Non parliamo, fortunatamente, di una guerra vera e propria. Anzi, pare proprio che negli ultimi mesi i rapporti tra la Corea del Nord e quella del Sud si siano clamorosamente riavvicinati dopo decenni di scontri, e noi non possiamo che fare il tifo per la ritrovata e, speriamo, duratura pace.
No, la guerra di cui parliamo oggi avverrà sul piano dei diritti, della violazione di copyright e nel mondo dei videogiochi. Dopo mesi di ripensamento, PUBG Corp, i creatori di PlayerUnknown’s Battlegrounds, hanno deciso di presentare alla Corea (dove ha sede proprio la software house) un esposto nel quale denuncia Epic Games per aver copiato il concept alla base del suo gioco e averlo replicato in Fortnite: Battle Royale, la modalità appunto Battle Royale del tower defense Fortnite.
A quanto pare, da quello che i legali di PUBG Corp hanno rilasciato, si tratta di un procedimento che sta andando avanti già da gennaio, e che vede coinvolto anche Epic Games Corea, la divisione coreana dei creatori di Fortnite.
L’accusa, da parte di PUBG Corp, è quella di aver replicato la struttura di base del gioco e il gameplay da PlayerUnknown’s Battlegrounds per la modalità Battle Royale di Fortnite, con la conseguente violazione del copyright. Non vengono citati precisi regolamenti o leggi legati al copyright, ma questa appunto è l’accusa di PUBG Corp nei confronti di Epic Games, software house tra l’altro incredibilmente legata alla prima in quanto fornitrice del motore di gioco che muove proprio PlayerUnknown’s Battlegrounds.
Restiamo in attesa di scoprire come si evolverà la situazione, ma è chiaro che se PUBG Corp è arrivata a questo punto significa che c’è qualcosa di grosso sotto. E che potrebbe compromettere il futuro delle Battle Royale.
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