Sony ha deciso di dedicare questa parte finale di 2024 quasi interamente ad Horizon. Dopo aver commercializzato la remaster di Zero Dawn (qui la nostra recensione), la major giapponese si appresta a rilasciare LEGO Horizon Adventures su PlayStation 5, PC e Nintendo Switch. Chi ha una buona memoria, sa benissimo che la casa danese delle costruzioni è ormai un’affezionata dell’industria videoludica; grazie infatti alle numerose partnership strette, la multinazionale ha portato alla luce esperienze su licenza di tutto rispetto, come ad esempio LEGO Harry Potter e LEGO Star Wars (tanto per citarne un paio).
Ebbene, volendo cavalcare appieno l’onda del successo e del contesto attuale, l’azienda dei mattoncini più famosa del mondo e Guerrilla Games hanno unito le forze per realizzare un prodotto unicamente focalizzato sull’avventura di Aloy e compagni, con lo scopo di far avvicinare ulteriore pubblico all’iconico franchise, oltre che naturalmente soddisfare i giocatori già appassionati. Sarà quindi riuscita l’ambiziosa impresa delle numerose parti in causa? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!
Versione provata: PlayStation 5
Pezzi di macchine
Come è lecito aspettarsi, dal punto di vista della trama la produzione ricalca quanto visto nel franchise, anche se naturalmente il tutto viene narrato nell’assurdo e divertente modo a cui LEGO ha ormai abituato il proprio pubblico.
In un remoto futuro in cui la Terra è dominata da Macchine colossali, i pochi insediamenti umani sono racchiusi in vere e proprie tribù sparse tra le rovine dimenticate e invase da una fitta vegetazione. La protagonista delle vicende, Aloy, è una cacciatrice di Macchine esiliata dalla sua stessa comunità ed ha come unico scopo quello di conoscere approfonditamente le sue origini, a quanto pare custodite all’interno della Montagna Sacra.
Ebbene, nel giorno in cui tale evento sembra alle porte, un misterioso culto attacca il villaggio della giovane, radendo al suolo le varie costruzioni e rapendo quasi tutti gli abitanti. Accompagnata dal mentore Rost, Aloy si lancia in una pericolosa missione di salvataggio, che la porta non solo a mettere in gioco la propria vita per riportare ai vecchi albori Cuore della Madre, ma anche a debellare un misterioso nemico che ha reso aggressive le varie macchine, inizialmente pacifiche ed innocue.
Come detto in precedenza, il canovaccio narrativo ripercorre quindi abbastanza fedelmente la produzione Guerrilla, modificando solamente alcuni dettagli in modo da far coesistere meglio l’interazione a base di mattoncini colorati. Il tutto è raccontato attraverso una serie di livelli in salsa platform come da tradizione LEGO, i quali hanno come comun denominatore un’area centrale, che funge da punto di partenza per ogni vicenda.
Cuore del villaggio
Dal punto di vista del gameplay, LEGO Horizon Adventures segue la via delle produzioni precedentemente citate, abbracciando ancora una volta il genere action adventure. Tramite infatti una telecamera isometrica, il giocatore è chiamato ad accompagnare Aloy (oppure gli altri personaggi della saga, che mano a mano verranno resi disponibili) attraverso i vari scenari proposti dalla campagna, al fine di recuperare i preziosissimi mattoncini d’oro utili per poter proseguire nella missione di salvataggio e scoperta.
I livelli che compongono la trama del titolo sono fondamentalmente suddivisi in biomi, i quali consentono di visitare differenti ambientazioni che spaziano da foreste a cime innevate, fino ad arrivare ad inospitali deserti. All’interno di questi sono naturalmente presenti le tanto note macchine, che non mancheranno di avviare interessanti sequenze di combattimento. Le fasi d’azione si svolgono in pieno stile LEGO, dove il personaggio, tramite la pressione di un determinato tasto, effettua un attacco primario con la propria arma. Dal classico arco della rossa protagonista alla lancia di Varl, per poi passare al martello di Erend e finendo con le galline esplosive di Teersa, ogni membro del team riesce a caratterizzarsi sufficientemente bene rispetto agli altri. Sotto questo aspetto va fatta una menzione d’onore per la possibilità di poter interagire sia in singolo che in cooperativa con un amico, tramite l’accesso al multigiocatore online o locale.
