Home Videogiochi News In GTA 3 all’inizio c’era il rigido codice della strada: anche i semafori dovevano essere rispettati

In GTA 3 all’inizio c’era il rigido codice della strada: anche i semafori dovevano essere rispettati

Le curiosità sui grandi classici del passato sono sempre molto interessanti, e oggi scopriamo che GTA 3, capolavoro di Rockstar Games che ha scritto le regole dei sandbox open world, era inizialmente progettato per essere molto più crudele con i giocatori e la loro ricerca di libertà.

A parlare è ancora una volta Obbe Vermeij, ex sviluppatore di Rockstar che in questi ultimi tempi sta condividendo numerosi retroscena sullo sviluppo dei vecchi classici della compagnia. In particolare, Vermeij ha rivelato stavolta che una delle idee iniziali di GTA 3, quando ancora il progetto era in fase di definizione, prevedeva che i giocatori avrebbero dovuto seguire con attenzione il codice della strada.

Un esempio erano i semafori: nella Liberty City immaginata inizialmente da Rockstar, i giocatori avrebbero dovuto seguire le norme reali, e cioè restare fermi se il semaforo è rosso. In caso contrario, la polizia avrebbe iniziato un inseguimento. Un titolo di stampo simile a seguire questa filosofia fu il primo Mafia, anche se questa caratteristica venne poi abbandonata nel sequel forse per gli eccessivi limiti che portava al gameplay e all’esperienza.

“Durante GTA 3, ho dato ai giocatori un livello di ricercato di 1 stella per aver passato con il rosso, dice lo sviluppatore. “Questo non è piaciuto al team. L’ho rimosso rapidamente”.

LEGGI ANCHE: 30 curiosità su GTA 3

Probabilmente, si tratta di una scelta azzeccata, considerando che GTA 3 è poi diventato un punto di riferimento per i simulatori di crimine open world.

Uno dei commentatori del post di Vermeij ha richiamato il citato Mafia 1, e si scopre che l’ex sviluppatore Rockstar è un fan. “Penso che si adatti un po’ meglio a Mafia”, dice, dato che “Quel gioco aveva un ritmo un po’ più lento”.

“Era comunque fastidioso. I poliziotti erano piuttosto aggressivi anche con una sola stella, quindi venivi inchiodato immediatamente”. Anche se non c’erano poliziotti in giro, “ti costringeva comunque a scansionare tutte le auto intorno a te prima di passare con il semaforo rosso”, con conseguenze disastrose per il ritmo del gioco.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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