Home Videogiochi Anteprime Layers of Fear – Demo: l’Unreal Engine 5 è davvero spaventoso

Layers of Fear – Demo: l’Unreal Engine 5 è davvero spaventoso

Layers of Fear rappresenta una delle esperienze horror più riuscite degli ultimi anni. Originariamente pubblicato nel 2016, il primo capitolo è riuscito a terrorizzare moltissimi appassionati, giocando sulla mera componente psicologica. Il successo guadagnato ha generato ovviamente una rampa di lancio anche per il secondo gioco della serie che, tre anni dopo, cristallizzò ulteriormente la buona riuscita del progetto di Bloober Team.

Nel giugno 2022, durante il Summer Game Fest, la casa di sviluppo polacca ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella qualitativa, presentando al mondo nuovamente Layers of Fear. Per quanto la fantasia non sia proprio di casa in quel di Cracovia, questo nuovo prodotto rappresenta la summa aurea del franchise. Nel pacchetto sono infatti presenti i due capitoli precedentemente descritti, oltre ad alcuni contenuti inediti, interamente sviluppati in Unreal Engine 5, il nuovo e performante motore di gioco made in Epic. Per cercare di catalizzare quanta più attenzione possibile, recentemente gli sviluppatori hanno rilasciato su Steam una piccola demo del titolo, così da dare un piccolo antipasto dell’esperienza.

Ecco la descrizione ufficiale del titolo:

La serie che ha definito l’horror psicologico in prima persona incentrato sulla narrazione è tornata per raccontare la sua ultima agghiacciante storia con Layers of Fear.

Il coronamento della serie è il modo definitivo per sperimentare il franchise acclamato dalla critica, grazie alla presenza di Layers of Fear e Layers of Fear 2, così come tutti i DLC, oltre alla storia inedita di The Writer.

Basato su Unreal Engine 5, Layers of Fear supporterò Ray Tracing, HDR e risoluzione 4K per rendere le immagini e la tua esperienza da incubo il più coinvolgenti e realistiche possibile.

Può sembrare banale e superficiale dirlo, ma in un titolo horror la grafica conta, e parecchio. Dopo pochi secondi dall’avvio dell’applicazione, la potenza dell’Unreal Engine 5 entra prepotentemente in gioco, trasportando l’interazione in un nuovo, stupendo piano videoludico.

Questa nuova versione di Layers of Fear pone il giocatore immediatamente nei panni di un personaggio inedito: una scrittrice che, a seguito della vittoria di un concorso, viene portata come “premio” in un faro abbandonato, così da poterne trarre ispirazione per il lavoro. In questo eremo la donna è chiamata a produrre uno scritto per la propria casa editrice. Per quanto l’ambientazione nella demo non sia completamente esplorabile, la prima cosa che si respira in questo rinnovato prodotto è la qualità estetica. I particellari della polvere, la luce delle lampadine e la rifrazione sui materiali, lascia letteralmente di sasso, creando un’immersività mai vista prima.

Dopo pochi minuti, si intuisce che l’artista letteraria rappresenta una sorta di collante per le vicende narrate nei capitoli originali. Una volta infatti che questa si metterà alla macchina da scrivere, il titolo catapulterà immediatamente nei panni del famoso pittore protagonista del primo episodio della serie. In questo particolare frangente, Layers of Fear ed il nuovo motore di gioco esplodono in tutta la loro potenza, generando una continua ansia ed inquietudine. Visitando la magione ed i quadri che vi sono esposti, si avrà un perenne senso di sorpresa, data principalmente dall’instabilità mentale del protagonista, sempre più prossimo alla follia.

Come si diceva poco sopra, il mondo creata da Bloober Team verte molto sulla componente psicologica, rappresentata dalla rapida evoluzione dell’ambiente circostante. Non accadrà di rado ad esempio che, dopo aver osservato un quadro ed aver voltato lo sguardo, la stanza si manifesti completamente in maniera differente. Oltre all’Unreal Engine 5, un ottimo lavoro è stato svolto sul comparto audio, anch’esso fondamentale per una produzione che punta tutto il suo potenziale sull’immedesimazione del giocatore. I rumori ambientali sono penetranti, secchi ed ovviamente ben direzionati. Ogni scricchiolio dato dal peso del personaggio sarà completamente avvertibile (a maggior ragione se accompagnato da un buon headset) e questo garantirà ulteriore empatia con le vicende mostrate, componendo un’esperienza horror difficilmente rilevabile in altri esponenti del genere.

La demo, della durata di circa un’ora, chiude il cerchio con una scena di azione all’interno della quale l’artista, munito di una lampada in grado di scacciare gli echi presenti nella casa (e nella testa), sarà chiamato a fuggire da una presenza femminile recuperando alcuni ingranaggi utili ad aprire la porta della salvezza. Anche in questo frangente il comparto tecnico è in grado di orchestrare magistralmente una situazione al cardiopalma non così scontata, considerato il gameplay compassato che da sempre ha caratterizzato il brand.

Layers of Fear ha dato prova di voler puntare in alto. Il titolo confezionato da Bloober Team ha tutte le carte in regola per riscrivere il genere di appartenenza, grazie ad un sapiente uso delle maestranze creative e tecnologiche messe in campo. Attendiamo con sempre maggiore ansia (è il caso di dirlo) il prossimo 15 giugno, dove finalmente diverrà disponibile il titolo definitivo, previsto per PC, PlayStation 5 ed Xbox Series X|S.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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