Il successo di Metaphor: ReFantazio è stato travolgente, attirando l’attenzione di critica e giocatori di tutto il mondo. Mentre il pubblico celebra l’ultima fatica degli sviluppatori, ci si potrebbe aspettare che il team si stia godendo i frutti del proprio lavoro leggendo entusiasticamente i commenti sui social e sui forum. Tuttavia, per Katsura Hashino, director del gioco, la realtà è ben diversa.
In un’epoca in cui l’interazione costante con la community è quasi la norma, Hashino ha scelto un approccio più distaccato. In una recente intervista con Famitsu, ha confessato di evitare di monitorare assiduamente i feedback dei giocatori, spiegando che questo potrebbe influire negativamente sul suo benessere e sulla sua creatività:
Controllo i commenti in certi momenti, come ad esempio subito dopo aver pubblicato il gioco. Ma non è che mi regoli in base a ciò che vedo. Quando devo controllare qualcosa, lo faccio rapidamente in una volta sola, perché guardare continuamente le reazioni non fa bene alla salute mentale.
La posizione di Hashino non è solo una questione personale, ma riflette anche una filosofia di sviluppo più profonda. Sebbene i feedback possano essere importanti per migliorare un prodotto, soprattutto in contesti di giochi live service dove l’aggiornamento costante è essenziale, Metaphor: ReFantazio è un’esperienza autoconclusiva, pensata per essere giudicata nella sua interezza. Inoltre, il feedback online, per quanto utile in certi contesti, può spesso degenerare in critiche superficiali o persino tossiche.
La sua riflessione apre un dibattito interessante su quanto e come uno sviluppatore debba bilanciare la propria creatività con le aspettative di un pubblico sempre più esigente. Mentre molti sviluppatori oggi cercano di mantenere un dialogo costante con i giocatori, Hashino sembra invece privilegiare l’integrità artistica e la salute mentale rispetto all’inseguimento delle approvazioni momentanee.
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