Il nuovo capitolo dell’acquisizione Activision Blizzard King rivela che altre due gigantesche aziende del settore informatico si sono ufficialmente opposte alle intenzioni di Microsoft, schierandosi dalla parte della FTC e di Sony.
Un anno fa, a gennaio 2022, Microsoft ha annunciato di voler acquisire Activision Blizzard King per una cifra intorno ai 69 miliardi di dollari, dando il via a una catena di eventi che, com’era prevedibile, ha coinvolto le agenzie antitrust di tutto il mondo.
Il motivo è abbastanza evidente: con questa maxi-acquisizione, Microsoft entrerebbe in possesso di brand importantissimi come Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, oltre ovviamente a tutte le altre IP dell’azienda americana.
La discussione prosegue da mesi e mesi, con Sony e Microsoft coinvolte direttamente dall’antitrust per cercare di delineare quali sono le potenziali conseguenze di questa acquisizione, e abbiamo assistito a dichiarazioni abbastanza clamorose in più occasioni. Sony aveva ad esempio rivelato di aver proposto PlayStation Plus su piattaforme Xbox, cercando poi di stabilire condizioni per dare il proprio ok all’acquisizione.
Già in passato alcune aziende famose avevano espresso dubbi in merito a questa acquisizione, ma da poche ore la questione è stata messa nero su bianco.
Bloomberg ha riportato oggi che Google e Nvidia Corp. hanno espresso preoccupazioni alla Federal Trade Commission per l’acquisizione di Activision Blizzard Inc. da parte di Microsoft Corp., gettando ulteriore benzina sul fuoco di un affare che l’azienda di Redmond sperava di chiudere in tempi relativamente brevi e che invece si protrarrà molto a lungo.
Le società si sono unite a Sony nel sollevare problemi con la transazione, che la FTC ha citato in giudizio per bloccare a dicembre. La commissione ha sostenuto che l’accordo ostacolerebbe la concorrenza nell’industria dei videogiochi e ha programmato un processo interno per agosto. Entrambe le società potrebbero essere chiamate a testimoniare come parte del processo.
Il report prosegue poi affermando che Nvidia ha dichiarato alla FTC che esiste “la necessità di un accesso uguale e aperto” ai giochi. La società, tuttavia, non si oppone direttamente all’accordo, afferma il rapporto, ma si limita ad andare contro un accordo unilaterale a favore di Microsoft.
Chiaramente, gli intenti delle due aziende sono volti a ottenere garanzie per l’approdo dei giochi sulle proprie piattaforme, proprio come sta cercando di fare Sony da tempo. Google gestisce il Play Store per giochi e dispositivi mobile su Android, mentre Nvidia ha il proprio servizio streaming GeForce Now.
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