L’attuale allenatore dell’AS Roma, ed ex di Inter, Real Madrid, Chelsea e Manchester United, si scaglia scherzosamente (ma neanche troppo) contro il battle royale di Epic Games, che continua a tenere incollati i suoi giocatori allo schermo.
Sui profili social della società capitolina, José Mourinho è stato protagonista di un simpatico botta-e-risposta su curiosità e aneddoti, che hanno coinvolto argomenti come il cibo italiano, la musica di Bruce Springsteen e Instagram, svelando di avere comunque una notevole apertura mentale lodando l’importanza dei social network e il fatto che siano molto divertenti.
C’è però un particolare argomento sul quale l’allenatore portoghese si è soffermato, non positivamente, su un particolare videogioco: Fortnite, il battle royale di Epic Games e probabilmente il titolo più chiacchierato al mondo negli ultimi anni.
Sì, Mourinho ha un problema con Fortnite, ma non è tanto per le meccaniche di gioco, le componenti tecniche, le microtransazioni o altro. No, l’allenatore della Roma ha ben altri problemi per la testa: a causa del battle royale di Epic, i suoi giocatori passano intere notti incollati allo schermo, anche se il giorno successivo hanno una partita da disputare.
https://twitter.com/ASRomaEN/status/1421153617181089797
Va detto che Mourinho potrebbe aver ingigantito la questione, avendo risposto alla domanda comunque col sorriso. Inutile ricordare però che, specialmente con l’avvento della pandemia di COVID-19 lo scorso anno, sono stati moltissimi i giocatori professionisti di calcio che hanno trovato una nuova “vita” all’interno di Fortnite e addirittura nelle trasmissioni streaming di Twitch, come ad esempio l’attuale attaccante del Barcellona Sergio Aguero che fu uno dei più seguiti nel 2020.
Conoscendo il temperamento dell’allenatore, vincitore di due Champions League nel 2004 e nel 2010, non è però da escludere che, se la situazione dovesse degenerare, Fortnite potrebbe vivere tempi dure dalle parti di Trigoria…
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