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Mediterranea Inferno | Recensione

Tre ragazzi, il post-pandemia, il desiderio di evasione, la solitudine. Mediterranea Inferno, la visual novel creata da Lorenzo Redaelli e ambientata tra Milano e la Puglia, ha uno stile irriverente, onirico, non politicamente corretto. Ci è piaciuta per questo e per altri motivi, abbiamo quindi deciso di parlarvene in una recensione approfondita. Se cercate un videogioco originale e stravagante, con Mediterranea Inferno potreste essere nel posto giusto.

Versione provata: PS5

Tre giorni e tre notti

Mida, Andrea e Claudio sono tre amici di lunga data che, durante il lockdown e la pandemia, si sono inevitabilmente persi di vista, a causa della distanza fisica ed emotiva nata per vari trascorsi e insicurezze.

Mida si trova a fare i conti con un successo non ricercato: la fama l’ha travolto durante la pandemia, dopo aver pubblicato alcuni scatti particolarmente stilosi sui social che l’hanno reso popolare. Questo però non è bastato per renderlo felice, ma anzi, ha contribuito a scalfire il suo animo insicuro e schivo. È, a nostro avviso, il personaggio più interessante dei tre.

Andrea è l’anima della festa. Da sempre amante del contatto fisico e della socialità, è abituato a vivere le sue relazioni (anche sessuali) in modo libertino e spontaneo. La solitudine del lockdown l’ha fatto molto soffrire.

Claudio, infine, vive nell’ombra di un nonno che si è fatto da sé, elevando il ceto sociale della famiglia. Inoltre, ha conosciuto la freddezza di un padre inadeguato. Anche Claudio ha perso se stesso e cerca un modo per ritrovarsi, forse proprio in quella villa pugliese dove invita gli amici a passare un Ferragosto fuori dagli schemi.

Da queste premesse, Mediterranea Inferno parte per condurre il giocatore in un breve viaggio onirico, un trip mentale coi fiocchi, tra battute sconce, riflessioni filosofiche, sogni infranti, immagini religiose, icone dell’italianità, desideri e… miraggi.

Mida, Andrea e Claudio sono i protagonisti di Mediterranea Inferno

Un santino al giorno

La tradizione e la mentalità italiane traspaiono prepotentemente da questa visual novel così fuori dagli schemi, un elemento che rende l’esperienza più vivida per noi nati e vissuti sullo stivale.

Il gameplay, come potete immaginare, è ridotto all’osso: si legge per la maggior parte del tempo, si interpreta, ci si immerge nei disegni psichedelici dell’autore. Anche il comparto audio è alienante, con musiche ritmate ed effetti sonori ben piazzati.

Oltre a leggere, il giocatore avrà a disposizione alcuni dialoghi a scelta multipla. Nei tre giorni di villeggiatura in Puglia, dovremo scegliere chi assecondare tra i personaggi, per plasmare così la nostra partita: andare in spiaggia e in discoteca a divertirsi come vuole Andrea o restare nella quiete della piscina della villa come desidera Mida? Ripercorreremo le origini della famiglia di Claudio o ignoreremo la sua richiesta? Assecondando l’uno o l’altro personaggio, la storia prenderà una piega diversa e scopriremo dettagli differenti, in un mosaico che non potrà di certo comporsi in un’unica partita. Serviranno almeno tre run per fare un buon lavoro, ma non temete, il gioco si conclude comunque nel giro di 5-6 ore massimo.

Sarete voi a decidere come passare la giornata

Vivendo le varie sequenze narrative, guadagneremo dei Summer Coin, che serviranno poi a cibarci di particolari frutti che provocano visioni. I Miraggi sono la parte più interattiva del gioco, in quanto dovremo muoverci tra le varie sezioni dello scenario e scoprire le zone più recondite della personalità dei protagonisti.

Non vogliamo farvi spoiler, capirete ben presto qual è lo scopo del gioco e come ottenere il “vero finale” di Mediterranea Inferno. Sappiate che comunque l’esito della partita cambia a seconda delle scelte fatte e dei Miraggi affrontati. In ogni “visione”, se saremo particolarmente meticolosi, potremo raccogliere un santino. Accumularli è importante (e le illustrazioni sono bellissime).

In Mediterranea Inferno è importante trovare i santini nascosti nei Miraggi

Mediterranea Inferno: irriverente, originale e spinoso

“Questo gioco è concepito come una riflessione iperbolica sulle ansie e le tentazioni contemporanee, i vizi e le contraddizioni della mia generazione”

Con queste parole si apre Mediterranea Inferno, seguono una serie di trigger warning non da poco (allusioni sessuali più o meno velate, sangue, violenza). Ebbene sì, Mediterranea Inferno parte come un’allegra scampagnata sotto il sole della Puglia, ma diventa sempre più disturbante mano a mano che si avvicina il termine della vacanza. Un po’ ci ha ricordato Doki Doki Literature Club. Chi sa sa, siete avvisati.

Come in Doki Doki Literature Club, aspettatevi un’esperienza disturbante

I temi trattati sono interessanti e credibili, i dialoghi, tuttavia, ci hanno fatto storcere il naso più di una volta per il loro linguaggio volgare e una generale mancanza di naturalezza. Ci sono sembrati forzati in un’occasione di troppo.

Per alcuni giocatori, il titolo potrebbe risultare confuso: c’è molto da interpretare, nonostante l’esperienza sia senza dubbio affascinante.

Mida, Andrea e Claudio sono tre ragazzi omosessuali che vivono in un presente denso di ansie e contraddizioni, si sentono talvolta senza speranza, soli. I riferimenti all’attualità sono parecchi. Queste tematiche possono toccare le corde di molte persone, risultando anche fastidiose, quindi giocate consapevolmente.

Dal punto di vista tecnico, abbiamo trovato piccole sbavature. I comandi sono scomodi e gli input poco visibili in alcuni Miraggi. Il titolo è privo di doppiaggio e alcuni testi rischiano di confondersi con gli sfondi. I disegni e le animazioni ci sono piaciuti, rendono lo stile del titolo unico, ma sono spesso solamente abbozzi, in un gioco di vedo-non vedo che contribuisce all’effetto estraniante del titolo. Se preferite uno stile dettagliato e nitido, potreste non apprezzare del tutto l’esperienza.

7
Riassunto

Mediterranea Inferno è un gioco tutto italiano, nel quale tre ragazzi omosessuali si ritrovano dopo il lockdown per fare i conti con le proprie fragilità, le proprie paure e la solitudine radicata nel loro animo. Questa visual novel abbandona il politically correct per offrire un’esperienza irriverente, un bello schiaffo in faccia sotto diversi punti di vista. Interessante, ma sicuramente non per tutti.

Pro
Visivamente pazzo e originale I temi affrontati sono profondi e di spessore Buona rigiocabilità e dura il giusto
Contro
Su console il gameplay nei Miraggi è un po’ scomodo Il linguaggio scurrile e i trigger warning potrebbero infastidire i giocatori più sensibili
  • Concept e Trama7
  • Gameplay6.5
  • Comparto artistico7.5
  • Comparto tecnico7
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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