Il presunto hacker che ha fatto trapelare circa 90 video di Grand Theft Auto 6 e ha preso di mira anche Uber è indagato dall’FBI.
Come riportato da Eurogamer, l’hacker che ha rivendicato la responsabilità dietro il clamoroso attacco a Rockstar Games di domenica ha anche affermato di essere dietro il grande attacco informatico subito da Uber il 18 settembre. La compagnia di taxi ha da allora pubblicato un post sul blog in cui annunciava che sta lavorando attivamente con l’FBI e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per risolvere la questione.
Riconoscendo che anche Rockstar ha subito una violazione, Uber ha affermato di ritenere che l’hacker sia associato a Lapsus$, il gruppo dietro i recenti attacchi a Nvidia, Microsoft e Samsung.
“Riteniamo che questo individuo, forse più di uno, sia affiliato a un gruppo di hacking chiamato Lapsus$, che è stato sempre più attivo nell’ultimo anno circa”, ha affermato Uber. “Questo gruppo in genere utilizza tecniche simili per prendere di mira le aziende tecnologiche e nel solo 2022 ha violato Microsoft, Cisco, Samsung, Nvidia e Okta, tra gli altri. Ci sono anche rapporti durante il fine settimana secondo cui questo stesso utente ha violato il produttore di videogiochi Rockstar Games. Siamo in stretto coordinamento con l’FBI e il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti su questo argomento e continueremo a sostenere i loro sforzi”.
Come certo saprete, pochi giorni fa su GTAForums sono apparsi filmati che mostravano rapine, sparatorie e molto altro di GTA 6. I filmati, la cui veridicità è stata confermata da Rockstar Games, hanno confermato alcuni dei rumor degli ultimi anni.
Le azioni della compagnia hanno subito un brusco crollo, ma Rockstar ha tranquillizzato i fan sostenendo che lo sviluppo di GTA 6 non subirà interruzioni.
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