Un viaggio lunghissimo, quasi infinito. 17 sono gli anni che separano Kingdom Hearts dal terzo capitolo numerato, che uscirà nel corso di quest’anno e che chiuderà la Saga Xehanort raccontata fino ad oggi in ben 8 tra titoli principali e spin-off di varia natura. In attesa, spasmodica attesa, di Kingdom Hearts III, abbiamo colto l’occasione per raccontarvi la lore della serie, tra retroscena, tasselli che potrebbero esservi sfuggiti e curiosità che potrebbero riservare importanti conseguenze nel capitolo conclusivo.
Nel nostro viaggio all’interno della lore della serie Kingdom Hearts, iniziato ormai diversi mesi fa, abbiamo già parlato delle entità che restano quando un Cuore cede all’oscurità. Heartless, Nessuno, Volontà residue, tutte parti di un unico grande disegno che rappresenta ciò che resta di una persona, o in generale di un essere vivente, dopo che l’oscurità lo ha fatto soccombere nonostante gli sforzi. L’Heartless prende possesso del suo cuore, il Nessuno è il guscio vuoto che rimane dopo la nascita dell’Heartless, e la Volontà residua è capace di manifestarsi solamente se i sentimenti e il cuore dell’essere originale sono tanto forti da creare questa nuova e potentissima entità, capace addirittura di evocare un Keyblade.
Ma non è tutto così semplice come sembra, a patto che fosse già semplice così. Esistono alcune eccezioni, che ormai sono la regola quando si parla di un intricato universo narrativo come quello di Kingdom Hearts, che fanno vacillare la nostra percezione della conoscenza, quesiti che ancora oggi rimangono insoluti. Quello del quale vi parliamo oggi ha un nome ben preciso, e forse non tutti voi amanti della serie avete mai realmente focalizzato l’attenzione sulla gigantesca ma allo stesso tempo curiosa contraddizione che caratterizza uno dei personaggi secondari più importanti dell’intera Saga Xehanort: Naminé.
Naminé è un Nessuno, che viene inizialmente imprigionato e sfruttato dall’Organizzazione XIII al Castello dell’Oblio con uno scopo ben preciso: manipolare Sora modificando i suoi ricordi e portandolo dritto dove l’Organizzazione desiderava, in modo tale da servirsene per i propri scopi. Lo straordinario potere di Naminé è infatti quello di poter agire sui ricordi di Sora, modificandoli, riscrivendoli e incatenandoli a piacimento senza che il malcapitato se ne accorga. La ragazza, poi, una volta sconfitto Marluxia, collaborerà con DiZ per aggiustare la mente di Sora nel tempo trascorso tra Kingdom Hearts: Chain of Memories e Kingdom Hearts II, un periodo di quasi un anno nel quale i ricordi furono lentamente ricostruiti e Roxas, Nessuno di Sora, si convinse infine a riunirsi al suo vero io.
Per quello che Kingdom Hearts II sembra dirci, Naminé rappresenta il Nessuno di Kairi. L’aspetto fisico, il profondo legame che sembra condividere con Roxas che ricalca quello tra Kairi e Sora, tutto sembra ricondurre a questa semplice spiegazione. Del resto, il cuore di Kairi venne sopraffatto dall’oscurità di Ansem alla Fortezza Oscura, quando il malvagio leader degli Heartless voleva sfruttare il potere delle Sette Principesse per trovare la serratura più potente tra tutte. A causa di quell’oscurità, è possibile ipotizzare che Kairi si ritrovò con il corpo scisso in due parti, una delle quali era proprio la Naminé di cui sopra.
C’è però un aspetto che forse in pochi hanno considerato. Kairi, come si scopre in Kingdom Hearts, è appunto una delle Sette Principesse, sette giovani donne di altrettanti mondi che hanno una particolarità: il loro cuore è completamente colmo di Luce, e l’oscurità non trova spazio. Per definizione di Nessuno, questi si viene a creare quando rimane un corpo privo di cuore, trascinato nelle tenebre dall’oscurità e tramutato in Heartless. Dunque, il quesito è ora abbastanza semplice: com’è possibile che Naminé sia il Nessuno di un personaggio, Kairi, che non ha niente a che fare con l’oscurità? Tenetevi forte, perché le teorie complottistiche dei rettiliani al potere ora vi sembreranno quisquilie.
Torniamo ai fatti delle Isole del Destino, poco prima che gli Heartless divorassero il mondo. Vicino alla serratura del mondo, alla base del grande albero centrale dell’isola, Sora e Kairi si “scontrano” per così dire, compenetrandosi senza più rivedersi fino alla riunione alla Fortezza Oscura. Qui si scopre che il cuore di Kairi, forse per preservarsi e proteggersi, aveva deciso di “soggiornare” nel cuore di Sora, e proprio per questo motivo la ragazza, custodita da Riku per tutto quel tempo, sembrava in stato catatonico, inutilizzabile da Ansem per il suo scopo. Solo quando Sora decide di liberare il cuore di Kairi, tramite il Keyblade del Cuore delle Persone, questo torna alla sua legittima proprietaria, ma gli effetti collaterali hanno due nomi ben distinti: Heartless e Nessuno. Nel momento in cui Sora preleva il cuore di Kairi, egli infatti si sacrifica e si trasforma in uno Shadow, salvo poi recuperare il suo aspetto ritrovando Kairi poco prima di lasciare la fortezza. Nello stesso istante, in un altro luogo dell’universo, nascono Roxas e Naminé. Il primo è il Nessuno di Sora, che però naturalmente risente della presenza di un altro cuore, quello di Ventus, spiegando l’aspetto completamente diverso. La seconda è invece il Nessuno di Kairi… o forse no?
Il legame molto particolare tra Naminé e Sora, con questa capace di manipolare i ricordi del prescelto del Keyblade, suggerisce un legame assurdamente molto più profondo tra i due. È plausibile pensare, infatti, che Naminé sia una sorta di altro Nessuno di Sora, nato dall’influenza del cuore di Kairi che, privo di oscurità come ricordato prima, era incapace di generare un vero Nessuno. L’aspetto del Nessuno potrebbe infatti essere stato causato dai sentimenti e dai ricordi di Sora della sua preziosa amica, quegli stessi ricordi che poi Naminé è in grado di modificare a proprio piacimento. A questo punto, se questa bizzarra quanto credibile teoria è esatta, ci si pone di fronte ad un altro quesito: se Naminé è davvero un secondo Nessuno di Sora, è possibile pensare che ne esista un terzo? Pensiamo a Roxas: si tratta del principale Nessuno del portatore del Keyblade, nato dal suo cuore ma influenzato dal cuore di Ventus, che vive dentro di lui. Naminé, come detto, è frutto del cuore di Sora e dell’interazione con quello di Kairi. E se esistesse un terzo Nessuno di Sora, generato esclusivamente dal cuore di Sora senza l’azione di altri cuori che hanno trovato la pace e la serenità nel corpo del ragazzo?
Una teoria interessante quanto forse assurda. Ma chissà, Kingdom Hearts III potrebbe sorprenderci…
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