Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è recentemente intervenuto per una nuova riforma attualmente in fase di progettazione per attuare misure nelle scuole. Il Ministro, in particolare, sta rivedendo il sistema delle sospensioni, vale a dire provvedimenti decisi dai consigli dei docenti e dalle scuole per sospendere un alunno come provvedimento disciplinare.
Valditara sostiene che l’attuale impianto delle sospensioni non sia efficace, e che saranno attuate nuove misure. Per quale motivo? Banalmente, secondo il Ministro le sospensioni non sono altro che giorni passati davanti alla PlayStation a giocare, e questo non va bene.
Valditara afferma infatti di non volere che “i giorni di sospensione si traducano in giornate passate a casa davanti la PlayStation”, e per questo il Ministro sta studiando una riforma: le sospensioni non saranno più giorni trascorsi lontano da scuola, ma al contrario l’alunno colpito dal provvedimento disciplinare dovrà restare nel contesto scolastico per attività non ben precisate – si parla di lavori di manutenzione generici. Per periodi più lunghi di due giorni di sospensione si pensa anche ad attività socialmente utili in RSA.
Il discorso di Valditara, sebbene possa sembrare un altro attacco ai videogiochi, è invece molto comprensibile. L’obiettivo di questa riforma è far capire ai giovani l’importanza di regole da seguire per una società più sana e salda, imparando il loro ruolo e le conseguenze delle proprie azioni.
Le sospensioni scolastiche così come sono pensate oggi (ve lo dice un docente di matematica, per inciso) sono molto poco efficaci, in quanto effettivamente il sistema scolastico italiano non prevede misure che possano portare gli alunni sospesi a trascorrere tempo a scuola per svolgere attività di punizione. Pertanto, Valditara ha deciso che una delle sue priorità riguarda proprio questo delicato aspetto.
Stop alle sospensioni tradizionali, più scuola e impegno sociale. Valditara: “Basta stare a casa davanti alla Playstation, l’aumento della violenza ci impone di intervenire” https://t.co/DO1olQzgE4
— OrizzonteScuola.it (@orizzontescuola) January 31, 2025
Scrivi un commento