Una delle notizie più rilevanti delle scorse settimane è stata indubbiamente quella relativa all’approvazione dell’UE dell’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft. La Commissione ha infatti esternato che la casa di Redmond non avrebbe alcun beneficio a non portare i prodotti Activision sulle altre piattaforme e che se anche fosse, questo non andrebbe a danneggiare in modo significativo la concorrenza nel mercato delle console. Naturalmente prosegue la lotta legale contro la FTC, che ha temporaneamente congelato l’operazione.
Nelle recenti ore è sopraggiunta una nuova “sospensione” decisionale, derivante questa volta dalla Nuova Zelanda. Il Paese avrebbe infatti rimandato la decisione definitiva al prossimo 17 luglio, in quanto non sono ancora chiari per la Commissione i reali risvolti dell’acquisizione per quanto riguarda l’ormai eccessivamente famoso cloud gaming.
L’ente regolatore ha affermato:
La fusione delle compagnie potrebbe diminuire la competizione settoriale nel caso in cui blocchi in modo parziale o totale ai rivali in ambito cloud gaming, come ad esempio Sony o NVIDIA, l’accesso a certi contenuti Activision e in particolar modo a Call of Duty.
Non ci resta quindi altro da fare che attendere le prossime settimane per vedere cosa deciderà questo terzo attore, dopo FTC e CMA.
Activision Blizzard King e Microsoft – La cronistoria
Nel gennaio 2022, Microsoft ha annunciato di voler acquisire Activision Blizzard King per una cifra intorno ai 69 miliardi di dollari, dando il via a una catena di eventi che, com’era prevedibile, ha coinvolto le agenzie antitrust di tutto il mondo.
Il motivo è abbastanza evidente: con questa maxi-acquisizione, Microsoft entrerebbe in possesso di brand importantissimi come Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, oltre ovviamente a tutte le altre IP dell’azienda americana.
La discussione prosegue da mesi e mesi, con Sony e Microsoft coinvolte direttamente dall’antitrust per cercare di delineare quali sono le potenziali conseguenze di questa acquisizione, e abbiamo assistito a dichiarazioni abbastanza clamorose in più occasioni. Sony aveva ad esempio rivelato di aver proposto PlayStation Plus su piattaforme Xbox, cercando poi di stabilire condizioni per dare il proprio ok all’acquisizione.
A gennaio 2023, secondo i report di Bloomberg, anche Nvidia e Google si sono orientate dalla parte della FTC esprimendo dubbi e perplessità in merito a questa colossale acquisizione, e anche l’Unione Europea sembra indirizzata a schierarsi contro le attuali condizioni dell’acquisizione. La CMA britannica, all’inizio di febbraio, ha poi diffuso una prima risposta ufficiale all’acquisizione, suggerendo a Microsoft che per avere l’ok dovrà limitare gli effetti di questo accordo – una delle possibilità suggerite è quella di vendere il franchise di Call of Duty.
A febbraio, dopo le prime analisi, l’ente del Regno Unito ha inoltre riferito che tre grandi aziende rivali di Xbox si sono ufficialmente espresse contro l’acquisizione. Jim Ryan, boss di PlayStation, ha specificatamente affermato di voler bloccare l’acquisizione, e Brad Smith ha affermato che i colloqui con Sony sono stati interrotti. Addirittura, Microsoft ha consigliato a PlayStation di trovare nuove alternative a COD. Nel corso dello stesso mese, Microsoft ha però annunciato alcuni importanti accordi con Nintendo, Nvidia, Boosteroid e Ubitus, per portare i titoli Xbox e Activision su piattaforme e servizi di cloud gaming.
Ad aprile 2023, la CMA del Regno Unito ha bocciato l’acquisizione (per un periodo di 10 anni), spiegando che permettere questa fusione porterebbe a un monopolio del crescente settore del cloud gaming. Microsoft, in attesa dei pareri di UE e FTC, ha annunciato che presenterà ricorso a questa decisione. A maggio, in linea con i tempi previsti, l’UE ha approvato ufficialmente l’acquisizione.
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