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Legacy of Kain: Soul Reaver 1 e 2 Remastered | Recensione

Legacy of Kain è una serie rimasta nell’immaginario collettivo per molti anni, ma senza diventare un franchise di enorme successo. Ci sono stati tanti giochi che si sono susseguiti nel tempo, e tra questi i più amati ancora oggi sono sicuramente i due Soul Reaver, elogiati per la loro visione nel futuro e le tinte gotiche e un gameplay molto avanti nel tempo, in un’epoca nella quale il 3D era ancora agli albori.

E dopo anni e anni che i fan chiedevano a gran voce un ritorno, ecco che sale in cattedra Aspyr. Lo studio si sta specializzando nel restauro delle antiche opere videoludiche (tra non molto torneranno anche altri tre giochi della serie Tomb Raider, dopo le remastered dello scorso anno), e ora ha deciso di mettersi alla prova proprio con Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2. Un appuntamento certamente immancabile per gli appassionati della serie, per i più nostalgici… ma come se la cavano i due titoli dopo tutti questi anni? Parliamone un po’.

Versione provata: PS5

Nosgoth risplende

Sviluppato da Crystal Dynamics e diretto da Amy Hennig, oggi al lavoro su un ambizioso titolo Marvel, Soul Reaver era il primo grande ampliamento per la serie Legacy of Kain, che fino a quel momento si era occupata di introdurre i giocatori all’oscuro e gotico mondo di Nosgoth e seguire la narrazione dal punto di vista di Kain. Era avvenuto con Blood Omen (sono disponibili su PS+ Premium, se siete interessati), che in sostanza gettò le basi della serie, mentre con Soul Reaver arriva Raziel.

Raziel è un luogotenente vampiro un tempo orgoglioso tradito dal suo padrone, appunto Kain. Gettato nell’abisso spettrale e rinato come spettro, Raziel si imbarca in un viaggio alimentato dalla vendetta attraverso Nosgoth, lungo la strada svelando misteri e combattendo nemici formidabili, e scoprendo che tutto il mondo che ricordava è finito preda di oscure macchinazioni delle forze del male.

Il sequel, Soul Reaver 2, proseguiva poi questa storia che si era conclusa con un grande cliffhanger, venendo elogiato ancora una volta per la narrazione – ma non solo. Legacy of Kain viene ricordato sia per essere una serie proiettata nel futuro, ma anche per la sua capacità di attrarre con una storia cruda ma appassionante, e un protagonista che ancora oggi, dopo tutti questi anni, mantiene uno smalto impressionante.

La Remastered, in questo senso, mantiene questi grandi elementi che costruiscono i personaggi e il mondo di Nosgoth. La ricerca di vendetta di Raziel è solo il punto di ingresso in una narrazione labirintica, proprio come le ambientazioni, che esplora il destino, il libero arbitrio e la natura ciclica del mondo. La scrittura di Soul Reaver, ispirata alla letteratura gotica e alla filosofia esistenzialista, è sia poetica che stimolante, e ancora oggi molte produzioni potrebbero e dovrebbero prendere spunto da questa perfezione. Persino il doppiaggio italiano, che in quegli anni non era certo un granché, sembrava restituire il giusto tono a ogni dialogo per renderlo profondo e carico di emotività. E in questa remastered, per fortuna, tutto questo aspetto è rimasto intatto.

Gameplay datato, ma che funziona

Tagliamo subito la testa al toro, prima di proseguire. Inutile dilungarsi troppo in chiacchiere, meglio venire subito al sodo: le remastered di Soul Reaver 1 e 2 mettono in evidenza quanto il gameplay dei due giochi sia oggi datato – in certi momenti anche troppo. Il combattimento, pur essendo funzionale, risulta infatti troppo arcaico per gli standard moderni, con le sue semplici meccaniche di lock-on e i controlli che non sono certo comodi, anche nella risoluzione dei tanti enigmi (spostare quei maledetti blocchi di pietra è noiosissimo in certi momenti!), oltre a una telecamera incapace di fare sempre bene il suo lavoro. Anche le fasi di platforming per raggiungere e superare ostacoli soffrono delle indecisioni dell’epoca – è bene ricordare che siamo di fronte a un’edizione che si è occupata di restaurare solamente l’ambito grafico, lasciando intatto quasi tutto il resto.

Ma appunto, la particolarità di Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2 Remastered è quella di aver potuto mantenere tutta la visione originale, risultando molto interessante nel suo insieme.

