Il remake di Silent Hill 2, uno dei titoli più attesi degli ultimi anni, ha suscitato un acceso dibattito online, con alcune critiche che lo accusano di aver introdotto elementi “woke” che avrebbero alterato l’esperienza originale. Tra le contestazioni più evidenti figura un’insegna al neon di uno strip club, che è stata oggetto di discussione per presunti cambiamenti legati a una visione “body positive”, al punto che alcuni videogiocatori hanno parlato di un “feticismo per la gravidanza”.
Tuttavia, questo presunto scandalo si è rivelato un fuoco di paglia. L’insegna incriminata non è affatto una novità: era presente già nel gioco originale e le differenze tra le due versioni risultano impercettibili. Eppure, la polemica ha preso piede grazie a un post su “Kotaku in Action”, un subreddit noto per le sue critiche a contenuti considerati troppo progressisti. Nonostante il post sia stato successivamente cancellato, il danno era fatto: l’argomento ha rapidamente infiammato i social media, dove i detrattori hanno continuato a criticare il remake, affermando che l’insegna raffigura ora una donna “grassa o incinta”, mentre nell’originale la figura avrebbe avuto una “pancia più piatta”.
Una rapida verifica visiva, però, smentisce tutto. Chiunque abbia giocato al titolo originale sa che non ci sono state modifiche sostanziali all’insegna: le pose sono leggermente diverse, ma nulla giustifica la rabbia esplosa sui social. La realtà è che si è creato un caso dal nulla, con una parte della community che ha scelto di vedere problematiche inesistenti.
Questo episodio si inserisce in una tendenza più ampia nel mondo dei videogiochi, in cui anche le variazioni minime possono essere percepite come tentativi di introdurre elementi “woke”. Questo fenomeno può generare malintesi e polemiche che si distaccano dalla realtà dei contenuti, creando una frattura tra le aspettative del pubblico e l’intento degli sviluppatori. In questo contesto, il remake di Silent Hill 2 conserva la sua estetica disturbante e i temi psicologici che lo caratterizzano. La situazione invita a riflettere su come le critiche possano essere influenzate più da percezioni soggettive che da difetti concreti nel gioco.
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