Home Videogiochi News Modern Warfare 3 – Due youtuber italiani provano (e dimostrano) gli effetti del SBMM

Modern Warfare 3 – Due youtuber italiani provano (e dimostrano) gli effetti del SBMM

L’SBMM, acronimo di Skill Based Matchmaking, è un argomento tornato d’attualità con il lancio di Call of Duty: Modern Warfare 3. Non è un mistero che Activision, da alcuni anni, abbia intensificato il suo impegno nel modificare il sistema di matchmaking dei suoi titoli (stando a quanto affermato dagli sviluppatori, lo SBMM è sempre stato presente nella serie di Call of Duty), ma l’argomento è di particolare dibattito in questi giorni.

In proposito sono intervenuti anche volti noti del mondo dello sviluppo di videogiochi, come il lead multiplayer di Halo 2 e Halo 3, il quale si è detto contrario al SBMM che rischia di “uccidere il multiplayer” dei vari videogiochi. A ben vedere, il concetto è molto ampio (a giudicare dai brevetti scovati in rete, Activision ha introdotto un sistema che non modifica solo i parametri del matchmaking ma anche le caratteristiche stesse del gameplay), ma l’impressione generale è con MW3 qualcosa sia andato storto in questo sistema.

Ve ne abbiamo parlato in uno speciale della nostra acidissima rubrica Wasabi, nella quale abbiamo raccontato quanto sia diventato difficile riuscire a divertirsi spensieratamente su Call of Duty al giorno d’oggi. Colpa del SBMM? Forse no, ma alcuni youtuber, tra cui anche alcuni italiani, si stanno dando da fare per scoprire fino a che punto il SBMM di MW3 può influire. I risultati, come potrete vedere, sono quasi impressionanti.

Sono destinati a fare molto scalpore infatti i video realizzati negli ultimi giorni da Velox ed eZandee. Cercando di aggirare l’algoritmo dello Skill Based Matchmaking, soprattutto per provare l’efficacia e l’impatto del sistema che accoppia i giocatori su Call of Duty.

L’esperimento di Velox

Lo youtuber Velox, ad esempio, ha creato un secondo account su MW3 per sperimentare il reverse boost del matchmaking. Dopo aver performato molto bene nelle prime partite, il creator ha infatti adottato una tecnica d’inganno nei confronti del gioco, comportandosi come una sorta di bot per varie partite fino a quando il suo rateo k/d complessivo non è sceso sotto 0.50.

A quel punto, le lobby del matchmaking, come potete vedere dal video, si sono trasformate rapidamente in sessioni contro giocatori altamente inesperti, permettendo allo youtuber di collezionare vittorie spaventose (e varie nuclear bomb) per i successivi match. Possiamo quindi dire che l’SBMM abbia colpito? La risposta è sì, soprattutto se si pensa a ciò che è accaduto successivamente: dopo alcune partite di alto livello, Velox ha incontrato lobby sempre più complesse, portando i suoi risultati a peggiorare progressivamente.

L’esperimento di Velox è utile a capire che l’SBMM chiaramente esiste ma non ha un funzionamento immediato: come riporta anche lo youtuber, infatti, il gioco impiega diverse partite per analizzare lo status di abilità di un giocatore, e solo quando verifica che l’utente si trova in una “fascia” troppo bassa per lui, decide di portarlo a un livello successivo insieme a giocatori più performanti.

L’esperimento di eZandee

In tal senso, è molto interessante anche il video dello youtuber eZandee, sicuramente meno famoso del precedente ma non per questo inadatto a sperimentare il processo – e soprattutto uno dei primi a farlo, almeno in Italia.

Il creator, che ha realizzato il video pochi giorni dopo l’uscita di Modern Warfare 3, ha dimostrato attraverso la sua esperienza di reverse boost non solo che l’SBMM ha un impatto molto profondo sul gioco, arrivando quasi a portare un giocatore con scarsa abilità all’interno di lobby ricche di inesperienza, ma anche che il reverse boost ha una durata molto esigua.

eZandee sostiene infatti che l’SBMM impiega molto più tempo a portare il giocatore in lobby di basso livello, rispetto a quanto ne richiede per l’ingresso contro giocatori più abili. In ogni caso, comunque, i due video dimostrano ancora una volta che l’SBMM ha un effettivo impatto sull’accoppiamento dei giocatori, un aspetto che continuerà certamente a far discutere molto in futuro.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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