Non ci sono solo le dichiarazioni di Sony al vaglio dell’antitrust. Le agenzie contro i monopoli hanno infatti interpellato anche numerosi publisher del mondo videoludico circa la maxi-acquisizione tra Microsoft e Activision, annunciata a inizio anno.
Poche ore fa vi abbiamo riportato le parole del team legale di Sony al CADE brasiliano, con l’azienda che ha espresso perplessità circa il futuro del franchise di Call of Duty vista l’enorme importanza che la serie ha per il mondo PlayStation.
Naturalmente vi invitiamo a leggere l’intervento nella sua interezza, tuttavia, per fare un rapido riassunto, la posizione di Sony attualmente è a sfavore dell’acquisizione, in quanto Call of Duty rappresenta oggi un franchise che non ha rivali nel mondo dei videogiochi.
Le autorità brasiliane hanno ricevuto risposte da parte di molti grandi publisher legati all’intrattenimento, tra cui Ubisoft, Warner Bros., Apple e molti altri. Le aziende si sono espresse sul futuro dei servizi in abbonamento (un argomento di vitale importanza per Xbox con il suo Game Pass), sui nomi più grandi del mondo dei videogiochi e, naturalmente, sulle possibili conseguenze dell’acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Redmond.
Vi riportiamo quindi un rapido riepilogo delle risposte dei vari editori, da cui nasceranno interessanti discussioni.
Warner Bros.
La compagnia, che secondo alcuni report starebbe cercando di allontanarsi dal mercato dei videogiochi nonostante possegga alcuni enormi brand come Il Signore degli Anelli, Harry Potter e il mondo DC, non ha particolari commenti sull’acquisizione. WB ha comunque spiegato che l’esistenza di tante aziende che sviluppano e pubblicano giochi dimostra che la concorrenza fa bene al settore.
Ubisoft
Ubisoft non ritiene che Call of Duty sia un franchise insuperabile, e anzi indica Battlefield, PUBG, Apex Legends e Rainbow Six come concorrenti dello sparatutto di Activision. Allo stesso modo, anche altri franchise di ABK come Candy Crush e World of Warcraft hanno concorrenti che possono insidiarne il successo.
L’azienda francese ha inoltre spiegato che crede nell’importanza dei servizi in abbonamento, i quali al momento non sono però considerati differenti dal resto del mercato. Ricordiamo che Ubisoft+ è disponibile su PC, e che da pochi mesi il catalogo di Ubisoft+ Classics si è inoltre unito a PlayStation Plus. Molti giochi dell’azienda sono inoltre presenti su Xbox Game Pass, sul quale a inizio anno è anche arrivato al day one Rainbow Six: Extraction.
Bandai Namco
Anche Bandai Namco non è contraria all’acquisizione, perlomeno in relazione alle parole di Sony. L’azienda nipponica ha affermato che ogni gioco è unico, e che Call of Duty ha alcuni importanti competitor in Battlefield, Valorant e Destiny. Lo stesso discorso vale per World of Warcraft.
Nel suo intervento, Bandai Namco ha inoltre spiegato che secondo la sua visione il mercato PC e quello console sono molto simili, mentre il mondo mobile è molto distante per essere considerato assimilabile alle prime due categorie.
Apple
Le risposte di Apple sono in realtà poche e vaghe, ma sostanzialmente l’azienda ha ricordato le dichiarazioni pubbliche di Microsoft e Activision sui piani post-acquisizione. Ve ne avevamo parlato qui. Le due aziende si impegnavano infatti a mantenere multipiattaforma i più grandi franchise, anche se al momento non ne abbiamo la certezza.
Ecco un estratto dell’originale dichiarazione di Microsoft:
Per essere chiari, Microsoft continuerà a rendere disponibili Call of Duty e altri popolari titoli Activision Blizzard su PlayStation per tutta la durata di qualsiasi accordo esistente con Activision. E ci siamo impegnati con Sony a renderli disponibili anche su PlayStation oltre l’accordo esistente e in futuro.
Riot Games
I creatori di League of Legends e Valorant non sono preoccupati dell’acquisizione, e vedono anzi in Naughty Dog il principale potenziale concorrente per lo strapotere di Activision Blizzard King. Stando alle dichiarazioni di Riot, COD, World of Warcraft e Candy Crush hanno già abbastanza concorrenti (vengono citati Battlefield, Counter Strike, Rainbow Six, Bejeweled, Runescape e Final Fantasy XIV).
L’azienda si è espressa anche sugli abbonamenti. Secondo Riot Games, i servizi di giochi in abbonamento fanno parte di un mercato per una più ampia distribuzione di giochi digitali, ed è improbabile che i consumatori li percepiscano come concorrenti di giochi acquistati individualmente. L’azienda ritiene infatti che i giocatori vedano i servizi come alternative che possono adattarsi a varie preferente.
Riot riene poi che Microsoft onorerà le dichiarazioni pubbliche fatte sul mantenimento di alcuni franchise multipiattaforma, che vi abbiamo riportato poco fa.
Amazon
Amazon ha all’attivo solo due videogiochi pubblicati, ma il suo servizio Luna sta andando molto bene negli Stati Uniti. Tuttavia, il publisher ha dichiarato di non avere abbastanza informazioni per esprimersi sull’acquisizione.
Anche la visione di Google è similare a quella di molti altri publisher. Secondo il colosso di Mountain View, COD ha alternative abbastanza valide (Battlefield, CS, Rainbow Six), così come World of Warcraft (Lost Ark, ESO Online, Guild Wars 2) e Candy Crush (Puzzle Quest).
Lo stesso discorso vale anche per altri grandi franchise di Blizzard come Overwatch, Hearthstone e Diablo. A tal proposito, Google indica curiosamente Fallout come concorrente di Diablo. Tralasciando il paragone molto particolare, è bene ricordare che la serie Fallout è oggi di proprietà proprio di Microsoft, con un quinto capitolo già annunciato ma previsto tra molti anni.
Google prevede inoltre che l’acquisizione porterà a ulteriori acquisizioni, in quanto ci sarà un numero significativo di sviluppatori ed editori che saranno messi sul mercato.
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