Un viaggio lunghissimo, quasi infinito. 17 sono gli anni che separano Kingdom Hearts dal terzo capitolo numerato, che chiuderà la Saga Xehanort raccontata fino ad oggi in ben 8 tra titoli principali e spin-off di varia natura. In attesa, spasmodica attesa, di Kingdom Hearts III che uscirà ufficialmente il 29 gennaio 2019, abbiamo colto l’occasione per raccontarvi la lore della serie, tra retroscena, tasselli che potrebbero esservi sfuggiti e curiosità che potrebbero riservare importanti conseguenze nel capitolo conclusivo.
Ventus, lo sfortunato custode del Keyblade rinchiuso nella Stanza del Sonno all’interno del Castello dell’Oblio, è ancora oggi privo del suo Cuore. A seguito dei drammatici eventi del Cimitero del Keyblade, quando Xehanort per poco non riuscì a creare l’χ-blade e a prendere possesso del Kingdom Hearts, il Cuore di Ven si allontanò infatti dal ragazzo, per cercare un luogo più tranquillo dove riposare. Quel luogo, se non lo sapete, ha un nome e una storia che tutti noi conosciamo: Sora.
Il prescelto del Keyblade, ancora bambino all’epoca dei fatti di Birth by Sleep, accolse infatti tra le sue braccia il cuore del catatonico Ventus, senza neanche saperlo. Aprendo le porte del suo puro e genuino Cuore, che in futuro abbraccerà altri cuori, Sora si ritrova a fare da “balia” al povero ragazzo, con il quale il legame sarà profondissimo. Pensiamo solamente a Roxas, il Nessuno di Sora e tredicesimo membro dell’Organizzazione XIII. I Nessuno più potenti, di norma, possiedono l’aspetto dei corpi originali dai quali discendono. Basti pensare ad Axel e Lea, a Xigbar e Braig, a Xaldin e Dilan, e così via. Roxas, invece, era notevolmente differente da Sora, e del tutto identico invece a Ventus, col quale addirittura condivide alcuni ricordi. Il motivo di tale aspetto fu spiegato appunto in Birth by Sleep: durante il processo di formazione del Nessuno, “intervenne” il Cuore di Ven, che interferiva con quello di Sora e che modificò radicalmente le apparenze di Roxas.
Ma il singolare quanto predestinato legame tra Sora e Ventus si manifestò, anni prima dell’ascesa di Malefica e di Xemnas, in un’altra forma. Ventus, prima di entrare a far parte dei protetti di Eraqus, era l’apprendista dell’anziano Maestro Xehanort, il quale lo spronava a migliorarsi sempre di più. Nelle brame dell’uomo, però, affascinato dalla Guerra dei Keybade e dalle antiche leggende, c’è l’intenzione di sfruttare il malcapitato ragazzo per uno e un solo scopo: forgiare l’χ-blade, che secondo le antiche scritture può nascere solamente dall’unione di luce e oscurità perfettamente equilibrate. Xehanort, dopo aver capito che il suo allenamento non riesce a sortire i risultati sperati, decide di estrarre, tramite l’Occhio che Scruta, tutta l’oscurità dal cuore di Ven che si manifesta in forma antropomorfa, come un ragazzo con indosso un’armatura e il cui volto è coperto da un elmo: Vanitas.
C’è un quesito che da sempre affascina i fan della serie e che riguarda proprio Vanitas, che peraltro ritroveremo anche, abbastanza incredibilmente, in Kingdom Hearts III. La progenie dei Nesciens, incarnazione dell’oscurità di Ventus e inizialmente molto più forte del ragazzo, si scopre possedere, più avanti nella storia, il volto di Sora con capelli neri e occhi di colore giallo, simbolo degli esseri toccati dal male. Ma perché Vanitas possiede l’aspetto di Sora?
Secondo le teorie più accreditate che circondano la lore di Kingdom Hearts, il legame tra Sora e Ventus comincia ancor prima che il cuore di Ven venga accolto interamente dal bambino delle Isole del Destino. Dopo aver estratto Vanitas, Xehanort si rende infatti conto della fragilità di Ventus, che finisce in una sorta di coma apparente per diverso tempo. Solo tornando al mondo natale di Xehanort, proprio le Isole del Destino, Ventus si risveglia improvvisamente, e qui, secondo molti, avviene il primo “contatto” tra i due cavalieri del Keyblade. Il cuore di Ventus, già frammentato dalla nascita di Vanitas, ha già iniziato a disgregarsi, e uno dei suoi frammenti potrebbe essersi già legato a Sora in quel momento, permettendo non solo la nascita della connessione tra i due ma anche il risveglio di Ventus.
Questo legame potrebbe essere la causa del vero aspetto di Vanitas, celato inizialmente dietro alla maschera ma che viene poi svelato. L’essere oscuro potrebbe addirittura essere nato senza un volto, e che solo la nascita del legame con Sora sia stata la responsabile dell’aspetto di Vanitas. Ci sono, a supporto di tale tesi, diversi precedenti importanti nella mitologia della serie. Riku, ad esempio, a lungo legato ad Ansem Cercatore dell’Oscurità in Kingdom Hearts, si ritrovò capace di assumere completamente il suo aspetto nel momento in cui decise di abbracciare l’oscurità, questo per salvare Sora dopo Chain of Memories. Xion, invece, il clone di Roxas con i ricordi di Sora, nacque inizialmente senza alcun volto, tanto che persino Saix e Xigbar ne discutevano assiduamente nel Castello che non Esiste. Solo parecchio tempo dopo il suo ingresso nell’Organizzazione XIII il falso Nessuno riuscì a sviluppare un aspetto vero e proprio, che si manifestò come il volto di Kairi derivante dai ricordi del dormiente prescelto del Keyblade.
Che fine ha fatto Vanitas, dopo la distruzione del falso χ-blade? Scomparso nel nulla, insieme ai suo Nesciens. Ma allora perché lo abbiamo visto interagire con Sora, Paperino e Pippo a Mostropoli, in Kingdom Hearts III? Avverrà il grande faccia a faccia tra i due “gemelli”? Il mistero si infittisce…
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