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Lost Records: Bloom & Rage (Tape 1: “Bloom”) | Recensione

Quattro ragazze e una videocamera: si potrebbe riassumere così il cuore di Lost Records: Bloom & Rage, la nuova avventura grafica dagli ideatori di Life is Strange. Potremmo in effetti chiamare questo gioco il “seguito spirituale” del titolo DON’T NOD, una storia tutta al femminile che va presa con la dovuta calma e con la voglia di immergersi nel microcosmo descritto dalla narrazione.

Abbiamo avuto modo di giocare in anteprima il primo episodio, intitolato “Tape 1 – Bloom”. Si tratta infatti di una storia suddivisa in due parti (la seconda parte, “Rage”, sarà disponibile dal 15 aprile). Ma quanto ci hanno appassionato le prime 6-7 ore a Velvet Cove? Scopriamolo in questa recensione priva di spoiler.

Versione provata: PS5

Ringraziamo Don’t Nod per il codice review.

Lost Records: Bloom & Rage – come nasce un’amicizia?

La storia di Lost Records viaggia su due binari temporali distinti, che si alternano tra sequenze in prima persona (ambientate nel presente) e scene in terza persona (ambientate nel passato). Sono gli anni Novanta, il 1995 in particolare. Nel Michigan sorge Velvet Cove, una piccola cittadina sperduta, immersa tra boschi e laghi, un luogo di lussureggianti tramonti, dove non è strano imbattersi nella fauna selvatica. È estate e le giornate trascorrono lente, così come le notti: Swann, la nostra giovane protagonista, ha 16 anni e una videocamera, che porta sempre con sé nelle sue escursioni alla ricerca di piccole gioie quotidiane da filmare. Non ha molti amici, è la classica “outsider” ed è un po’ tutti noi. Nerd, introversa, timida, non è certo la ragazza popolare dal fisico slanciato e dalla pelle perfetta. Non lo sono nemmeno Kat, Autumn e Nora, tre giovani normalissime, ognuna con la sua personalità, i suoi sogni, i suoi dolori. Nora sta subito simpatica, con i suoi capelli ribelli e l’aria beffarda dipinta tra i segni dell’acne giovanile. Kat ha una sorella maggiore che sembra essere un disastro, ma nei suoi occhi si legge un’intelligenza non comune (e gli occhi dei personaggi, in Lost Records, sono davvero dettagliati, enormi ed espressivi). C’è infine Autumn, matura, realista. E poi ci sono i bulli. E poi c’è Velvet Cove. Un pazzesco tuffo negli anni Novanta.

In Lost Records non mancano gli elementi dell’ambientazione da esaminare

In questo “Tape 1”, il centro della narrazione è la nascita dell’amicizia tra le Swann e le altre tre ragazze. Si tratta, come già vi accennavamo, di una storia adolescenziale tutta al femminile, immersa generalmente in atmosfere calme e sognanti. L’estate scorre libera dalla scuola e dal controllo dei genitori, tra musica, nottate attorno al falò e dolci effusioni.

Sappiamo però che non sarà sempre così: il 1995 è ormai lontano e nel presente, nel 2022, Swann viaggia per incontrare di nuovo le sue amiche dopo tanto tempo. Aleggia tra loro una malinconia strana, la paura di eventi accaduti nel passato destinati a dover essere ricordati. Cosa è successo nel 1995? Come è finita l’amicizia tra Swann, Kat, Nora e Autumn? È quello che dovremo scoprire in Lost Records: Bloom & Rage.

Lost Records: il “Tape 1” racconta la nascita di un’amicizia tra 4 ragazze negli anni Novanta

Interazioni realistiche in un ambiente vivo

Come sottolineato dal creative Director Michael Koch, Lost Records: Bloom & Rage punta tutto su dialoghi a scelta multipla più rapidi e, di conseguenza, realistici. In effetti la possibilità di introdursi nelle conversazioni in modi differenti costituisce la vera novità di questo titolo, privo altrimenti di particolari guizzi riguardanti il gameplay. Swann può decidere di rimanere in silenzio ma anche di rispondere a tono, prendendo il coraggio a due mani. Può parlare sopra alle amiche dando il proprio punto di vista, oppure aspettare fino all’ultimo prima di esprimere il suo pensiero. Può essere dolce e empatica, oppure schietta, influenzando così negativamente il rapporto con loro (non siamo incappati in romance spinte, ma di sicuro abbiamo coltivato le nostre simpatie…). È possibile inoltre sbloccare nuove opzioni di dialogo guardandosi intorno, lasciandosi ispirare dall’ambiente. Una novità interessante per smuovere un gameplay altrimenti piatto.

