Ricordate il famoso leak di Grand Theft Auto 6 lo scorso settembre, quando in rete finirono alcuni video provenienti da una versione di prova del prossimo kolossal di Rockstar Games? In queste ore sono arrivate interessanti novità.
Secondo quanto riferito dalle autorità Arion Kurtaj, 18 anni, ha preso di mira Revolut e Uber nel settembre 2022, accedendo alle informazioni di circa 5.000 clienti Revolut e causando quasi 3 milioni di dollari di danni a Uber. Pochi giorni dopo, lo stesso hacker ha violato la sicurezza di Rockstar Games minacciando poi di rilasciare il codice sorgente del sequel di Grand Theft Auto in un messaggio Slack inviato a tutto lo staff di Rockstar.
In questo caso rientra anche un diciassettenne, il cui nome non è stato rivelato per motivi di privacy, il quale insieme a Kurtaj è accusato di aver ricattato BT Group, il più grande fornitore di banda larga del Regno Unito, e l’operatore di telefonia mobile EE nel 2021, chiedendo 4 milioni di dollari di riscatto.
Il procuratore Kevin Barry ha detto ai giurati della Southwark Crown Court di Londra la scorsa settimana che il diciassettenne ha violato il cloud storage della polizia della City of London settimane dopo che le forze dell’ordine lo hanno arrestato in relazione all’attacco a BT e EE.
Kurtaj, in seguito, ha intrapreso una carriera da criminale informatico da solista, ha detto Barry, prendendo di mira prima Revolut e poi Uber due giorni dopo prima di hackerare Rockstar Games. Il minorenne è stato quindi escluso, ma in realtà anche l’hacker diciottenne non prenderà parte al processo.
Kurtaj è stato infatti valutato dagli psichiatri come non idoneo a sostenere un processo, quindi la giuria determinerà se ha commesso gli atti presunti piuttosto che emettere un verdetto di colpevolezza o non colpevolezza. È stato accusato di 12 reati, tra cui tre accuse di ricatto, due accuse di frode e sei accuse ai sensi del Computer Misuse Act.
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