire nuovamente le regole di un franchise che aveva già sovvertito tutto. Grand Theft Auto: San Andreas fu un trionfo totale per Rockstar Games, che forte delle sue esperienze era stata in grado di spremere all’inverosimile le piattaforme dell’epoca costruendo qualcosa di completamente folle.
Los Santos, 1992. Dopo cinque anni trascorsi a lavorare per la famiglia mafiosa Leone a Liberty City, Carl “CJ” Johnson fa il suo ritorno a Los Santos, più precisamente nel quartiere di Grove Street, dove sua madre Beverly è stata misteriosamente assassinata e la sua gang è ormai decimata. Da qui, cominciano una storia e un’avventura che hanno segnato indelebilmente la storia dei videogiochi, tra il colpo di scena della Green Sabre, l’irruzione nell’Area 69 nel deserto, le scuole di guida di San Fierro, e la vera e propria conquista di territori per far rinascere Grove Street in tutto il suo splendore, superando anche coloro che l’hanno danneggiata dall’interno.
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Per l’anno di uscita, il 2004, GTA: San Andreas era clamoroso. Ancora oggi, dopo 20 anni dalla sua uscita, rappresenta il più grande step evolutivo per il franchise dai tempi del passaggio alla terza dimensione, anche più di quanto fece Rockstar con l’esplosione tecnica verso il realismo con GTA 4. San Andreas proponeva un open world immenso rispetto al passato, senza caricamenti o soluzioni di continuità; c’erano innumerevoli auto, armi, missioni secondarie, nuove meccaniche come la forma fisica, il sex appeal e la necessità di mangiare, nuovi negozi, bar, fidanzate da abbordare, luoghi incredibili da visitare, aerei. La lista potrebbe proseguire ancora per molto, senza poi parlare della prima esperienza multiplayer nella storia del brand. Un sandbox che ha semplicemente definito per sempre questo genere e questa serie.
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