Metal Gear Solid V è uno dei titoli più attesi ed uno dei progetti più ambiziosi del celebre sviluppatore giapponese Hideo Kojima. Quest’ultimo conscio dell’hype e dell’attesa generata dai fan per un titolo di tale impatto ha voluto rilasciare una sorta di antipasto chiamato Ground Zeroes, in attesa della portata principale The Phantom Pain, che non ha ancora una data di uscita ufficiale, sappiamo solo che arriverà il prossimo anno.
Antipasto di pesce o carne?
La scelta di Kojima Productions e Konami di separare queste due porzioni, oltre al motivo palesemente commerciale sembra data dal fatto che gli sviluppatori abbiano voluto fare abituare i videogiocatori alle nuove ed inedite meccaniche di gioco con l’innesto di un prologo.
Questa situazione si è gia verificata in un altro episodio della saga con la demo di Sons of Liberty, che rappresentava di fatto la prima parte dell’avventura, ma si trattava però di una demo. Ground Zeroes si propone invece come un titolo autonomo, con aspettative differenti e soprattutto con un prezzo di vendita rilevante.
Ma vediamo se questo costoso antipasto vale la pena di essere gustato. Versione provata PS4.
Bentornato Big Boss
Ground Zeroes è ambientato nel 1975, e segue gli eventi di Metal Gear Solid Peace Walker, titolo uscito per PSP. Per capire pienamente tutti i riferimenti si dovrebbe aver giocato al titolo per la console portatile, disponibile anche in versione HD Collection per PS3. Infatti dopo che l’agenzia Militaires Sans Frontières ha ottenuto la gestione di armi atomiche ed in seguito ad un’ispezione nucleare alla Mother Base, si viene a conoscenza che Paz, la spia presente in Peace Walker è ancora viva, ed è prigioniera nei pressi di Cuba in una struttura carceraria denominata Camp Omega, sotto il comando di Chiper. Anche Chico, un altro personaggio presente in Peace Walker è stato imprigionato in questa base dopo aver tentato di salvare Paz.
Ed è qui che entra in scena Big Boss, in grande forma, con il compito di recuperare i due giovani prima che Chiper estorca loro informazioni sull’intelligence di MSF.
Il filmato introduttivo mostra l’arrivo di Naked Snake durante un notte piovosa, nei pressi di Camp Omega, curato in maniera dettagliata, con un taglio degno di una pellicola cinematografica ed accompagnato dalle note della splendida “Here’s To You” di Joan Baez e Morricone.
Sin dai primi minuti ci accorgiamo di aver di fronte un Metal Gear più profondo e crudo, con tematiche più mature rispetto agli altri episodi della saga, che affronta argomenti come lo sfruttamento dei bambini-soldato o della tortura sui prigionieri di guerra.
Breve ma intenso
Le vicende e la missione di Ground Zeroes si sviluppano quindi all’interno del campo di prigionia cubano, con un concetto di base: la libertà di azione. Infatti tutto lo scenario sarà completamente esplorabile dove è il giocatore che sceglie l’approccio da adottare senza l’imposizione di un binario prefissato dagli sviluppatori, questo concetto si propone come le fondamenta dell’avventura principale The Phantom Pain.
Quindi dovremo completare obiettivi specifici, ma potremo esplorare liberamente tutto il Camp Omega, e completando la missione con approcci diversi. Ad esempio nascondendosi sotto un camion piuttosto che creare un diversivo con l’esplosivo per distrarre le guardie. Potremo anche utilizzare alcuni veicoli per muoverci o nasconerci come un carro armato e una jeep, o di chiamare un elicottero di rinforzo. Le possibilità sono parecchie vista anche la grande mobilità di Snake. Ci saranno poi cinque missioni secondarie diverse tra loro chiamate Special Ops o altri obbiettivi facoltativi come il salvataggio di altri prigioneri, disposti in momenti diversi della giornata per mostrare all’utente un’altra caratteristica principale del nuovo e prossimo gioco di Kojima ossia il ciclo giorno-notte.
Se affronteremo la missione principale a difficoltà normale la durata sarà di circa due ore proseguendo in maniera molto tranquilla. Completando le missioni extra già citate prima, disponibili solo dopo aver finito una volta il gioco, in aggiunta ad altri elementi di contorno come il ritrovamento di tutte le targhette, l’ascolto di cassette o il conseguimento di tutti i trofei, 15 in totale, l’esperienza di gioco si estenderà alle 4-5 ore circa. In aggiunta vi sarà una missione speciale sotto forma di DLC esclusiva per ogni console, su quelle di Sony sarà disponibile la missione denominata Déjà Vu che permetterà agli utenti di vestire i panni di Classic Snake, mentre su quelle Microsoft la missione Jamais Vu che consentirà di impersonare Raiden.
