Ieri, 15/12/12 il CEO dell’ Activision Blizzard è stato intervistato dal New York Times.
“People criticize me for not being passionate about the products, but I am,”
Nell’intervista si è parlato di un po’ di tutto, dai successi dell’ Activision, in particolare con uno dei loro gioco di punta: Call of Duty, ai svariati problemi della società. Tralasciando la descrizione del “personaggio Kotic” che il NYT definisce come un “tarchiato“, “pieno di grana” e, in alcune parti dell’intervista, cupo. Il suo essere infastidito durante l’intervista è dovuto a diversi motivi; R. K. non è ben visto dai blogger americani ed europei più importanti (mentre è molto ben visto a Wall Street) che lo reputano interessato solo ed esclusivamente al profitto. Va detto ad onor del vero che dall’acquisto dell’ Activision nel 1990 (quando era sull’orlo del fallimento) ad oggi, Kotic è riuscito a creare un patrimonio da 12,7 miliardi di dollari e a superare di 3 volte il suo rivale Electronic Arts.
Parlando dell’ultima creazione dell’azienda (COD: Black Ops 2) si è discusso del fatto che l’incasso è stato minore del previsto dalle analisi, ma pur sempre un successo se si pensa che ha superato Avatar che è di gran lunga stato il film più redditizio di sempre. Si è parlato poi del fatto che negli U.S.A sta prendendo sempre più piede l’alternativa dei giochi free come Zynga e Rovio e che questi potrebbero rappresentare in futuro una consistente fetta del mercato videoludico (come se già non la rappresentassero). Ecco quindi che i videogiochi a pagamento, come quelli per consolle, devono offrire qualcosa in più per continuare a “rendere“. Secondo Kotic c’è bisogno di più tempo, più risorse perché vanno creati giochi più complessi con una storia principale ben costruita, sviluppata e che duri molto più a lungo rispetto alle modalità offline presenti nei giochi attuali.
C’è molto da fare dunque e non tutti sono a favore di Mr. Kotic, ad esempio, di lui un analista del Wedbush Securities dice: “He gets wealthy if investors get wealthy and that’s why investors really like the guy and most gamers hate the guy,” per sottolineare la distanza tra il CEO di Activision e i videogiocatori.
Tralasciando tutti gli espedienti della carriera di Robert Kotic presenti nell’intervista, emerge anche un’altra importante news. Attualmente il CEO di Activision è contrario alla realizzazione di un film basato sulla trama di Call of Duty. Quindi per tutti i fans che aspettavano una rappresentazione sul grande schermo basata sul gioco possiamo solo dire che per ora non se ne fa nulla.
Fonte: NEW YORK TIMES
Questo è quello che è stato smerdat* dagli Anonymus?
“Quindi per tutti i fans che aspettavano una rappresentazione sul grande schermo basata sul gioco possiamo solo dire che per ora non se ne fa nulla.”
Questa è una buona notizia, dato che quasi tutte le trasportazioni di videogiochi a film sono state un penoso fallimento.
Abbassate il costo del gioco da 70€ a non oltre 50€, vedete che comincerete a vendere di più.
Già hai ragione anche perché oltre il gioco devi spendere altri 50 euro nei dlc