Michael Pachter, forse uno dei più noti analisti del settore dei videogiochi, è un fiume in piena in questo periodo. Dopo aver profetizzato che Xbox Game Pass raggiungerà i 200 milioni di abbonati entro il prossimo decennio, prevedendo quindi entrate folli per Microsoft, l’esperto si è lasciato andare a una considerazione sul futuro delle esclusive first party delle grandi aziende.
Nell’ultima puntata del suo podcast, disponibile su YouTube, Pachter cavalca l’onda delle novità in casa Xbox, che sta portando alcuni titoli come Hi-Fi Rush e Sea of Thieves su PlayStation 5, per parlare di quello che sarà il futuro di un elemento molto importante e sempre discusso nella community dei giocatori: le esclusive.
Le esclusive first party, per chi non lo sapesse, sono videogiochi realizzati dai team interni delle aziende che producono console, al giorno d’oggi quindi Sony, Microsoft e Nintendo, che vengono poi pubblicate sulle piattaforme di proprietà. Alcune note IP di PlayStation comprendono ad esempio God of War, Horizon, Marvel’s Spider-Man e The Last of Us; su Nintendo troviamo Super Mario e The Legend of Zelda, mentre Xbox ha dalla sua brand come Halo, Forza e Gears – si tratta solo di esempi.
Tale modello esiste sostanzialmente da 40 e forse anche più anni, ma, spiega Pachter, si tratta di una visione che semplicemente non può avere futuro in un settore, quello videoludico, che sta vivendo un momento di instabilità non da poco:
La strategia incentrata sui first party in esclusiva è sbagliata, ormai è rotta. Nintendo ha abbracciato questo modello e ha funzionato per 40 anni, Sony ne ha preso esempio dal 1995 con PlayStation e Microsoft ha fatto altrettanto dal 2001 con Xbox. Ha funzionato per molto tempo ma ora non è più sostenibile, è una strategia che non può avere un futuro.
Pachter fa un parallelismo con il mondo del cinema e dello streaming, che in effetti sta rapidamente abbandonando il concetto di prodotti esclusivi. Basti pensare che Disney e Warner Bros., dopo aver spinto sulle proprie piattaforme come Disney+ e Max, stanno ora riportando spettacoli e film anche su piattaforme rivali come Netflix, convinte ormai del fatto che la guerra allo streaming è quasi impossibile da vincere.
Pachter spiega:
È un po’ come se uno studio hollywoodiano che possiede una catena di sale cinematografiche imponesse agli spettatori di guardare i propri film solo nelle loro sale.Non guadagnerai mai i soldi che avresti incassato distribuendo quei film in altre sale o attraverso altri canali.
L’analista di Wedbush Securities è quindi convinto che Microsoft, oggi sempre più aperta a una pubblicazione multipiattaforma dei suoi titoli, sia la prima azienda ad aver compreso questo cambiamento fondamentale, che avrà ripercussioni anche sugli altri produttori.
“Microsoft avrà esclusive temporali, oppure sceglieranno di lanciare i propri titoli in contemporanea su PlayStation, Xbox e Switch ma continuando a garantire l’arrivo dei giochi first party su Game Pass, magari con dei contenuti esclusivi o altri bonus”, dichiara Pachter nelle sue previsioni. “Sin dalla battaglia legale per acquisire Activision si è capito quale sarebbe stata la strada che avrebbero imboccato, togliere giochi come Call of Duty da PlayStation non avrebbe nessun senso e ne avrà sempre meno in futuro con altre IP Activision o Xbox dal forte appeal”.
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