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LocalThunk e le traduzioni fallimentari di Balatro: il richiamo ai fan si infrange nelle polemiche

Balatro, uno dei giochi indie più apprezzati del 2024, ha catturato l’attenzione per il suo gameplay unico e strategico. Tuttavia, l’entusiasmo si è presto scontrato con un problema che ha destabilizzato la community internazionale: traduzioni scadenti che hanno creato confusione tra i giocatori.

LocalThunk, lo studio dietro Balatro, si era affidato a un’agenzia per la localizzazione, ma il risultato non è stato all’altezza delle aspettative. Il risultato? Giocatori frustrati e modder che, spontaneamente, hanno cercato di porre rimedio con traduzioni migliorate non ufficiali.

Nel contesto di Balatro, la comprensione dettagliata degli effetti delle carte è fondamentale per costruire combo efficaci e proseguire nel gioco. Descrizioni errate o poco chiare hanno generato incomprensioni che portavano a scelte sbagliate e a una conseguente esperienza di gioco negativa. Le lamentele si sono moltiplicate, evidenziando la necessità di una localizzazione di qualità.

Per far fronte alla situazione, LocalThunk ha lanciato CrowdIn, una piattaforma collaborativa dove i fan potevano contribuire volontariamente a migliorare le traduzioni. Ma questa soluzione ha acceso un acceso dibattito. I contributori non avrebbero ricevuto un compenso economico, ma solo un riconoscimento nei crediti del gioco.

Questo approccio è stato oggetto di critiche, specialmente da parte di professionisti del settore come la traduttrice Lucile Danilov. Sul social X, Danilov ha espresso la sua perplessità:

Immaginate: siete l’indie del momento, quindi fate la cosa giusta e vi fate tradurre il gioco da un’agenzia specializzata. Purtroppo fa un lavoro pessimo (al punto che i fan devono sistemarlo con delle mod), ma invece di farlo rifare professionalmente, chiedete che la gente lavori gratis…

Danilov ha puntato il dito contro le agenzie che, secondo lei, preferiscono tagliare i costi piuttosto che garantire lavori di qualità. In un post successivo, la traduttrice ha denunciato l’uso crescente dell’intelligenza artificiale per automatizzare le traduzioni, pratica che spesso porta a risultati mediocri e approssimativi.

Travolti dalla polemica, gli sviluppatori di LocalThunk hanno deciso di fermare il progetto CrowdIn, dichiarando che avrebbero cercato soluzioni più etiche e professionali per risolvere la situazione. Questo episodio mette in luce un problema ricorrente nel mondo videoludico: come garantire traduzioni precise e rispettose del lavoro dei professionisti, senza cedere alla tentazione del lavoro gratuito o alle scorciatoie tecnologiche.

Scritto da
Manuel Salvetti

Storico e docente in discipline umanistiche, coltivo sin dall'infanzia una profonda passione per i videogiochi e il volontariato. Mi affascinano titoli di ogni genere, in particolare quelli a tema storico e sportivo. Inoltre, sono un grande appassionato di Star Wars e dedico molto tempo alla ricerca di nuove informazioni, curiosità e approfondimenti per comprendere le vie della Forza

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