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Minds Beneath Us | Recensione

Un piccolo team di sette persone localizzato a Taiwan. L’ida di una società futuristica, ormai in preda alle infinite potenzialità dell’AI. Complotti, segreti, indagini. Entità sovrumane. Cervelli interconnessi.

Questo è Minds Beneath Us, una avventura grafica a scorrimento laterale in uscita il 31 luglio su Steam e Nintendo Switch: ci siamo dedicati con interesse a questo gioco, che è riuscito a stupirci per diversi aspetti. Si tratta di un progetto imperfetto, che però si ritaglia un posto di tutto rispetto nel suo genere, unendo atmosfere alla Limbo e momenti alla Papers, Please (se non conoscete questi giochi, recuperateli assolutamente!).

Scopriamo insieme pregi e difetti di Minds Beneath Us in questa recensione approfondita (non faremo spoiler, non preoccupatevi!)

Ringraziamo BearBone Studio per il codice review.

Versione provata: PC.

Dicembre 2049, Wanpei

L’evoluzione tecnologica negli ultimi decenni ha subito una impennata spaventosa. Come sarà la nostra società tra vent’anni, con l’avvento e lo sviluppo dell’AI? Si tratta di tematiche sicuramente affascinanti, che hanno ispirato anche il team di BearBone Studio. Ci troviamo in una megalopoli cinese nel 2049.

La storia si svolge attraverso un breve prologo (funge da tutorial) e le cinque giornate successive, che vivremo in ogni loro istante, dal mattino appena svegli fino alla notte profonda. Nonostante piccoli e gustosi momenti di quotidianità, si tratta di giorni frenetici, complessi: il giocatore riveste i panni di Jason Dai, un corpo nel quale convivono due diverse menti. Il perché e il percome questo sia accaduto non ci è dato saperlo.

La forza della narrazione fantascientifica di Minds Beneath Us è proprio il costante senso di mistero e imprevedibilità che avvolge ogni nostra azione, anche quella più quotidiana: andare a farsi una doccia potrebbe infatti dare il via a un dialogo interiore tra le due entità che convivono in uno stesso corpo.

Jason giunge presso il suo nuovo posto di lavoro, la società Vision. Scopriamo che l’AI, ormai struttura portante di qualsiasi attività nella megalopoli, basa la sua forza computazionale su cervelli umani interconnessi. Le fasce più indigenti della popolazione, “gli scarti”, possono infatti candidarsi e donare il potere del proprio cervello. Un sistema legale, che però nasconde risvolti oscuri.

L’avventura inizia in una strana stanza d’ospedale…

In questo scenario, già complesso di per sé, si dipanano diverse linee narrative, ognuna legata a un differente mistero: queste gigantesche aziende mettono in pericolo vite umane? Perché in Jason Dai convive una seconda coscienza? Chi si cela dietro gli agenti dell’O.W.L, una sorta di organizzazione di spionaggio composta da membri dalla dubbia moralità?

…chi ruba le merendine dei colleghi dall’area ristoro???

Minds Beneath Us ci pone davanti a tutti questi interrogativi, tra brevi sottotrame esilaranti e discorsi filosofici da capogiro. La microstoria del nostro protagonista si intreccia a vicende ben più grandi e soverchianti: è giusto “lucrare” sulla povertà, pur garantendo così una via d’uscita a chi è senza speranze? Dobbiamo lasciare andare coloro che amiamo, oppure proteggerli a ogni costo?

I personaggi che incontreremo lungo il cammino sono tantissimi, ognuno con una forte e ben definita personalità, a partire dalla fidanzata di Jason, Frances, dall’animo dolce e al contempo combattivo, fino ai nostri colleghi alla Vision, uno più interessante dell’altro. Il rischio di dar vita a delle macchiette c’era, eppure il team di BearBones non si è limitato a svolgere il compitino, dando a gran parte dei personaggi il giusto spazio per esprimere personalità complesse. Per comprendere meglio la storia e il cast, avremmo apprezzato una sorta di compendio (alla Final Fantasy XVI, per intenderci), ma nel gioco non è presente niente del genere, serve quindi una bella memoria.

Nonostante una storia davvero intensa e ricca di momenti di pathos, il gioco ci è parso prolisso in alcuni passaggi. Ci abbiamo messo quindici ore piene ad arrivare ai titoli di coda, e ci siamo giunti frastornati dalle migliaia di linee di dialogo affrontate. Qualche sezione tende alla ripetitività, altri spunti narrativi ci sono sembrati davvero un po’ troppo criptici anche dopo aver vissuto i differenti finali. Insomma, nonostante tutto, abbiamo ancora molti dubbi: accetteremmo a braccia aperte un sequel, perché la storia non ci è parsa affatto autoconclusiva.

Le ambientazioni 3D di Minds Beneath Us si mescolano alla perfezione con i modelli 2D dei personaggi

Il gameplay di Minds Beneath Us: “esci dalla mia testa!”

Abbiamo parlato della trama, ma concentriamoci ora sul gameplay: Minds Beneath Us è un gioco narrativo a scorrimento laterale, nel quale ci ritroveremo sì ad esplorare, ma soprattutto a chiacchierare. Il titolo al momento non presenta traduzione italiana e anche la traduzione in inglese, nella versione “beta” che abbiamo provato, contiene qualche sbavatura. Tuttavia, si tratta di quindici ore piene di dialoghi fitti, veloci, tecnici e complessi: una conoscenza ottima della lingua inglese è fondamentale per potersi anche lontanamente approcciare al gioco.