I dialoghi a scelta multipla sono diventati più dinamici e realistici

Lost Records: Bloom & Rage, è un videogioco rilassante, che va vissuto con il giusto spirito. Se cercate quick time events e avventure adrenaliniche, questo “Tape 1” non fa al caso vostro. Il gioco si prende tutto il suo tempo per introdurre i personaggi e l’ambientazione. È delicato, le atmosfere alla Life is Strange ci hanno fatto scendere una lacrimuccia, ma… pad alla mano, non c’è molto da esaltarsi. Non ci sono magici poteri che ci permettono di riavvolgere il tempo, in generale si procede di ricordo in ricordo, di dialogo in dialogo. Abbiamo incontrato un paio di semplicissimi enigmi ambientali, per il resto è tutto basato sulla meccanica della videocamera, che non ci ha particolarmente colpiti. Potremo registrare animaletti, scenari pittoreschi, le nostre amiche, ma a parte l’effetto “vintage” ci è sembrato più che altro un modo per inserire dei trofei nel gioco e far lavorare i collezionisti. Lo zoom è notevole, il movimento del pad influenza anche la videocamera, come se la stessimo reggendo davvero in un certo senso, ma non c’è la libertà di filmare ciò che si vuole o inserire effetti particolari nelle nostre registrazioni. Ben presto, questa meccanica rischia di diventare ripetitiva.

In Lost Records la meccanica della videocamera è al centro del gameplay… ma diventa presto ripetitiva

Stilisticamente, il titolo è molto d’atmosfera, ma ha difetti tecnici ben evidenti che inficiano l’immersività generale. Le animazioni non sono il massimo, siamo incappati in numerosi scatti innaturali, cellulari incastrati dentro bicchieri da cocktail, personaggi che guardavano dalla parte sbagliata. Alcune texture mancano o faticano a caricarsi. Ci sono diverse sbavature che speriamo vengano corrette in futuro. La scrittura è ottima, così come l’effetto serrato dei dialoghi, anche se non è presente il doppiaggio italiano. Al momento però, non vi neghiamo che la sensazione è che a questa prima parte manchi un po’ di mordente.

Le ambientazioni e le atmosfere, nel loro insieme, sono suggestive e ricordano Life is Strange

È solo l’inizio!

Giunti alla fine della nostra prova, siamo, di fatto, a metà storia. Dovremo attendere fino al 15 aprile 2025 per scoprire se davvero questo titolo è tutto fumo e niente arrosto. Per ora possiamo dirvi che questa prima parte ci ha lasciati un po’ tiepidi, forse proprio perché il bello deve ancora arrivare. Il finale di episodio è sicuramente d’impatto, con delle sequenze molto suggestive, c’è ancora troppo in sospeso però per sbilanciarsi con il giudizio dal punto di vista della storia. Ci piacciono i personaggi, la loro realisticità, il loro design. Ci piacciono le atmosfere, i colori. Il gameplay invece non ci convince per la sua staticità (non basta la videocamera, non bastano gli oggetti da osservare ed esaminare), anche se i dialoghi hanno sicuramente fatto un passo avanti notevole.

Scopriremo insieme se questa storia riuscirà a tirare fuori il mordente che le serve dopo il 15 aprile.

7.2
Riassunto

Lost Records: Bloom & Rage è la nuova avventura grafica di Don’t Nod tutta al femminile, “seguito spirituale” di Life is Strange nelle atmosfere. In questa prima parte, intitolata “Tape 1: Bloom” scopriamo come è nata l’amicizia tra quattro outsider, le giovani Swann, Kat, Nora e Autumn. Cosa è successo davvero nell’estate del 1995? Il titolo si prende il suo tempo, dandoci qualche nuovo succoso indizio soltanto sul finire di questo primo episodio. Impossibile dare un giudizio ora, a metà avventura, dovremo aspettare il 15 aprile per tirare le somme, tuttavia questa prima parte ci ha lasciati un po’ tiepidi: i dialoghi a scelta multipla più dinamici e realistici sono un bel passo avanti, ma basteranno per rendere il titolo davvero indimenticabile? Lato gameplay non c’è molto altro, e anche dal punto di vista tecnico il gioco presenta diverse sbavature. Staremo a vedere.

Pro
Dialoghi più realistici e dinamici Buona la caratterizzazione delle protagoniste Scorci suggestivi e atmosfere sognanti
Contro
Imperfezioni tecniche La meccanica della videocamera è ben presto ripetitiva Come andrà a finire? Si sa ancora troppo poco
  • Valutazione7.2
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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