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Horizon Zero Dawn Remastered | Recensione

Lo scorso 25 settembre, in occasione dello State of Play, Sony ha presentato al mondo la tanto vociferata rimasterizzazione di Horizon: Zero Dawn, l’apprezzato primo capitolo della moderna IP targata Guerrilla Games (che peraltro ha recentemente ufficializzato l’abbandono di Killzone). Rilasciato originariamente nel 2017, il gioco ha saputo fare breccia nel cuore di critica e pubblico, grazie ad un gameplay divertente e ad una trama accattivante.

Ciononostante, a seguito dell’annuncio di cui sopra, molti giocatori hanno iniziato ad imbracciare i forconi e ad accedere le torce, incolpando la casa giapponese di proporre continue remaster anziché titoli inediti (anche se ad onor del vero al termine dell’evento Sucker Punch ha svelato il già promettente Ghost of Yotei).

Ebbene, la nuova forma dell’avventura di Aloy è ormai tra noi, e promette di essere la versione definitiva per ogni tipologia di utente, sia per i veterani del franchise, e sia per coloro non hanno mai interagito con il brand. Prima di partire con l’analisi, che per forza di cose si concentra quasi unicamente sui miglioramenti apportati da Nixxes Software, è doveroso ricordare che i possessori della versione PlayStation 4 di Horizon: Zero Dawn, possono effettuare l’upgrade PS5 al costo di 9,99 euro, al pari quindi di quanto già visto con The Last of Us Parte 2 Remastered (qui la nostra recensione).

Fatte queste doverose introduzioni, la domanda delle domande è: saranno riusciti gli sviluppatori olandesi ad incrementare sensibilmente la qualità della produzione in modo da giustificare una nuova edizione che non aggiunge alcun tipo di contenuto inedito? Scopriamolo insieme!

Versione provata: PlayStation 5

Una nuova alba

Tanto per dare una pennellata narrativa a chi non ha mai avuto il piacere di avvicinarsi all’IP Action-RPG di Guerrilla, Horizon: Zero Dawn narra le vicende di Aloy che, emarginata dalla sua tribù, si imbarca in un pericoloso viaggio allo scopo di scoprire il suo misterioso passato. Durante tale missione però, la giovane è chiamata presto ad affrontare e fermare una letale minaccia per il futuro del mondo intero. Le macchine infatti, qui parte della “fauna”, diventano improvvisamente aggressive a causa di una sorta di corruzione ignota, che le spinge ad attaccare ferocemente la popolazione.

Armata quindi del suo fidato arco e della propria determinazione, la protagonista inizia il proprio cammino ben conscia di imbattersi in tribù, insediamenti, personaggi e compagni di viaggio che la aiuteranno (o meno) a raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati. Dal punto di vista del gameplay, la produzione originariamente marchiata 2017 si colloca nel gioco di ruolo d’azione in terza persona open world.

Orizzonte tirato a lucido

Fatta questa piccola parentesi relativa alla trama, è tempo di analizzare con più attenzione gli interventi migliorativi effettuati da Nixxes Software. Come ben sappiamo il primo punto affrontato dalla software house è stato il modello di Aloy, che qui è esattamente lo stesso presente in Forbidden West. Per la giovane gli sviluppatori non hanno però rinnovato solo il volto (comunque scansionato nuovamente rispetto al secondo capitolo), ma anche ridefinito i punti di illuminazione, così come la tonalità della pelle.

Ciononostante, una volta avviato il titolo (ed aver eventualmente importato i salvataggi PS4), quella che appare fin da subito incrementata è la resa visiva dell’ambiente. I panorami selvaggi e ricchi di vegetazione del mondo di Horizon risultano in questa Remaster molto più vivi e vibranti, grazie ad una più accurata definizione. Tutto questo si traduce in un colpo d’occhio assolutamente di impatto rispetto all’originale, visto e considerato che buona parte dello spazio di gioco è “conquistato” dalla natura, che ha preso il sopravvento sulle rovine dei popoli del passato. Allo stesso tempo, anche i materiali relativi al terreno ed agli edifici sono stati quasi del tutto rivisti: le texture che compongono tali elementi appaiono ora più moderne e calzanti, soprattutto durante le fasi di esplorazione degli insediamenti, altro nodo cruciale dell’interazione.