Fatta questa premessa doverosa, possiamo affermare che il cuore del gameplay di Minds Beneath Us sono proprio i dialoghi a riposta multipla. Jason avrà a disposizione numerose possibili risposte, nonché la possibilità di rimanere in silenzio. Sbloccheremo nuove opzioni esplorando lo scenario o parlando con altri personaggi. Non abbiamo ben capito con che criterio gli sviluppatori abbiano inserito il timing per dare le proprie risposte (a volte dovremo fare in fretta, altre volte avremo tutto il tempo di scegliere cosa dire), ma questo limite di tempo aggiunge un bel po’ di pepe al gameplay.

Quello che ci ha piacevolmente colpiti è la reattività dei nostri interlocutori: se risponderemo in modo arguto, i personaggi reagiranno di conseguenza facendoci un sorriso o esprimendo il loro stupore per la nostra intelligenza. Una bella soddisfazione! Non mancano le strizzatine d’occhio al giocatore, gli sviluppatori si sono divertiti a giocare con i nostri sentimenti… e hanno fatto bene.

Possiamo anche fare roleplay, scegliendo di essere cattivi e diretti (rovinando così la reputazione di Jason Dai), oppure agendo secondo coscienza. Le acute osservazioni e reazioni dei personaggi danno l’illusione di avere grande potere sulla trama, ma in realtà non è così: di base la storia segue binari già definiti, portandoci agli eventi principali senza deviare, qualsiasi cosa noi facciamo. Non è davvero un gioco a bivi, fatta eccezione per una decisione cruciale nella terza giornata che però ci porterà in ogni caso alla scelta finale.

Il team di BearBone sa come creare la giusta atmosfera

Esplorando gli scenari, dalla casa di Jason ai vari piani dell’azienda fino ai vicoli esterni, c’è la possibilità di origliare conversazioni ed esaminare (pochi) elementi dell’ambiente. Se ascoltare fornisce tanti interessanti dettagli di contesto, abbiamo ben presto smesso di cercare elementi sui quale cliccare con il mouse, dato che ce ne sono pochi e la maggior parte delle volte non aggiungono molto agli eventi che stiamo vivendo. Peccato.

Minds Beneath Us, infine, offre alcune brevi sequenze di combattimento durante le quali dovremo semplicemente schivare con la barra spaziatrice e attaccare con E: si tratta di Quick Time Events ripetuti, ma abbiamo apprezzato questo tocco di dinamicità in un gameplay altrimenti interamente statico.

I dialoghi di Minds Beneath Us ci propongono riflessioni filosofiche da capogiro, anche se talvolta risultano troppo prolissi

Minds Beneath Us: un gioiello visivo con tanto potenziale

Visivamente, Minds Beneath Us è un gioco davvero godibile: le ambientazioni in 3D si miscelano alla perfezione con i modelli 2D dei personaggi. I colori sono vibranti, l’illuminazione davvero d’atmosfera. La Taipei futuristica è rappresentata con dovizia di particolari e una cura maniacale per dettagli e animazioni: quest’ultime, disegnate a mano, e i movimenti di telecamera studiati garantiscono un’esperienza cinematica e coinvolgente.

I personaggi sono privi di volti e le loro emozioni vengono raccontate attraverso dialoghi e pensieri. In un gioco così narrativo abbiamo percepito questa scelta stilistica come una piccola mancanza, soprattutto all’inizio quando facevamo fatica a distinguere un personaggio dall’altro a causa della mancanza dei dettagli sui volti.

Nonostante la versione provata fosse ancora in beta, non siamo incappati in bug o crash, abbiamo invece notato evidentissimi cali di frame nelle ambientazioni più ampie. Anche il comparto audio può essere migliorato, con l’aggiunta di qualche effetto sonoro. Le musiche invece sono ripetitive, ma calzanti e d’atmosfera.

8.4
Riassunto

Minds Beneath Us potrebbe tranquillamente essere trasposto, un giorno, in una serie TV di grande successo. L’intreccio che si dipana davanti agli occhi del giocatore ora dopo ora presenta dei punti oscuri, ma risulta essere così vario, intricato e intrattenente da averci lasciati più volte a bocca aperta. Questo videogioco narrativo a scorrimento laterale non offre particolari bivi di trama, ma pur viaggiando su binari ben definiti riesce a dare al giocatore un certo senso di libertà. Grazie alle risposte interattive e intelligenti dei vari personaggi, le azioni e le parole del nostro alter ego sembrano avere sempre un peso: in un attimo siamo lì, in una megalopoli cinese devastata da disparità sociali e AI, tra spionaggio, ciotole di noodles e voci nella testa. Nonostante una durata un po’ troppo prolissa, il titolo di BearBone Studio è curato e intrattenente. Se il genere e le atmosfere che propone vi attirano, non esitate a giocarci!

Pro
Grandissima immersività Esteticamente un gioiello La trama è da serie TV
Contro
Prolisso in certi passaggi Alcuni dettagli tecnici e di gameplay da migliorare Al momento non c’è traduzione italiana
  • Concept & Trama8.5
  • Gameplay8
  • Comparto Artistico9
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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