Sono gli stessi dirigenti di Electronic Arts a cercare di dare una spiegazione al pesante flop commerciale che oggi è Battlefield 2042, puntando il dito contro… Halo Infinite.
Anche se il gioco mantiene pur sempre una discreta fetta di giocatori attivi, molto inferiore comunque alle aspettative, è chiaro che il lancio di Battlefield 2042 sia stato un disastro per Electronic Arts, cosa che ha confermato in passato la stessa azienda pronta forse a trasformare parte del gioco in un free to play. L’accoglienza dei fan è stata ostile, il conteggio dei giocatori è diminuito rapidamente, e la società non ha neppure rivelato il numero esatto di copie vendute, che sarebbero parecchio basse se confrontate con altri titoli della serie.
Con il gioco uscito ormai da tre mesi e le cose lontane dal migliorare (DICE ha rinviato di vari mesi la Stagione 1, scatenando ulteriori polemiche), un rapporto di Xfire afferma che i dirigenti di EA hanno recentemente tenuto una riunione interna in cui non solo il gioco è stato descritto come un “mancato successo”, ma cercando anche di dare spiegazioni per il suo disastroso lancio. Un modo, per EA, per cercare soluzioni per uscire dal pantano in cui si è fermato Battlefield 2042, che idealmente dovrebbe dare inizio a un grande universo condiviso con altri videogiochi.
Innanzitutto, cosa che non spesso accade, EA ha riconosciuto durante la riunione il fallimento di BF 2042:
Laura Miele, Chief Studios Officer di EA, ha guidato la discussione su Battlefield 2042 riconoscendo i più ampi successi di EA, sia passati che presenti, ma ha affermato che “è davvero importante riconoscere quando abbiamo fallimenti”. Miele ha continuato: “Questo è certamente il caso del lancio di Battlefield, che non ha soddisfatto le aspettative dei nostri giocatori e ha anche chiaramente mancato le nostre stesse aspettative”.
Miele, nel suo intervento, passa poi all’elenco delle problematiche emerse durante lo sviluppo di Battlefield 2042, e di quei fattori che hanno contribuito all’insuccesso del gioco.
La dirigente cita innanzitutto il motore di gioco Frostbite, la cui versione utilizzata per BF 2042 era “così vecchia che gli sviluppatori sono dovuti tornare indietro per aggiornarla”; viene poi data una buone dose di colpa anche alla pandemia, che ha costretto parecchi membri del team di DICE a lavorare da casa – a quanto pare, la pandemia di COVID-19 è scoppiata quando Battlefield 2042 si trovava a metà del processo creativo; Miele afferma poi che il numero di bug riscontrato è stato impressionante, parlando addirittura di “livelli storici per un gioco DICE”.
E poi, c’è anche Halo Infinite.
Miele ha incluso anche il gioco di 343 Industries tra i responsabili del fallimento di Battlefield 2042, dichiarazione che certamente fa sorridere ma deve anche far riflettere. La dirigente di EA sostiene infatti che molti utenti siano stati attratti dalla beta multiplayer di Halo Infinite, molto più raffinata e curata rispetto al colabrodo di problemi che è ancora oggi BF2042, e questo ha portato una grossa fetta della community a ripiegare sul gioco free to play – altro fattore che, aggiungiamo noi, ha sicuramente influito.
Il report, che trovate in fondo, contiene anche altre riflessioni, ma queste sono sicuramente le informazioni più curiose da segnalare.
Cosa ne pensate dell’insuccesso di Battlefield 2042? Il gioco continua a veder calare i suoi utenti attivi, mentre EA e DICE sono alla disperata ricerca di un metodo per risollevarlo.
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