Tra i gruppi di supereroi in casa Marvel e non solo, gli X-Men sono senza dubbio quelli che hanno avuto più incursioni nel mondo dei videogiochi. Prima della popolarità degli Avengers, prima dei team multiversali di Spider-Man, prima che i Fantastici Quattro diventassero protagonisti di avventure videoludiche (brutte), c’erano i mutanti.
Con l’esplosione della popolarità alla fine degli anni ’80, anche il mondo dei videogiochi non poteva più ignorare gli X-Men, Wolverine, Magneto e tutti gli altri personaggi dei fumetti, a quel tempo curati da quel fenomenale Chris Claremont che ancora oggi è ricordato come uno dei più importanti simboli del fumetto americano. Con il sempre più vicino approdo anche in tv per l’indimenticabile Insuperabili X-Men, talmente amata che Disney ne ha addirittura prodotto un revival più di un quarto di secolo dopo e riscontrando un ottimo successo, gli homo superior dotati di capacità fuori dal normale iniziarono così a muovere i primi passi digitali, dando inizio a una lunga serie di apparizioni.
Vista la sempre più vicina uscita di Deadpool & Wolverine, che secondo Kevin Feige darà ufficialmente il via all’era dei mutanti nel MCU, ci è quindi sembrato il momento giusto per ricordare i migliori videogiochi dedicati a Wolverine e gli X-Men. Ve li presentiamo di seguito, in ordine cronologico di uscita. Qui invece trovate i migliori videogiochi Marvel.
X-Men (Arcade) (1992)
Piattaforme: Arcade, PS3, Xbox 360, Android, iOS
Punteggio Metacritic: 70
La lunga storia dei mutanti Marvel nel mondo dei videogiochi ebbe inizio nel 1992 con il cabinato X-Men, appassionante picchiaduro a scorrimento fino a sei giocatori che… uao! Il gioco di Konami presentava anche diverse novità tecnologiche, ponendosi come un precursore dei giochi arcade degli anni successivi. I giocatori potevano impersonare uno dei sei X-Men presenti nel gioco, in particolare Ciclope, Wolverine, Tempesta, Colosso, Dazzler e Nightcrawler, e non si trattava di nomi scelti a caso.
Il gioco doveva infatti accompagnare l’uscita della serie animata Pryde of the X-Men, tanto che il design dei costumi rifletteva l’episodio pilota dello show. Questa serie non è però mai stata approvata in via definitiva, e per l’appunto non l’abbiamo mai vista. Al di là di questa curiosità, X-Men è tra i migliori beat ‘em up mai prodotti da Konami in quell’epoca, anche se qualitativamente inferiore ad altre uscite sempre targate Marvel di Capcom. All’epoca, però, l’azienda nipponica di Resident Evil non si era ancora interessata ai mutanti.
X-Men: Children of the Atom (1994)
Piattaforme: Arcade, PS1, SEGA Saturn
Punteggio Metacritic: —
Capcom lanciò nel 1994 il primo videogioco a tema X-Men della sua storia, dando così inizio a una fruttuosa collaborazione che porterà alla nascita di franchise amati come X-Men vs. Street Fighter e Marvel vs. Capcom.
Comunque, il picchiaduro X-Men: Children of the Atom era vagamente basato sulla trama di Fatal Attractions tratta dai fumetti e presentava il roster giocabile standard insieme a cattivi come Omega Red, Spiral, Silver Samurai e le Sentinelle. Capcom aveva aggiunto anche Akuma, del franchise di Street Fighter, come personaggio segreto nel gioco, dando così indizi su quello che aveva in mente per il futuro. Si tratta sicuramente del più acerbo tra i picchiaduro realizzati da Capcom in collaborazione con la Marvel, ma Children of the Atom è comunque un gioco ancora oggi abbastanza divertente, e il precursore di tante altre esperienze.
X-Men 2: Clone Wars (1995)
Piattaforme: SEGA Genesis
Punteggio Metacritic: —
X-Men 2: Clone Wars faceva seguito al platform di SEGA, popolare ma anche inutilmente difficili. Proprio per questo, il titolo presentava nuovi personaggi giocabili e risolveva una serie di problemi evidenti visti nel primo gioco. Il sequel aveva aggiunto Psylocke, Bestia e persino Magneto sbloccabile al roster giocabile del primo gioco, sebbene gli altri X-Men abbiano continuato ad apparire durante il gioco.
In Clone Wars, che non ha nulla a che spartire con l’omonimo evento del franchise di Star Wars, i fan potevano assistere all’adattamento (piuttosto libero) della trama di The Phalanx Covenant, cullati da una delle migliori colonne sonore di videogiochi per l’epoca di riferimento. Il sequel rifiniva anche moltissimi elementi del primo capitolo migliorando la qualità dell’esperienza, grazie ad esempio alla rimozione della barra di potenza mutante che aveva ostacolato il primo gioco.
