Sebbene gli ostacoli non siano finiti, l’aggiornamento da parte della CMA britannica circa l’acquisizione di Activision Blizzard King rappresenta un nuovo, importantissimo passo in avanti per Microsoft, che ora sta convincendo sempre più enti.
L’autorità britannica per la concorrenza e i mercati ha dichiarato di aver ristretto la portata delle sue preoccupazioni sull’accordo, il che significa che, nonostante permangano alcuni dubbi, l’ente è maggiormente orientato ad approvare l’acquisizione. Le principali preoccupazioni ora sono limitate all’area del cloud gaming.
La CMA ha affermato in un comunicato stampa di aver ricevuto una “quantità significativa di nuove prove” e sulla base di ciò, insieme all’attenta considerazione di una vasta gamma di altre informazioni, il gruppo ora ritiene, provvisoriamente, che l’accordo tra Microsoft e Activision non dovrebbe essere così problematico nel Regno Unito.
“Il gruppo di inchiesta CMA ha aggiornato i suoi risultati provvisori e ha raggiunto la conclusione provvisoria che, nel complesso, la transazione non comporterà una sostanziale diminuzione della concorrenza in relazione ai giochi per console nel Regno Unito”, ha affermato il gruppo.
“Mentre l’analisi originale della CMA indicava che questa strategia sarebbe redditizia nella maggior parte degli scenari, i nuovi dati (che forniscono una migliore comprensione dell’effettivo comportamento di acquisto dei giocatori di CoD) indicano che questa strategia sarebbe significativamente in perdita in qualsiasi scenario plausibile”, ha continuato l’ente. “Su questa base, l’analisi aggiornata ora mostra che non sarebbe commercialmente vantaggioso per Microsoft rendere CoD un’esclusiva per Xbox dopo l’accordo, ma che Microsoft avrà invece ancora l’incentivo a continuare a rendere il gioco disponibile su PlayStation”.
Come detto, la CMA rivela che restano alcune importanti preoccupazioni che riguardano l’ambito del cloud gaming. L’ente continuerà a monitorare questo settore, e la relazione finale è prevista per il 26 aprile 2023.
L’investigatore della CMA Martin Coleman ha dichiarato: “I risultati provvisori sono un aspetto chiave del processo di fusione e sono esplicitamente progettati per offrire alle aziende coinvolte e a eventuali terze parti interessate la possibilità di rispondere con nuove prove prima di prendere una decisione definitiva”.
Coleman ha aggiunto:
Dopo aver considerato le ulteriori prove fornite, abbiamo ora concluso provvisoriamente che la fusione non comporterà una sostanziale diminuzione della concorrenza nei servizi di gioco per console perché il costo per Microsoft di trattenere Call of Duty da PlayStation supererebbe qualsiasi guadagno derivante dall’acquisizione di tale azione. La nostra opinione provvisoria secondo cui questo accordo solleva preoccupazioni nel mercato del cloud gaming non è influenzata dall’annuncio di oggi. La nostra indagine rimane in corso per il completamento entro la fine di aprile.
Ricordiamo che Microsoft attende ora i risultati delle commissioni dell’UE e lo scontro legale con la FTC in America, che si è apertamente dichiarata contro l’acquisizione.
Activision Blizzard King e Microsoft – La cronistoria
Un anno fa, a gennaio 2022, Microsoft ha annunciato di voler acquisire Activision Blizzard King per una cifra intorno ai 69 miliardi di dollari, dando il via a una catena di eventi che, com’era prevedibile, ha coinvolto le agenzie antitrust di tutto il mondo.
Il motivo è abbastanza evidente: con questa maxi-acquisizione, Microsoft entrerebbe in possesso di brand importantissimi come Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, oltre ovviamente a tutte le altre IP dell’azienda americana.
La discussione prosegue da mesi e mesi, con Sony e Microsoft coinvolte direttamente dall’antitrust per cercare di delineare quali sono le potenziali conseguenze di questa acquisizione, e abbiamo assistito a dichiarazioni abbastanza clamorose in più occasioni. Sony aveva ad esempio rivelato di aver proposto PlayStation Plus su piattaforme Xbox, cercando poi di stabilire condizioni per dare il proprio ok all’acquisizione.
A gennaio 2023, secondo i report di Bloomberg, anche Nvidia e Google si sono orientate dalla parte della FTC esprimendo dubbi e perplessità in merito a questa colossale acquisizione, e anche l’Unione Europea sembra indirizzata a schierarsi contro le attuali condizioni dell’acquisizione. La CMA britannica, all’inizio di febbraio, ha poi diffuso una prima risposta ufficiale all’acquisizione, suggerendo a Microsoft che per avere l’ok dovrà limitare gli effetti di questo accordo – una delle possibilità suggerite è quella di vendere il franchise di Call of Duty.
A febbraio, dopo le prime analisi, l’ente del Regno Unito ha inoltre riferito che tre grandi aziende rivali di Xbox si sono ufficialmente espresse contro l’acquisizione. Jim Ryan, boss di PlayStation, ha specificatamente affermato di voler bloccare l’acquisizione, e Brad Smith ha affermato che i colloqui con Sony sono stati interrotti. Addirittura, Microsoft ha consigliato a PlayStation di trovare nuove alternative a COD.
Nel corso dello stesso mese, Microsoft ha però annunciato alcuni importanti accordi con Nintendo, Nvidia, Boosteroid e Ubitus, per portare i titoli Xbox e Activision su piattaforme e servizi di cloud gaming. Secondo gli analisti, questi accordi hanno portato una nuova ventata di ottimismo anche negli enti regolatori, che ora potrebbero accogliere con molta più accondiscendenza l’acquisizione. L’UE ha rinviato di alcune settimane la sua decisione finale.
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