Kingdom Come: Deliverance II, uno dei giochi più attesi del 2025, è già al centro delle polemiche. Secondo un report della testata araba VGA4A, il gioco potrebbe essere stato bandito in Arabia Saudita a causa di contenuti ritenuti immorali, con particolare riferimento a una scena di sesso omosessuale non evitabile.
L’Arabia Saudita non è estranea a episodi di censura, soprattutto quando si tratta di videogiochi che violano i suoi rigidi codici morali. La presenza di nudità e sequenze di sesso nel titolo di Warhorse Studios lo avrebbe reso un facile bersaglio delle autorità locali. Stando al resoconto di VGA4A, la decisione di bandire il gioco sarebbe legata anche alla presunta indisponibilità degli sviluppatori a modificare o rimuovere le scene incriminate.
Nonostante le voci in circolazione, né Warhorse Studios né le autorità saudite hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sul caso. La mancanza di conferme lascia spazio a interpretazioni e ipotesi, ma invita anche alla prudenza. Finché non verranno diffuse informazioni definitive, la notizia rimane un semplice rumor, sebbene supportato da fonti giornalistiche affidabili.
Questo non è un caso isolato. The Last of Us: Part II subì un destino simile in Arabia Saudita per motivi analoghi, venendo vietato poco dopo il lancio. La storia potrebbe ripetersi con Kingdom Come: Deliverance II, che, secondo le anteprime, includerà sequenze di nudo e momenti intimi, accrescendo la probabilità di un trattamento severo in Paesi con regolamentazioni morali stringenti.
Nonostante queste controversie, Kingdom Come: Deliverance II promette un’esperienza di gioco ambiziosa e immersiva. Previsto per il 4 febbraio 2025, il sequel si presenta come una naturale evoluzione del primo capitolo, combinando fedeltà storica e narrazione matura. Tuttavia, l’inclusione di temi e scene adulte lo rende un titolo controverso in alcune aree del mondo, evidenziando come il confine tra espressione artistica e censura rimanga sempre acceso nel dibattito sui videogiochi.
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