Lo sviluppo di alcuni grandi progetti AAA sarebbe nel caos, e l’acquisizione potrebbe essere una delle ultime possibilità per Ubisoft. Un recente report di Kotaku, che ha parlato con alcuni ex-dipendenti della compagnia francese, lascia molti dubbi su quello che sarà il futuro di Assassin’s Creed, Far Cry e altre importanti franchise di Ubisoft, che in questo momento sta vivendo una profonda crisi.
Alcuni giorni fa, Bloomberg ha riportato che varie società hanno iniziato a interessarsi sempre più a Ubisoft, con l’intento di acquisire l’azienda. Si parlava di Blackstone Inc. e KKR & Co., che attualmente starebbero studiando l’azienda e avviando colloqui preliminari per intavolare un’acquisizione, anche se al momento sembra che le società non abbiano ancora fatto partire trattative serie.
La notizia era abbastanza sorprendente, considerando che il CEO di Ubisoft, Yves Guillemot, alcuni anni fa si è schierato in prima linea contro Vivendi che era inizialmente interessata a inglobare il colosso francese. La situazione negli ultimi anni in casa Ubisoft è però decisamente cambiata, tanto che, riporta Kotaku, è lo stesso Guillemot che starebbe considerando le opzioni più remunerative per l’acquisizione.
L’azienda non naviga infatti in acque tranquille da tempo, colpita da numerosi scandali che sono costati l’addio di tanti sviluppatori esperti come Ashraf Ismail, director di Assassin’s Creed: Valhalla che ha abbandonato la nave poco prima dell’uscita del gioco, e Michel Ancel, nome di spicco di Ubisoft in quanto creatore di Rayman e di Beyong Good & Evil.
L’importante riorganizzazione interna starebbe costando caro a Ubisoft, poiché lo sviluppo dei giochi AAA più importanti per la compagnia come Assassin’s Creed, Far Cry e Ghost Recon stiano andando a rilento – non è un caso che quest’anno il “nuovo” capitolo della saga sugli Assassini sembra sarà un DLC di Valhalla riadattato a titolo standalone, per fare da tappabuchi. Il flop di alcune produzioni come Hyper Scape, il battle royale che chiuderà i battenti tra pochi giorni, non ha poi certo fatto bene alle casse della società,
A questi problemi, si aggiunge anche lo stato a dir poco critico dei lavori su Beyond Good & Evil 2. Annunciato inizialmente nel 2016 e mostrato per la prima volta nel 2017, il gioco ideato da Ancel (che come detto ha però abbandonato Ubisoft) sarebbe addirittura ancora nella fase di pre-produzione, rivelandosi essere fino ad oggi un buco nero spaventoso per le finanze per l’azienda. I fan hanno gioito all’epoca del reveal, ma le aspettative, tra promesse di update costanti e interazione con la community, sono state totalmente disattese, e il gioco è sparito dai radar da quasi 3 anni durante i quali non abbiamo più avuto alcuna notizia. Secondo il noto insider Tom Henderson, uno degli scenari più plausibili è che Beyond Good & Evil 2 sia stato completamente abbandonato.
Quando è stato chiesto un commento, un portavoce di Ubisoft ha inviato a Kotaku la seguente dichiarazione:
Non commentiamo voci o speculazioni. Ubisoft ha capacità creative e produttive senza pari, con oltre 20.000 persone di talento che collaborano tra i nostri studi globali allo sviluppo di giochi. Grazie a loro e al nostro approccio a lungo termine e al nostro desiderio di correre rischi creativi, abbiamo costruito alcuni dei marchi proprietari più forti del settore e abbiamo molti nuovi marchi e progetti promettenti all’orizzonte. Abbiamo anche uno dei portafogli più profondi e diversificati del settore, servizi e tecnologie all’avanguardia e una comunità ampia e in crescita di attori coinvolti. Di conseguenza, siamo in una posizione ideale per sfruttare la rapida crescita del settore e le opportunità della piattaforma che stanno emergendo in questo momento.
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