Alcune interessanti dichiarazioni di Microsoft su Xbox Cloud Gaming rivelano che l’azienda, in questo momento, non ritiene che il servizio sia stato un successo, e questo arriva pochi giorni dopo la bocciatura dell’acquisizione di Activision da parte della CMA proprio a causa del rischio di un monopolio nel settore del cloud.
Quello del cloud gaming è un settore nel quale Microsoft ha investito molto negli ultimi anni, e che rientra anche nell’offerta di Xbox Game Pass. Attraverso questo strumento, i giocatori possono usufruire dei videogiochi presenti su Game Pass senza doverli scaricare su console e PC. Inoltre, con Cloud Gaming è possibile sfruttare l’abbonamento anche su dispositivi mobile, supportati ulteriormente con l’introduzione dei comandi touch per una ricca selezione di giochi.
L’iniziale entusiasmo per questa tecnologia, tuttavia, si sta spegnendo, tanto che la stessa Microsoft non sembra più credere troppo nel progetto di Xbox Cloud Gaming. Derek Strickland di TweakTown ha analizzato le risposte dell’azienda di Redmond alla CMA del Regno Unito, nelle quali emerge un quadro abbastanza negativo per quanto riguarda l’ambito dello stesso settore nel quale, ironia della sorte, Microsoft è accusata di detenere un monopolio.
Secondo Microsoft, infatti, Xbox Cloud Gaming non ha avuto successo sui dispositivi mobile, utilizzando l’accesso a Fortnite come esempio.
Fortnite è disponibile su Xbox Cloud Gaming da circa un anno, e si tratta di uno dei giochi più popolari al mondo. Secondo quanto riferito, Fortnite non ha comunque mai generato una grande mole di traffico su Xbox Cloud Gaming, senza mai mettere a dura prova le capacità dei server. Microsoft ha anche riconosciuto che la qualità dei giochi nativi per mobile è aumentata grazie alla potenza dei dispositivi, e questo potrebbe essere uno dei motivi per i quali il cloud non sta funzionando come sperato.
Insieme al requisito di una connessione sempre online, Microsoft ha indicato che è “improbabile” che ci sia una “richiesta materiale” per il cloud gaming in tempi brevi. Inoltre, Microsoft ha notato che la spesa dei consumatori sui dispositivi cloud rappresentava una percentuale quasi insignificante del totale.
Chiaramente, come sottolinea Windows Central, restano alcuni interrogativi su questa posizione di Microsoft. Si tratta di un’analisi lucida e precisa, o è semplicemente un tentativo di ridurre le preoccupazioni della CMA e di altri enti regolatori che, sorprendentemente, hanno appunto virato la loro analisi sul settore del cloud?
La questione Activision, nel frattempo, continua a tenere banco. L’antitrust ha bloccato l’acquisizione per i prossimi dieci anni, ma Microsoft ha già dichiarato di voler ricorrere in appello.
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