L’avventura 2D sviluppata da Nomada Studio racconta la storia di una giovane donna coraggiosa e del suo compagno, un lupo, mentre affrontano le ombre che stanno portando il mondo al collasso.
Un incipit semplice, ma che funziona
Sin dalle prime ore di gioco, è evidente come il team di sviluppo abbia affinato la capacità di creare ambienti mozzafiato. Ogni scenario lascia il l’utente stupito, costringendolo a fermarsi per un attimo ad ammirare la bellezza visiva prima di proseguire.
Il titolo è un vero e proprio viaggio emotivo, alla scoperta del legame tra l’essere umano e l’animale, mantenendo costantemente una certa malinconia dovuta alla condizione del mondo circostante.
Il gameplay è essenziale, ma preciso: si alternano sezioni platform a combattimenti con le ombre, insieme alle boss fight che risultano ben calibrate, offrendo la giusta dose di sfida senza mai stancare il giocatore.
Questo è esattamente quello che richiede il mercato in questo momento. Titoli con un’anima, una ragione di esistere, creati per trasmettere un messaggio a chi sta giocando, capaci di trasmettere emozioni dal primo all’ultimo minuto.
L’importanza di avere un obiettivo chiaro
Il fallimento di Concord ne è la prova. Nonostante i milioni di dollari investiti, il gioco è apparso fin da subito vecchio, privo di freschezza e innovazione, lasciando la maggior parte degli utenti indifferenti. Lo shooter non ha avuto un percorso semplice: tra uno sviluppo travagliato e una gestione dei contenuti carente, il titolo non è riuscito a restare a galla. Quando manca una chiara visione di ciò che si vuole creare, è difficile andare alla cieca e sperare di ottenere un prodotto capace di emozionare il pubblico.
Concord aveva l’ambizione di emozionare proprio come fece ai tempi Overwatch, che all’epoca rivoluzionò il panorama competitivo online e attirò tantissimi giocatori per le sue novità. Tuttavia, tra una campagna di marketing errata e un prodotto privo di una vera identità, lo hanno rapidamente condannato a finire nel dimenticatoio, insieme a molti altri titoli che hanno condiviso lo stesso destino.
Neva invece emoziona eccome, senza però dilungarsi eccessivamente: il titolo infatti può essere completato intorno alle 10 ore, includendo tutte le missioni secondarie. Una durata che può sembrare breve per gli standard attuali, ma più che adeguata per un indie. Ormai si è abituati a titoli che durano oltre le 20 ore, ma spesso a discapito della qualità, tranne ovviamente qualche eccezione.
Il medium videoludico oggi punta sempre sulla sostanza, senza però comprendere che, se questa non diverte, il gioco finisce per diventare uno tra tanti, destinato a essere dimenticato negli anni a venire.
Neva, con il suo delicato equilibrio tra il rapporto tra la protagonista e il lupo, la sua palette cromatica e una narrazione che tocca temi profondi, riesce a offrire un’esperienza completa e ricca di emozioni. Qualcosa che pochi giochi, oggi, sono in grado di fare.
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