Per completare il quadro offensivo, che altrimenti sarebbe risultato eccessivamente scarno, gli sviluppatori hanno inserito diversi gadget a consumo, i quali consentono di variare sensibilmente l’approccio in battaglia a seconda dell’alter ego utilizzato. Che si tratti di stivali razzo, in grado di far spiccare un doppio salto incendiante, oppure di bombe congelanti o di arco multifrecce, la varietà dell’arsenale riesce a garantire una piacevole combinazione tra salti ed attacchi di vario tipo ai punti deboli delle macchine. Ad ogni eliminazione, verranno elargiti gli ormai famosi punti esperienza, i quali andranno ovviamente a far salire di grado gli eroi, permettendo di incrementare i danni oppure la salute, qui rappresentata dai classici cuoricini palpitanti.
Le risorse acquisite durante la campagna, mettono poi a disposizione gli immancabili costumi da poter applicare ai personaggi, così come motivi di personalizzazione per gli edifici presenti all’interno dell’hub centrale. Tutti questi elementi, a differenza del passato, non andranno sbloccati attraverso la ricerca attiva, bensì unicamente acquistati all’interno degli appositi menu.
Un quadro completo?
Se dal lato estetico LEGO Horizon Adventures rispecchia abbastanza fedelmente le produzioni passate con la medesima etichetta, sul piano dei contenuti qualcosa stride. La storia innanzitutto non è eccessivamente longeva, visto e considerato che in circa 6 ore si raggiungono i titoli di coda senza troppi problemi. Certo, è possibile modificare in qualsiasi momento la difficoltà di base per rendere il tutto più complesso ed eventualmente appagante, ma la durata viene di poco influenzata. Allo stesso tempo, quello che appare fin da subito evidente è una certa povertà nel level design.
I vari scenari possono essere infatti meramente riassunti come corridoi intramezzati da arene con diversi tipi di nemici che, una volta sconfitti, consentono di proseguire linearmente verso il combattimento successivo o il termine del livello. In controtendenza con quanto LEGO ha presentato in passato, durante l’esplorazione non vi sono collezionabili, puzzle ambientali o percorsi extra da sbloccare tramite backtracking. Le poche deviazioni presenti conducono a forzieri utili solo per accumulare gettoni da poter spendere per acquistare oggetti estetici.
Risulta quindi inevitabile riscontrare una discreta mancanza di offerta, che non motiva l’utente a continuare ad interagire con il gioco una volta terminata la trama principale. Neppure le cacce alle macchine alfa o le commissioni da svolgere nella bacheca del villaggio riescono a mettere una toppa alla situazione, rendendo le attività secondarie superficiali e poco remunerative. Lo sblocco di oggetti per personalizzare il villaggio e i personaggi sono certamente piacevoli, ma non riescono a reggere in maniera solida tutta l’impalcatura del titolo.
L’occhio ha la sua parte
Dal punto di vista tecnico, l’ultima fatica di Guerrilla Games e Studio Gobo è invece molto convincente. Dalle animazioni in stop motion tipiche dei film a tema LEGO, fino ad arrivare al comparto illuminazione e dei materiali, l’avventura squadrata di Aloy e compagni riesce nell’impresa di essere accattivante e moderna, oltre che fluida. Il codice di gioco è inoltre esente da lacune di programmazione ed i caricamenti presenti durano davvero poco (anche se ve ne sono diversi).
Le tracce audio ricalcano naturalmente le melodie di Horizon, e ciò non può che essere positivo per l’esperienza, che quindi immerge completamente nel mondo futuristico del franchise. Completa il quadro una presenza completa della lingua italiana, sia nei testi che nel doppiaggio dei personaggi, il quale risulta convincente, ben interpretato e capace di trasmettere appieno tutta la sfavillante ironia dei protagonisti del gioco.
Ringraziamo PlayStation Italia per il codice review fornitoci.
Riassunto
Riassunto
LEGO Horizon Adventures è un titolo che riesce ad appassionare e coinvolgere, ma che poteva osare di più. La produzione Guerrilla e Studio Gobo gode infatti di un gameplay divertente, che però si scontra con una mole di contenuti poco appagante, sia nei livelli che nelle attività secondarie. Il titolo è quindi consigliato a coloro che adorano l'IP di Aloy ed ai giocatori che ricercano un'esperienza diretta e senza troppi fronzoli, ancora meglio se in compagnia.
Pro
Gameplay divertente Comparto artistico convincente Cooperativa online ed in localeContro
Longevità risicata Oltre alla storia c'è pochissimo altro da fare- Concept & Trama6.8
- Gameplay7.6
- Comparto Artistico8
- Comparto Tecnico8
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