X-Men vs. Street Fighter (1996)
Piattaforme: Arcade, PS1, SEGA Saturn
Punteggio Metacritic: —
Dopo il successo di X-Men: Children of the Atom e Marvel Super Heroes, Capcom tira fuori dal cilindro un capolavoro che non è invecchiato di un giorno. X-Men vs. Street Fighter era un gioco di combattimento crossover in 2D semplicemente perfetto, che metteva a confronto famosi personaggi del franchise di Capcom come Ryu, Chun-Li e Zangief con gli homo superior della Marvel che includevano grandi nomi quali Wolverine, Tempesta e Juggernaut.
La struttura dei match era molto semplice: i giocatori formano una squadra di due personaggi dal roster di X-Men e Street Fighter, e durante le partite i giocatori possono far entrare e uscire i loro personaggi per dare dinamicità estrema al combattimento. La meccanica di tag-team del gioco ha permesso ai giocatori di realizzare una varietà di lunghe serie di combo e combo di squadra che hanno reso ogni partita diversa e coinvolgente. Il titolo, che poi darà vita alla più ampia serie crossover Marvel vs. Capcom, è ancora oggi un esempio perfetto di picchiaduro arcade, dando ampio respiro ai fan dei personaggi a fumetti.
X-Men Legends (2004)
Piattaforme: GameCube, PS2, Xbox, N-Gage
Punteggio Metacritic: 82
Forse con in mente quello che poi sarà La Grande Alleanza, ancora oggi uno dei migliori videogiochi Marvel per la sua genuina capacità di divertire, X-Men Legends faceva qualcosa che per i fan dei mutanti era ancora estraneo all’epoca: un videogioco di ruolo per quattro giocatori, che per la prima volta potevano così vivere un’avventura insieme nei panni dei loro personaggi preferiti.
Il gioco di Raven Software presentava una storia originale ambientata nel mondo degli X-Men, dando così anche novità al comparto narrativo. I giocatori potevano anche scegliere una squadra di quattro con cui giocare le missioni e cambiare ogni personaggio con la semplice pressione di un pulsante. Un po’ di bonus per l’utilizzo dei personaggi facendo crescere le loro abilità, qualche combo per dare il giusto tocco action, e il gioco era fatto. Un piccolo grande successo, di un tempo nel quale i videogiochi amavano anche proporre esperienze di questo tipo.
X-Men Legends 2: Rise Of Apocalypse (2005)
Piattaforme: N-Gage, GameCube, PC, PS2, PSP, Xbox
Punteggio Metacritic: 84
Sì, siamo ancora dalle parti di Legends, perché Rise of Apocalypse non solo era un sequel in perfetta continuità con il suo predecessore, ma anche perché migliorava ancor di più una formula già amata. Il gioco seguiva le stesse regole che poi sarebbero state utilizzate per la serie La Grande Alleanza, e in più aumentava la sua ambizione.
Il sequel riuniva gli X-Men e la Confraternita in una squadra giocabile per combattere le forze di Apocalisse in una serie di ambientazioni iconiche dei fumetti. Il gioco è diventato un best-seller e per molti è considerato ancora il miglior videogioco dedicato agli X-Men. Quest’ultima frase è un po’ preoccupante, se pensiamo che sono passati quasi vent’anni dalla sua uscita: possibile che nessuno sia più riuscito a cogliere l’essenza dei mutanti di casa Marvel?
X-Men Origins: Wolverine – Uncaged Edition (2009)
Piattaforme: PC, PS3, Xbox 360
Punteggio Metacritic: 75
X-Men: Le origini – Wolverine è tra i peggiori cinecomic di sempre, e non stiamo esagerando. Clamorosamente estraneo alla continuity dell’universo Fox degli X-Men, il film introduce nuovi mutanti come Emma Frost e Deadpool rendendoli semplicemente delle macchiette, personaggi che non hanno veramente nulla a che vedere con le controparti cartacee. Con grande sorpresa e fortunatamente, però, il videogioco tie-in dedicato al mutante più famoso della Marvel è una vera chicca per gli appassionati se ci riferiamo alla Uncaged Edition, la versione non censurata e pubblicata su PS3, Xbox 360 e PC.
L’action in terza persona dedicato a James Logan Howlett, nonostante l’assenza dei vari colleghi X-Men dei film, venne davvero apprezzato dai fan, molto più del film – e grazie, non era difficile. Anche in questo caso, come per il videogioco di Deadpool, la componente hack ‘n slash viene ripresa da giochi ben più celebri, ma agli appassionati non dispiace: la possibilità di fare a fettine i cattivoni di turno, Sabretooth e il colonnello Stryker, è una vera manna dal cielo.
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