Horizon: Zero Dawn Remastered non ha tuttavia concentrato la sua proposta solo sulla parte ambientale, ma anche su quella dei personaggi. Come ampiamente detto durante la presentazione della nuova veste, Nixxes Software ha, in collaborazione con Guerrilla, aggiunto oltre 10 ore di dati di motion capture e di dialoghi ridoppiati per i vari NPC. Questo lavoro consente al prodotto attuale di rendere le conversazioni molto più vivaci e coerenti, con animazioni del corpo e facciali fedeli e perfettamente aderenti al contesto narrativo. Completa il quadro dei sensi anche l’aggiornato mix audio, ottimizzato con centinaia di interventi sia ingame sia nelle sequenze filmate.

Horizon tecnicamente sotto una nuova luce

Un altro comparto su cui le due case di sviluppo hanno investito forze ed energie è quello relativo all’illuminazione; non solo quella degli scenari ma anche quella delle cutscene e dei dialoghi. La prima differenza è riscontrabile semplicemente alzando gli occhi al cielo: il team Atmospherics di Guerrilla ha ricreato i vasti panorami di nuvole di dell’opera originale nel nuovo sistema di nuvole Nubis di Horizon Forbidden West. Lo scopo dell’intera remastered è infatti quello di allineare i due capitoli della serie in modo da risultare pressoché identici nella direzione artistica e nella componente tecnologica. Questo ha richiesto naturalmente una non indifferente attenzione anche sui modelli dei personaggi non protagonisti, che ora condividono con la seconda avventura di Aloy dettagli, carnagione, qualità dei capelli e abbigliamento.

Ultimo, ma assolutamente non meno importante argomento, è quello dedicato all’aspetto tecnico. Nixxes Software per rendere più appetibile il prodotto ha dovuto difatti lavorare alacremente sul rendere Zero Dawn al passo con i tempi e quindi con gli hardware contemporanei. Proprio per questo il titolo gode innanzitutto del pieno supporto al DualSense su PlayStation 5, il quale garantisce attraverso i grilletti adattivi ed il feedback aptico una migliore immersione nell’azione a schermo. Pienamente sfruttato (per fortuna) anche l’SSD dell’ammiraglia Sony, capace di ridurre all’osso i tempi di caricamento che, in un open world, rappresentano talvolta un vero e proprio scoglio del ritmo di gioco. A chiudere il cerchio vi sono poi le immancabili impostazioni grafiche, che offrono la possibilità di prediligere la qualità estetica oppure la più apprezzabile fluidità (in questo caso gli stabilissimi 60 frame al secondo).

La versione Windows PC include PlayStation Overlay con integrazione dei trofei e funzionalità uniche come il supporto alle risoluzioni ultra-wide e alle più recenti tecnologie di miglioramento delle prestazioni, quali NVIDIA DLSS 3 e AMD FSR 3.1 con Frame Generation.

Ringraziamo Sony per il codice review fornitoci.

8.4
Riassunto
Riassunto

La Remastered di Horizon: Zero Dawn è un'operazione che si colloca senza troppi problemi nel panorama videoludico attuale. Gli sforzi compiuti da Nixxes Software e da Guerrilla mettono in campo una rinnovata e migliorata produzione sotto tutti i punti di vista, ed in grado di farsi apprezzare da ogni fetta di pubblico. I possessori della formula PS4 possono effettuare l'upgrade ad un costo più che accessibile (ricordiamo che la vecchia versione può essere tranquillamente riprodotta in retrocompatibilità), mentre i nuovi hanno ora la possibilità di godere di un pacchetto completo al passo con i tempi.

Pro
Comparto artistico e tecnico rinnovato e migliorato PS5 viene sfruttata in ogni sua parte
Contro
Nessun nuovo contenuto
  • Valutazione8.4
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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