La storia è stata scritta. Dopo un qualifier durato appena qualche giorno, ma lunghissimo per tutti noi italiani, i Mkers saranno il primo team italiano della storia di Rainbow Six Siege a partecipare al Six Invitational.
Partiamo dall’inizio. La struttura competitiva dello sparatutto tattico di Ubisoft prevede che, oltre alle 16 squadre qualificatesi tramite leghe regionali e Major nelle Global Standings (quelle linkate qui sopra), ogni regione abbia diritto ad uno slot bonus derivante da un Qualifier articolato in tre fasi: Open, quello a cui si possono iscrivere praticamente ogni sorta di team, che sfocia nel Closed, dove le vincitrici della prima fase incontrano il resto dei team non qualificati ma che hanno preso parte alla European League ed alle finali di Challenger League che sfocia a sua volta nelle finali, dove i due team usciti vincitori incontrano le due migliori d’Europa che hanno avuto accesso diretto a questa fase.
Nell’Open Qualifier i Mkers hanno battuto senza troppi problemi team di una certa caratura come Granit Gaming e LaLoosance, accedendo, dunque alla fase del Closed Qualifier. Il sorteggio ha sorriso subito al team italiano che ha incontrato i White TigerZ battendoli senza appello 2-0. Le cose iniziano a farsi subito serissime però: ai quarti di finali ci sono i Rogue, battuti anche loro 2-0, in semifinale i Chaos, retrocessi dalla European League, dove non solo hanno vinto 2-0, ma hanno messo al sicuro lo spot per le Finali. Nella finale del Closed Qualifier è arrivata la prima, ininfluente sconfitta, contro il Team Secret uno 0-2 che serve semplicemente ad assegnare un avversario alle finali tra Natus Vincere e Tempra Esport. Spaventati per aver beccato i Na’Vi ? Macché ! Altra vittoria due a zero a finalissima best of 5 contro i giocatori francesi di org italiana. Per la finale bastano 4 mappe: 3-1 netto e spot Invitational al sicuro.
Un momento storico per la community italiana chiusa intorno al team di Torok ora più che mai a celebrare un successo titanico. Parliamo di una favola ? Una underdog story ? Personalmente credo proprio di no. I Mkers hanno dimostrato tanto, ci hanno fatto piangere di gioia, hanno mostrato delle qualità e della professionalità incredibile facendo sorgere un grosso interrogativo: possono, i Mkers, essere considerati solamente un team di Tier 3 ? Lasciamo la risposta al futuro.
Complimenti ai Mkers e tanti auguri per febbraio!
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