Oggi è il giorno di Call of Duty: Modern Warfare 3, la nuova interazione della famosa saga sparatutto targata Activision.
Come abbiamo già visto, non è tutto rose e fiori per quanto riguarda la campagna e alcuni spawn di mappe multigiocatore come Quarry, ma nelle recenti ore Bloomberg ha aggiunto alcuni dettagli del dietro alle quinte tutt’altro che positivi.
Secondo il portale infatti, lo sviluppo di MW3 sarebbe durato meno di un anno e mezzo (ossia meno della metà del ciclo produttivo normale di un videogioco) con gli sviluppatori costretti a lavorare di notte e durante i weekend per rispettare le scadenze imposte dal publisher americano.
Bloomberg riporta poi che nei primi mesi di vita del progetto, la storia doveva essere uno spin-off di Modern Warfare, ambientata in Messico. Tuttavia durante i mesi estivi del 2022, Activision ha deciso di fare un reboot della trama, chiedendo a Sledgehammer Games di dare vita a un sequel diretto di Modern Warfare 2 incentrato Makarov.
Le fonti di Jason Schreier hanno inoltre esternato che tali condizioni di lavoro hanno inevitabilmente inficiato sulla qualità generale del prodotto, rendendolo meno brillante del previsto, generando un malcontento non indifferente in Sledghammer Games, i cui dipendenti si sono sentiti traditi da Activision, data la promessa di rendere più salubri gli ambienti di sviluppo.
Il gioco, confermato anche per le piattaforme old gen, è stato rivelato con un evento su Warzone. Al lancio saranno disponibili tutte le mappe rimasterizzate di MW2 2009, e successivamente arriveranno anche alcune mappe di MW2 2022.
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