Un’esperienza breve ma intensa.
Super serpente da combattimento
Lo Snake di Ground Zeroes è un soldato diverso rispetto a quello visto in passato, infatti controllando il nostro “serpente” noteremo che si muoverà in maniera molto reattiva, arrampicandosi un po’ dappertutto, strisciando velocemente sul terreno o di disarmare le guardie in un lampo, insomma un super soldato adatto ad ogni tipo di battaglia.
Avremo a disposizione nel nostro inventario due armi primarie, una secondaria e quattro di supporto come le granate o il visore notturno, quando saremo pieni potremo deciderere di raccogliere le armi da terra sostituendole con una equipaggiata, il tutto attraverso la selezione con la croce direzionale. Se verremo colpiti dai nemici la nostra salute si rigenererà in maniera automatica, tranne per i danni gravi in cui dovremo usare lo spray curativo.
Inoltre grazie al Close Quarter Combat potremo eliminare le guardie in maniera molto dinamica ed in base alla situazione che ci troveremo. Infatti se prenderemo un nemico alla spalle lo potremo interrogare per sapere alcune informazioni utili, per poi strangolarlo o pugnalarlo, invece se adotteremo un approccio frontale potremo disarmare le guardie con la nuova abilità Riflesso. In pratica premendo L2, prima che reagisca il nemico, avremo un periodo con il tempo rallentato che concederà a Snake la possibilità di neutralizzarlo evitando così che dia l’allarme. Infatti le sentinelle potranno chiamare aiuto via radio in caso di pericolo e anche se lo uccideremo e nasconderemo i loro corpi, i loro compagni arriveranno sul luogo per perlustrare l’area, tendendo il tutto sotto continua suspence.
L’intelligenza artificiale inoltre è stata migliorata sotto molti aspetti, infatti a bordo schermo non vi sarà nessuna mini mappa che indica il posizionamento dei nemici, né il loro atteggiamento (la mappa più grande si potrà aprire attraverso il touchpad, ma è utile solo nel free roaming). Sono scomparsi quasi del tutto i caratteristici punti esclamativi ed interrogativi della serie, lasciando spazio ad un atteggiamento più reale che mostrerà dubbio ad ogni movimento sospetto.
Grafica e Audio
Grazie al nuovo motore grafico FOX Engine MGSV: Ground Zeroes si presenta in maniera eccellente per l’enorme attenzione per le espressioni facciali, modelli poligonali molto belli ma soprattutto per la cura dei dettagli e gli effetti di iiluminazione in tutta l’area di gioco. La struttura delle texture degli ambienti e dei fondali sono complesse come nessun altro gioco visto fin’ora su PS4, se questo è solo un prologo le aspettative per il gioco completo sono altissime.
Su PlayStation 4 il gioco si mostra in tutto il suo splendore e potenza girando a 1080p e 60 frame per secondo.
Per quanto riguarda il comparto audio il gioco è completamente doppiato in inglese con la presenza di Kiefer Sutherland come nuovo doppiatore della voce di Snake. Parlando di effetti audio, sono molto aprrezzati i suoni di contorno tipici, come il rumore dei veicoli, del movimento delle guardie e della pioggia battente. Una nota di apprezzamento per la già citata canzone “Here’s to You” tratta dal film Sacco & Vanzetti, Potremo comunque cambiare la musica di accompagnamento del gioco caricando dei nostri brani personali.
Conclusione
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è un ottimo boccone che però ci lascia un po’ di amaro in bocca per via della scarsa longevità, rapportata col prezzo di vendita del gioco, ben 40 euro.
La qualità del gioco è ottima e coinvolgente sotto ogni punto di vista dal gameplay alla grafica passando per la storia e gli effetti sonori. I filmati e gli intermezzi sono dosati al punto giusto senza essere troppo invasivi. Il tutto però è,come già detto, troppo corto e anche completando le missioni secondarie e gli obbiettivi sbloccabili l’esperienza di gioco non va oltre quelle 4-5 ore. The Phantom Pain è ancora distante un anno e l’attesa si farà sentire soprattutto dopo aver giocato questo prologo.
Vi assicuriamo che dopo averlo completato e visto il filmato finale l’aspettativa, soprattutto dei fain della saga salirà alle stelle.
Voto 8
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