Dalle rovine inquietanti dei clan di vampiri al misterioso regno spettrale, la riedizione mantiene la profondità memorabile di Nosgoth, e l’esplorazione mantiene ancora vivacità con lo stile quasi metroidvania che enfatizza il backtracking (anche se la mancanza di una guida o qualche indizio potrebbe essere un grande problema per un pubblico più giovane), gli enigmi ambientali e l’acquisizione graduale di poteri. La capacità di Raziel di spostarsi tra i regni materiali e spettrali rimane una meccanica di spicco, che aggiunge profondità alla risoluzione degli enigmi e alla possibilità ad esempio di attraversare barriere fisiche solo nel reame dei morti.

Com’è questa remastered?

Guardando al lavoro svolto da Aspyr, ancora una volta siamo felici di constatare che il team ha ottenuto un buon risultato, con qualche riserva.

Le immagini rimasterizzate danno nuova vita a Nosgoth, pur mantenendo la direzione artistica originale. Costruiti sui modelli originali, gli aggiornamenti grafici puliscono le texture, migliorano l’illuminazione e aggiungono chiarezza senza perdere il fascino dei titoli originali. Forse ci saremmo aspettati qualcosa di più in alcune texture degli edifici e delle sculture, in alcuni casi molto anonimi, ma i personaggi e i nemici ad esempio sono stati ricostruiti sapientemente e con scelte intriganti. Ricorrenti invece diversi glitch grafici che oscurano la visione di passaggi stretti, probabilmente a causa delle versioni originali.

La collezione rimasterizzata va oltre gli aggiornamenti visivi, offrendo una serie di contenuti bonus che celebrano la community e la storia di Legacy of Kain. Un’aggiunta di spicco è un riepilogo della lore, che comprende un intricato sistema di mappe di nuova creazione che arricchiscono la comprensione del giocatore della complessa geografia e della storia stratificata di Nosgoth. Un modo davvero intelligente per portare i giocatori in queste terre maledette.

Non mancano le gallerie di artwork e immagini per ricostruire come gli sviluppatori originali hanno dato forma a Soul Reaver (è anche possibile switchare istantaneamente tra la grafica originale e quella rimasterizzata), ma l’aggiunta più sorprendente in Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2 Remastered sono i Livelli Perduti, nient’altro che contenuti incompiuti del Soul Reaver originale. Tutti i livelli qui presenti sono stati tagliati a causa di limitazioni tecniche dell’epoca, ma oggi, grazie ad Aspyr, i giocatori possono esplorare questi livelli nel loro stato originale, completi di note degli sviluppatori che fanno luce sul loro ruolo previsto nel gioco.

C’è però un elemento che disturba notevolmente. Vero, il gameplay risulta datato, e in fase di studio artistico della remastered ci si poteva aspettare uno sforzo in più – molto bello però il nuovo design di Raziel -, ma la vera mancanza qui è un sistema di salvataggio aggiornato, banalmente con checkpoint sistemati nei punti giusti o qualche funzionalità presa in prestito dagli emulatori su PS Plus o Nintendo Switch Online che consentono di bloccare nel tempo una partita.

Il caricamento riporta infatti i giocatori sempre nello stesso punto di partenza, chiamandoli a tornare sui propri passi attraverso i portali di teletrasporto. Questi però sono pochi, e non è facile capire come orientarsi nuovamente, specie se magari è passato qualche giorno dall’ultima partita. Va bene mantenere la visione originale del design, ma in questo caso l’elemento proposto è fin troppo vetusto.

Ringraziamo Aspyr per il codice review.

7.8
Review Overview
Riassunto

Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2 Remastered riporta alla luce due grandi titoli del passato, con buoni risultati. Sebbene alcuni elementi del gameplay e del design risultino oggi molto antiquati, il fascino oscuro di Nosgoth e la storia di Raziel restano momenti da vivere per un vero appassionato di videogiochi, che deve comunque come detto fare i conti con alcuni elementi assolutamente non moderni.

Pro
La storia è ancora bellissima Il mondo gotico e oscuro di Nosgoth Un gameplay proiettato nel futuro...
Contro
... ma che oggi è ancorato al passato Manca un sistema di salvataggio adeguato Le texture di molti ambienti sono un po' deludenti
  • Concept & Trama8
  • Gameplay7.5
  • Comparto Artistico7.5
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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