Naughty Dog è uno dei grandi studi first-party di Sony con una solida reputazione costruita nel corso dei decenni (anche se il recente Intergalactic: The Heretic Prophet sta facendo discutere parecchio).
Tuttavia, tutta questa prolifica storia avrebbe potuto non esistere mai, poiché il co-fondatore dell’azienda attribuisce tutto all’acquisizione da parte di Sony. Andrew Gavin ha recentemente spiegato i motivi per cui i vertici dei cagnacci dell’epoca decisero di vendere tutto lo studio alla multinazionale giapponese. L’ex dirigente ha infatti chiarito che, all’inizio degli anni 2000, i budget per i giochi erano saliti oltre i 10 milioni di dollari, una cifra che lo studio non poteva più permettersi di finanziare.
Lasciando il proprio pensiero su LinkedIn, Gavin ha affermato senza troppe remore che nei primi anni ’80 bastavano 50.000 dollari per creare un gioco, mentre questa cifra aveva superato il milione con Crash Bandicoot tra il 1994 e il 1996. Con Jak and Daxter, la spesa è salita rapidamente a 15 milioni di dollari.
La vendita a Sony non riguardava solo il garantire un futuro finanziario per Naughty Dog. Guardando indietro, è stata la decisione giusta.
Naughty Dog doveva essere acquisita da Sony per ottenere fondi e risorse necessari a continuare a creare titoli innovativi. Gavin afferma che questo è un problema endemico nell’industria dei giochi AAA e ha colpito molte aziende negli ultimi vent’anni.
In definitiva, Naughty Dog esiste ancora oggi solo grazie all’acquisizione da parte di Sony. Sebbene i numeri esatti non siano chiari, le stime suggeriscono che l’accordo sia costato alla casa di Tokyo tra i 50 e i 200 milioni di dollari nel 2001.
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